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Dopo un conflitto durato otto mesi, il 28 giugno 2021 il Primo Ministro Abiy Ahmed ha annunciato il cessate il fuoco unilaterale nel Tigray per permettere ai contadini tigrini di approfittare della stagione delle piogge ed arare la loro terra onde evitare una futura crisi alimentare. Di conseguenza ha ordinato il ritiro dell’Esercito Federale da Macalle e dalle altre città per posizionarsi fuori dalla regione, lo stesso ha fatto anche l’Esercito Eritreo che è arretrato trincerandosi sul confine etio-eritreo. Ricordiamo che l’Eritrea era stata coinvolta nel conflitto quando i Tplf (Fronte di Liberazione del Tigray) avevano lanciato diversi razzi sulla città di Asmara e dintorni.

 

La guerra sembrava essere già finita perché, nonostante i Tplf possedessero il 70% degli arsenali etiopici, attaccati da più fronti furono costretti a fuggire tra le montagne del Tigray.

Finché non intervenne l’Amministrazione Biden.

È noto a tutti che ai tempi dell’Amministrazione di Obama, di cui Joe Biden era vice Presidente, in Africa l’alleato numero uno degli Stati Uniti era l’Etiopia dei Tplf e, a quanto pare, certe amicizie rimangono indelebili.

Si predispose quindi una gigantesca operazione di salvataggio dei compagni nascosti nelle grotte del Tigray, complice anche il Direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ex ministro degli Esteri e della Sanità in Etiopia nonché alto dirigente Tplf. Questi, nonostante fosse in corso l’emergenza mondiale della pandemia Covid-19 e nonostante il suo ruolo istituzionale che dovrebbe essere super partes, continuò imperterrito a fare lobbying a livello internazionale, a pubblicare e condividere quasi quotidianamente notizie sulla crisi del Tigray sul suo profilo Twitter personale e non solo.

Così è partita la macchina del fango occidentale contro il Premio Nobel per la Pace Abiy Ahmed con l’intenzione di salvare dalla sua imminente fine il Tplf, giudicato ad unanimità dal Parlamento etiopico come gruppo terrorista alla stregua di Al Qaeda, Boko Haram, Al Shabaab o Isis.

La prima crociata anti Abiy è stata condotta da Amnesty International e da Human Rights Watch, amplificate dai vari media mainstream, con il presunto “massacro di Axum” in cui sarebbero stati uccisi 800 civili tigrini, per mano dell’Esercito federale e di quello eritreo, di cui, nell’era degli smartphone, non esiste nemmeno una fotografia.

Sorgente: Etiopia, i bambini soldato dei TPLF – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico

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