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Il Milleproroghe approva una norma per colpire Autostrade. Per ora confermato il blocco delle tariffe al 31 luglio

ROMA. Solo ieri sei fra smottamenti e allagamenti a Latina, Siena, Caserta, Cagliari, Salerno, Terni. Se davvero la rete autostradale dovesse essere affidata ad Anas, ci sarebbe di che preoccuparsi. Per il momento l’articolo 33 del decreto Milleproroghe somiglia molto ad una pistola puntata alla tempia di Atlantia. «In caso di revoca, di decadenza, o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara Anas può assumere la gestione delle medesime».

Il Movimento Cinque Stelle, in guerra con la famiglia Benetton dal crollo di Ponte Morandi, ne ha fatto una questione di principio. E così la norma non solo minaccia la revoca della concessione, ma ipotizza anche l’aperta violazione del contratto firmato dallo Stato che prevede – in caso di rescissione – il pagamento di una penale da oltre venti miliardi di euro.

Nel Consiglio dei ministri che ha varato il provvedimento di fine anno la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha fatto mettere a verbale il “no” di Italia Viva. Dice Luigi Marattin: «Da parte nostra non c’è nessun tabù sul tema delle concessioni. Altra cosa è venir meno a un impegno contrattuale così esplicito da far fuggire schiere di investitori internazionali». La reazione dell’Aiscat, l’associazione che riunisce i concessionari è in effetti durissima: una norma «incostituzionale», una «gravissima lesione dello Stato di diritto». Dopo uno scontro a Palazzo Chigi, la soluzione è nella solita formula: «Il decreto è approvato salvo intese». Lo scontro è solo rinviato.

Il punto più contestato della norma dice che Autostrade potrebbe essere chiamata a risarcire i «danni da inadempimento», dunque quelli derivanti dal crollo di Ponte Morandi, e rimborsata della revoca della concessione con il solo pagamento delle opere realizzate. Non solo: l’articolo 33 verrebbe inserito di diritto in tutte le concessioni, «anche quelle in corso».

Come spesso accade in politica ciascuno svolge una parte in commedia. I Cinque Stelle danno voce all’indignazione dei genovesi e di chi pensa che Autostrade vada punita per quanto accaduto, i renziani si preoccupano del rispetto delle regole. Lo stesso testo del Milleproroghe conferma le indiscrezioni anticipate da La Stampa nei giorni scorsi: per il momento il governo si limiterà a bloccare le tariffe fino al 31 luglio. Al ministero delle Infrastrutture hanno ben chiaro che una revoca unilaterale del contratto esporrebbe il governo al rischio di un lunghissimo contenzioso legale, una richiesta di risarcimento monstre e persino all’accusa di danno erariale.

L’articolo 33 ha una logica deterrente: tenere alta la mira sulla famiglia Benetton anche in vista dell’operazione di salvataggio Alitalia. L’avvicinamento di Lufthansa alla compagnia italiana è sin dal primo momento un’operazione organizzata e diretta dagli azionisti di maggioranza di Aeroporti di Roma.

Insomma, non è ancora chiaro che ne sarà della norma, se verrà modificata subito – c’è chi dice in un nuovo Consiglio dei ministri lunedì – o se invece se ne parlerà in Parlamento. Come testimonia plasticamente il Milleproroghe, quella del rinvio è ormai l’arte preferita dalla politica. Ieri è arrivato l’ennesimo per la piena entrata in vigore del mercato libero dell’energia: se ne riparla il 31 dicembre 2021. «Kick the can down the road», e si vedrà.—

Sorgente: “Per le autostrade possibile gestione Anas”.​Scontro nel governo, i renziani votano no – La Stampa

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