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Dmitry Orlov

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Dopo la conclusione della riunione della NATO a Vilnius, in Lituania, l’11-12 luglio 2023, ho aspettato che si placasse il clamore, in attesa che qualcuno – chiunque – facesse notare l’ovvia ragione per cui il presidente Zelensky, lo sniffatore di cocaina mascotte dell’Ucraina, dopo essere stato idolatrato solo un anno fa, è improvvisamente caduto in disgrazia presso questa organizzazione. Sì, un giorno l’Ucraina potrebbe essere invitata ad iniziare il lungo e faticoso processo di adesione alla NATO, ma solo dopo che un numero imprecisato di membri della NATO avrà deciso che l’Ucraina avrà fatto abbastanza per conformarsi agli “standard NATO” (spiegherò più avanti cosa sono) e a varie altre cose non meglio definite. Tenendo presente che il 20 settembre 2018 il parlamento ucraino aveva approvato alcuni emendamenti alla costituzione che avrebbero reso l’adesione del Paese alla NATO e all’UE il principale obiettivo di politica estera, una tale svolta degli eventi è molto imbarazzante per il presidente mascotte, i suoi finanziatori e i suoi gestori.

Oh, le vicissitudini della fortuna! Molte analisi e molti commentatori hanno subito trovato giustificazioni per questa svolta. Ma nessuno di loro ha ritenuto opportuno scavare un po’ e scoprire la ragione più evidente di questo cambiamento epocale. Forse, per una serie di motivi, non vogliono ammettere la realtà di ciò che è la NATO, di ciò che fa e del perché l’Ucraina è improvvisamente diventata una minaccia piuttosto che un vantaggio per la sua missione principale. Se volete, potete leggervi con calma l’intera dichiarazione ufficiale, se avete problemi ad addormentarvi. Il comunicato ufficiale del vertice NATO, fantasticamente prolisso e pieno di irrilevanze, è una lettura particolarmente ipnoinducente.

Allora, che cosa ha fatto l’Ucraina per cadere in tale disgrazia? Ha fatto forse qualcosa che ha messo a rischio la missione principale della NATO? Mi sembra una buona ipotesi. Ma allora qual è la missione principale della NATO?

Nel film “Il silenzio degli innocenti”, Hannibal Lecter fa riferimento ad una citazione di Marco Aurelio quando dice a Clarice Starling: “La prima regola, Clarice. Semplicità. Leggi Marco Aurelio. Di ogni cosa in particolare chiediti: che cos’è in sé? Qual è la sua natura?”. La citazione è tratta dal Libro Terzo delle “Meditazioni” di Marco Aurelio e sottolinea l’importanza di comprendere l’essenza delle cose.

La NATO era stata costituita il 4 aprile 1949 con la firma del Trattato dell’Atlantico del Nord, più noto come Trattato di Washington, presumibilmente allo scopo di contrastare l’Unione Sovietica in Europa. L’URSS aveva risposto formando l’Organizzazione del Trattato di Varsavia (nota anche come Patto di Varsavia), un’alleanza politica e militare istituita il 14 maggio 1955 tra l’Unione Sovietica e diversi Paesi dell’Europa orientale con l’esplicito scopo di difenderli dalla NATO. Il Patto di Varsavia era stato sciolto il 1° luglio 1991 e poco dopo, il 26 dicembre 1991, anche l’URSS aveva seguito l’esempio, ma la NATO continua a esistere. Chiaramente, la minaccia comunista come motivazione per l’esistenza della NATO non era che un espediente, una cortina fumogena… un depistaggio.

Qual era dunque il vero scopo della NATO? Ci sono molti modi per rispondere a questa domanda, ma l’improvvisa caduta in disgrazia dell’Ucraina potrebbe offrire una spiegazione più chiara. Analizziamo alcune ipotesi. Perchè l’Ucraina è caduta in disgrazia agli occhi della NATO?

– Forse perché la guerra in Ucraina stava andando troppo per le lunghe? No, una combustione lenta sarebbe esattamente in linea con gli ordini del Pentagono, in modo da avere la possibilità di tenere il passo con il ritmo frenetico delle consegne di armi e munizioni da parte della Russia.

– L’Ucraina stava perdendo la guerra? No, l’Ucraina non stava perdendo, semplicemente non stava vincendo. In particolare, i suoi attacchi alle linee difensive russe, che le truppe russe chiamavano “attacchi di carne” a causa delle enormi e inutili perdite subite da parte ucraina, sembravano piuttosto inutili.

– Forse che l’Ucraina stava per essere sconfitta? Anche in questo caso, no: i russi erano felici di avanzare di qualche chilometro qua e là, con l’obiettivo principale di creare una zona cuscinetto abbastanza ampia da far sì che l’artiglieria ucraina smettesse di bombardare quelli che ora sono territori russi.

– Forse la NATO aveva finito le armi e le munizioni da dare agli ucraini? Di nuovo, no, c’è ancora un bel po’ di ferraglia semi-obsoleta che potrebbe essere consegnata agli ucraini.

Quindi, che cosa hanno fatto gli ucraini per suscitare di colpo le ire del Pentagono e, come diretta conseguenza, cadere in disgrazia nei confronti della NATO? In breve, gli ucraini hanno dimostrato che le armi della NATO fanno schifo. Le prove di ciò si sono accumulate lentamente nel tempo. In primo luogo, si è scoperto che vari pezzi di rottamaglia spallata di produzione statunitense – gli Stinger antiaerei, i Javelin anticarro, eccetera – sono men che inutili nel combattimento moderno. Poi si è visto che l’obice M777 e il complesso missilistico HIMARS sono piuttosto fragili ed è impossibile effettuare la manutenzione sul campo.

L’altra arma miracolosa che avrebbe dovuto risolvere il problema ucraino è stata la batteria di missili Patriot. È stata dispiegata vicino a Kiev e i russi l’hanno subito ridicolizzata. L’hanno attaccata con i loro economicissimi droni Geranium 5, i “ciclomotori volanti”, costringendola così ad accendere il radar di puntamento, a rivelare la propria posizione e a consumare tutta la sua dotazione di missili – un milione di dollari! – dopodiché è rimasta lì, smascherata e indifesa, ed è stata distrutta da un attacco di precisione dei russi che hanno utilizzato un unico razzo.

Questo ha sicuramente fatto arrabbiare il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, la cui principale fonte di guadagno è Raytheon, il produttore del Patriot. Sì, il Patriot si era rivelato inutile durante la Prima Guerra del Golfo, dove non era riuscito a proteggere Israele dagli antichi missili Scud iracheni; e si era rivelato inutile anche in seguito, quando non era riuscito a proteggere le installazioni petrolifere saudite dai vetusti missili Scud yemeniti… ma non si dovrebbe pubblicizzare questo fatto. E ora questo!

E per finire, i carri armati Leopard 2 donati dalla Germania e i veicoli per fanteria Bradley donati dagli Stati Uniti, per non parlare degli stupidi non-carri armati francesi, si sono comportati in modo assolutamente misero durante i recenti tentativi ucraini di avvicinamento, per non parlare della penetrazione nella prima linea di difesa della Russia. Come se non bastasse, Putin ha fatto notare che i blindati occidentali bruciano più facilmente di quelli di fabbricazione sovietica.

L’ultima mossa disperata sarebbe quella di dare alle forze aeree ucraine (che, tra l’altro, non esistono più) alcuni vecchi jet da combattimento F-16. Aerei che potrebbero avere anche 50 anni e che hanno la particolarità di avere la presa d’aria molto vicina al suolo, cosa che li rende molto efficaci come aspiratori di piste durante il decollo. Non possono operare dalle piste sporche e piene di buche tipiche dell’Ucraina perché i detriti verrebbero risucchiati nel motore e lo distruggerebbero. Se gli ucraini tentassero di pavimentare nuove piste per poterli utilizzare, i russi se ne accorgerebbero immediatamente dalle immagini del satellite geosincrono che è permanentemente puntato sul territorio ucraino. Piuttosto che creare nuovi crateri di bombe su queste nuove piste, [i russi] potrebbero fare qualcosa di più ingegnoso: usare i loro Geranium 2 super-economici per spargere sulle piste trucioli di metallo che i motori degli F-16 potrebbero aspirare… ed esplodere in volo. E poiché si tratta di aerei monomotore, non c’è la possibilità di tornare in qualche modo a casa con il motore rimanente: il pilota dovrebbe catapultarsi e l’aereo si schianterebbe. Ma c’è un motivo ancora più importante per cui l’idea di dare gli F-16 all’Ucraina è impraticabile: questi aerei sono in grado di trasportare bombe nucleari e la Russia ha già annunciato che considererebbe questo passo come un’escalation nucleare. Ma provocare un conflitto nucleare con la Russia è proibito, quindi gli F-16 sono da escludere.

Perché il fallimento degli iper-propagandati armamenti occidentali è più importante di qualsiasi altra cosa, compreso lo stato sempre più disastroso delle finanze occidentali, il fallimento delle ridicole sanzioni anti-russe, il numero oscenamente enorme di vittime ucraine o la stanchezza generale dell’Occidente nei confronti di tutto ciò che è ucraino e, soprattutto, dell’ondata di rifugiati ucraini che l’Occidente non riesce più a gestire?

Il motivo è semplice: La NATO non è un’organizzazione difensiva (ricordiamo che l’URSS è scomparsa da oltre 30 anni) e non è nemmeno un’organizzazione offensiva (beh, ha bombardato la Serbia e alcuni altri Paesi relativamente indifesi, ma non può pensare di affrontare la Russia o qualsiasi altra nazione ben armata).

La NATO è piuttosto un club di clienti tenuti prigionieri e costretti ad acquistare le armi prodotte dagli Stati Uniti. Questo è il senso dei vantati standard della NATO, ai quali l’Ucraina dovrebbe conformarsi prima di essere considerata degna di essere invitata ad entrare nella NATO: per conformarsi a questi standard, le armi devono essere per lo più di fabbricazione statunitense. Questo è anche il motivo di tutte le varie guerre, dalla Serbia all’Iraq, all’Afghanistan, alla Libia e alla Siria: si trattava di progetti dimostrativi per le armi statunitensi, con l’obiettivo aggiuntivo di consumare le scorte di armi e munizioni, in modo che il Pentagono e il resto della NATO dovessero ricostituirle. Le motivazioni geopolitiche di questi conflitti militari sono semplici razionalizzazioni. Per esempio, tra il 1964 e il 1973, gli Stati Uniti hanno sganciato più di 2,5 milioni di tonnellate di bombe sul Laos durante 580.000 sortite di bombardamento, pari a un carico di bombe ogni otto minuti, 24 ore al giorno, per nove anni. Qual era la logica geopolitica? Nessuno riesce a ricordare se ce ne sia mai stata una. Ma quelle bombe stavano per scadere e dovevano essere consumate e riordinate per mantenere il flusso di denaro.

In risposta a questi strani incentivi, le armi prodotte negli Stati Uniti tendono ad essere eccessivamente complesse (in modo che i loro produttori possano far pagare di più per le inutili caratteristiche extra) e piuttosto fragili (mai testate contro un avversario di pari livello come la Russia o la Cina, o addirittura contro l’Iran), sviluppate lentamente (per consumare fino all’ultimo centesimo i fondi per la ricerca e lo sviluppo), costruite lentamente (e che fretta c’è?) e con una manutenzione molto onerosa (in modo che gli appaltatori della difesa degli Stati Uniti possano arricchirsi ulteriormente con la fornitura di pezzi di ricambio e assistenza). Queste armi dovevano essere testate ogni tanto, con delicatezza, dando filo da torcere a tribù arretrate armate di vecchi Kalashnikov e RPG.

L’Ucraina è una storia completamente diversa. Agli ucraini, con i loro mezzi blindati occidentali mal assortiti, è stato chiesto di penetrare tre linee fortificate della difesa russa. Dopo circa un mese di sforzi e perdite impressionanti di uomini e attrezzature, non sono ancora riusciti a raggiungere la prima linea difensiva. La vista dei mezzi corazzati occidentali in fiamme non è una buona pubblicità. Di conseguenza, gli appaltatori della difesa statunitensi devono essere molto ansiosi di fermare immediatamente questo flusso costante di pubblicità negativa per i loro prodotti – prima che la loro reputazione finisca per essere completamente rovinata; da qui la fretta indecorosa con cui si cerca di rendere orfano l’intero progetto ucraino.

L’alternativa alla guerra attiva, ora che questa è fallita, è quella che in Occidente viene solitamente chiamata “negoziazione”, ma che, in realtà, comporterebbe l’accettazione delle richieste russe fatte nel novembre del 2021 (che includono il ritiro delle truppe NATO sui confini del 1997), oltre a richieste più recenti, come la denazificazione, la smilitarizzazione e la neutralità per ciò che resta dell’Ucraina, il riconoscimento dei nuovi territori russi (che includono Crimea, Kherson, Zaporozhye, Donetsk e Lugansk) e il perseguimento di tutti i criminali di guerra ucraini, compresi quelli che hanno torturato i prigionieri di guerra e bombardato i civili dal 2014. Sarebbe necessaria anche la revoca di tutte le inutili sanzioni.

Ma tutto questo sarebbe un po’ troppo da assimilare in una sola seduta, e così la NATO ha deciso di farne tanti pezzettini. Il documento ufficiale della NATO riportato qui sopra è estremamente prolisso e pieno di fronzoli, ma una lettura attenta del suo turgido burocratese rivelerà un certo numero di concessioni, o almeno di accenni a concessioni:

– “Saremo in grado di estendere all’Ucraina l’invito ad unirsi all’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte“. Per usare un proverbio russo, questo accadrà “quando un gambero su una montagna fischierà”, cioè mai. In altre parole, l’Ucraina non entrerà mai a far parte della NATO.

– “Le circostanze in cui la NATO potrebbe dover usare le armi nucleari sono estremamente remote“. Traduzione: Ci ritiriamo! Per favore, non uccideteci! A quanto pare, i capi della NATO sono stati informati sulle capacità delle nuove armi strategiche russe, sia offensive che difensive, e non vogliono nemmeno prendere in considerazione un confronto militare diretto con la Russia.

– “Esortiamo tutti i Paesi a non fornire alcun tipo di assistenza all’aggressione della Russia…“. Traduzione: vorremmo che non lo facessero, anche se lo abbiamo già chiesto abbastanza volte e non ci hanno ascoltato, quindi non nutriamo molte speranze che ci ascoltino ora.

– “L’approfondimento della partnership strategica tra la RPC e la Russia e i loro tentativi, che si rafforzano a vicenda, di indebolire l’ordine internazionale basato sulle regole sono contrari ai nostri valori e interessi”. Ma l’approfondimento della partnership strategica è del tutto congruente con i valori e gli interessi di Russia e Cina, che non hanno intenzione di chiedere il permesso a nessuno. Continuare a parlare di “ordine internazionale basato sulle regole”, anche se non esiste più, è un po’ patetico, ma cos’altro gli resta da fare? Boo-hoo!

– “L’approfondimento dell’integrazione militare della Russia con la Bielorussia, compreso il dispiegamento di capacità militari avanzate e di personale militare russo in Bielorussia, ha implicazioni per la stabilità regionale e la difesa dell’Alleanza“. Beh, questo è esattamente ciò che l’integrazione militare tra Russia e Bielorussia dovrebbe fare ed è un bene che se ne siano accorti. L’implicazione è che la NATO non si metterà mai più contro la Bielorussia.

– “Restiamo disposti a mantenere aperti i canali di comunicazione con Mosca per gestire e mitigare i rischi, prevenire l’escalation e aumentare la trasparenza“. È una notizia davvero gradita! Telefonate al Cremlino ogni volta che volete sentire un elenco delle richieste di sicurezza della Russia, tanto per rinfrescarvi la memoria.

– “Le ambizioni dichiarate e le politiche coercitive della Repubblica Popolare Cinese sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori“. E gli interessi e i valori della NATO sfidano la Repubblica Popolare Cinese e la sua sicurezza, quindi siamo ad un punto morto. Come altra notizia, la Russia ha appena approvato una legge che vieta tutte le operazioni di cambio di sesso; come si concilia questo con i “valori occidentali”? Forza, agitate i vostri piccoli pugni in preda a una rabbia impotente!

– “La NATO non cerca il confronto e non rappresenta una minaccia per la Russia. Alla luce delle sue politiche e azioni ostili, non possiamo considerare la Russia un nostro partner“. E alla luce delle politiche e delle azioni ostili della NATO, la Russia considera i Paesi della NATO nazioni ostili (e certamente non partner). In che modo poi dare armi ai nazisti ucraini non rappresenta una minaccia per la Russia?

– “Ribadiamo la nostra chiara determinazione che l’Iran non dovrà mai sviluppare un’arma nucleare. Restiamo profondamente preoccupati per l’escalation del programma nucleare iraniano“. Quindi, l’Iran è l’unico Paese a cui la vecchia e sdentata NATO riesce ancora a trovare il coraggio di abbaiare. Sembra sicuro, visto che ormai l’Iran non li sente nemmeno.

Ed ecco come stanno le cose. L’Europa guarda con orrore agli Stati Uniti, che sono ancora il suo fornitore di armi e il suo garante della sicurezza, ma che sono guidati da un vecchio rimbambito a malapena in grado di reggersi in piedi, le cui esplosioni di rabbia fanno sì che i membri del suo gabinetto fuggano dallo Studio Ovale e la cui unica possibile sostituta – l’imbecille e schiamazzante Kamala – difficilmente sarebbe migliore. Forse alcuni dei leader europei più lucidi si stanno lentamente rendendo conto che è necessario trovare un modo per uscire dal vicolo cieco russofobico, di loro stessa creazione, in cui ora si trovano, ma non vedono alcun modo per farlo senza una enorme perdita di faccia. Diamo loro un altro anno di tempo e vedremo se, a quel punto, avranno ancora una faccia da salvare.

Dmitry Orlov

Fonte: boosty.to

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