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Riportato copia incolla da tutte le agenzie e i media il rapporto ISS di ieri farebbe ridere, se non facesse davvero innervosire.
Titolo a caso tra i tanti uguali di Repubblica: “Iss, tasso in intensiva 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 per chi fa fatto la terza dose”. L’articolo poi recita “coerentemente”: “Il Report dell’Istituto superiore di sanità evidenzia anche che il vaccino è efficace al 98% contro malattia grave con il booster. Per il presidente della Federazione degli ordini dei medici servono “chiusure selettive e mirate”. E aumentano casi tra gli operatori sanitari: 12mila in una settimana”.
Se la matematica non è un’opinione, come invece sembrano diventate la scienzah e l’epidemiologia alla Giufà, i conti non tornano.
Secondo l’istituto superiore di sanità, quindi, e secondo i sudditi di Repubblica, in Terapia i ricoverati con seconda dose sono quindi 72.400 su 100.000.
Il 72,4 %.
Praticamente tutti i vaccinati, con seconda e terza dose, che occupano le terapia intensive per covid sono quasi il triplo dei non vaccinati.
Altro appunto: dove sono i vaccinati con due dosi?
Nella tabella ISS sembrano non essere stati conteggiati, poiché, dopo la colonna dei non vaccinati, tutti sono definiti “con ciclo completo da più o meno
120 giorni e poi c’è la colonna + booster.
Chi sono?
Ci risponde la FAQ :
“Tasso di Incidenza per stato vaccinale e per diversa gravità della malattia da Covid-19: come si calcola – ISS” https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/5937684
Leggiamo:
“D: Nei calcoli i vaccinati con due dosi vengono considerati non vaccinati?
R: No, nelle tabelle si distingue tra vaccinati con una dose, con due dosi da meno di 120 giorni, con due dosi da più di 120 giorni e con dose aggiuntiva/booster.”Nelle tabelle invece le voci sono tutte e tre “ciclo completo”, invece la seconda colonna, secondo la FAQ dovrebbe rappresentare il campione con una dose, la terza con due dosi, anche se hanno invertito le colonne più o meno 120 giorni, tanto per gradire…
Sta di fatto che confrontano i decessi di un periodo con la popolazione dello stesso periodo dei decessi.
E non con la popolazione delle diagnosi a cui hanno fatto seguito i decessi.
Insomma, il mio professore di statistica sanitaria si è già rivoltato nella tomba già 10 volte…
Ma la notizia più importante, aldilà degli errori veramente marchiani, da licenziamento immediato e dimissioni in massa di tutto l’istituto superiore di sanità e dei media che hanno fatto copia incolla, è l’importanza del dato in sé, confermato dalla corrispondente tabella pubblicata dalla Spagna.
In Spagna, dove il tasso di copertura vaccinale è anche minore, infatti il 76,5% di ospedalizzati è vaccinato, mentre il 23,5% non lo è.