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Convogli soppressi. Una testimone racconta: “Nessun distanziamento sociale. Siamo arrivati con tre ore di ritardo”

TORINO. Doveva essere il weekend estivo per eccellenza, il primo vero fine settimana con il cielo azzurro e le temperature oltre i 30 gradi. Ma la fuga dalla canicola estiva verso le località del mare, andata e ritorno, si è trasformata in un vero e proprio incubo per tantissimi torinesi.

Basta sentire cosa è accaduto ieri sera, domenica 29 giugno, durante il viaggio di ritorno con il treno che dalla Liguria e dal mare doveva portare tantissime persone a casa, a Torino. Teresa, 40 anni, due figli, si è trovata al centro di un vero e proprio incubo: «Assembramenti di ogni genere, calca, risse, un tizio ubriaco che ad un certo punto ha addirittura provato a darsi fuoco alle bende che gli proteggevano un braccio. Insomma, un viaggio allucinante».

Stazione di Finale Ligure, il treno è quello in partenza alle 18,29 che già a quell’ora, però, porta come indicazione più di 30 minuti di ritardo. Il motivo sarebbe legato ad un problema – una rissa tra tre giovani – alla stazione di Albenga, che ha bloccato un treno facendo di conseguenza slittare tutti gli altri. E infatti alle 19,06 inizia quello che per centinaia di viaggiatori si trasforma in un vero e proprio incubo. «Ci siamo resi conto che la situazione era complicata a giudicare dalla presenza di persone sul treno – racconta sempre Teresa – . Ad un certo punto è salita una marea di persone, tutti che spingevano, alcuni avevano la mascherina, altri no. Io ero con una mia amica e i rispettivi figli. Il treno non si decideva a partire».

Poi il caos. «Gente che spingeva, urlava. E quel tizio che poi ha tentato di darsi fuoco alle bende. Personale di Trenitalia? Può darsi che ci fosse, ma in quella confusione noi non abbiamo visto nessuno».

Torino, come sardine sul treno del mare e convogli soppressi: viaggio incubo per migliaia di turisti

A quel punto la decisione da parte di Fs. Tutti giù dal treno. Si sale su due pullman sostitutivi. «Alle 21 siamo partiti con il pullman da Savona, l’autista aspettava che si riempisse prima di partire e le distanze sociali non sono nemmeno state fatte rispettare». Sempre Teresa racconta: «Il pullman era pieno, è stato un viaggio da incubo». L’arrivo a Porta Nuova intorno a mezzanotte. «Eravamo stravolti, i bambini erano stanchissimi. Dovevamo arrivare alle 21,10 e siamo giunti a destinazione quasi 3 ore dopo».

E poi altri racconti, sempre dei treni del mare, questa volta diretti verso la Lombardia. «Occupate tutti i posti, anche quelli con il bollino rosso»: le grida di raccomandazione di un accaldato controllore di Trenitalia, che cerca come può di far fronte a un flusso di decine di passeggeri che vorrebbero salire, avendo acquistato regolare biglietto, a ogni fermata del “treno del mare”, un interregionale che ogni domenica sera viaggia da La Spezia a Milano costeggiando la riviera di Levante. Qui oggi è stata violata sistematicamente la regola del distanziamento sociale e i passeggeri occupano tutti i posti. Del resto, il “social distancing” oggi deve già aver registrato diverse deroghe a giudicare da quanta gente si è riversata sulle spiagge. Alla fermata di Camogli, il treno è già strapieno, ma solo chi riesce a sedersi può restare a bordo. Il controllore corre su e giù dai vagoni e non riesce a evitare che a ogni stazione il treno accumuli ritardi.

Un portavoce di Trenitalia precisa «che non c’è stata nessuna violazione alla regola del distanziamento» sui treni in Liguria, dove da «venerdi’ sera è stata emessa un’ordinanza che lo toglie su tutti i mezzi pubblici compreso il treno». E’ per questa ragione, prosegue il portavoce, «che il capotreno avvisa che si possono occupare tutti i posti», in quanto «non c’e’ stato il tempo materiale per togliere tutti i ‘Marker’ da tutti i treni».

Sorgente: Torino, come sardine sul treno del mare e convogli soppressi: viaggio incubo per migliaia di turisti – La Stampa – Ultime notizie di cronaca e news dall’Italia e dal mondo

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