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Le comunità indigene sono disperate e stanno fuggendo nella foresta pluviale. C’è il timore di un genocidio, le tribù non hanno difese immunitarie, ma neanche i mezzi per contrastare la diffusione del virus: non ci sono ospedali, né personale sanitario specializzato e lamentano di essere stati abbandonati dal governo nazionale.A soffrire di più sono i Siekopai che vivono al confine tra Ecuador e Perù. Nelle ultime settimane, due leader anziani sono morti per colpa del Covid-19 e ci sono più di 15 casi di contagio nella tribù che conta appena 744 membri. Per paura del contagio, molti sono scappati nella foresta pluviale amazzonica, ma a rischio c’è la loro sopravvivenza per via della deforestazione, della presenza massiccia di allevatori e taglialegna.L’Ecuador ha registrato oltre 31mila casi di coronavirus, 1600 persone sono morte, ma i gruppi indigeni lamentano che il governo li ha lasciati da soli ad affrontare l’emergenza. Alcuni Siekopai hanno chiesto aiuto sanitario nella città di Tarapoa, e fortunatamente molti avevano solo preso una brutta influenza. Tuttavia, quando il primo dei due anziani leader era morto, i leader del Siekopai avevano esortato il governo dell’Ecuador a isolare la comunità e far fare i tamponi, ma non hanno ricevuto nessuna risposta.

Sorgente: ‘Stiamo morendo soli, mancano medici e cibo’: il coronavirus sta cancellando i popoli indigeni dell’America latina dalla faccia della terra – GreenMe.it

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