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Con la ripresa dei voli le compagnie aeree di tutto il mondo si troveranno con un fardello di 120 miliardi di debiti in più rispetto a prima della crisi. Di questi 67 miliardi sono da ascrivere ad aiuti statali declinati in diverse forme dagli incentivi fiscali ai prestiti con garanzia statale ai prestiti a fondo perduto. La parte restante pari a 52 miliardi di dollari è in gran parte debito privato di cui 23 miliardi prestiti bancari, 18 miliardi sotto forma di debito obbligazionario, 5 miliardi per vendite di asset e leasing e 6 miliardi di dollari in facilitazioni creditizie di diversa natura.

L’analisi degli ultimi mesi di crisi del settore del trasporto aereo è stata realizzata dalla Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree , la quale fin dall’inizio della crisi aveva avvertito che senza gli aiuti statali il settore difficilmente sarebbe sopravvissuto e aveva avanzato la richiesta di almeno 200 miliardi di dollari di sostegni pubblici.

Gli aiuti pubblici a quota 67 miliardi di dollari

Questi aiuti in parte sono arrivati sotto forma di prestiti garantiti dallo Stato a tasso agevolato i quali dovranno essere restituiti in futuro. Di fronte a questo scenario molte compagnie hanno ridotto le loro pretese per evitare di scambiare questi prestiti con una ingerenza pubblica nelle scelte del management.

I casi Lufthansa e Air France-KLM

È quanto è successo a Lufthansa: per settimane il gruppo dirigente della compagnia tedesca ha fatto resistenza all’ipotesi di cedere parte del capitale allo Stato, l’alternativa era la bancarotta. Ora la compagnia tedesca si trova con una quota del 20% del capitale in mani statali – oltre a due rappresentanti nel board scelti dal governo – con la garanzia della cessione della quota pubblica quando la compagnia si sarà ripresa dalle difficoltà finanziarie post-Covid. Tuttavia per il management di Lufthansa difficilmente il settore tornerà ai livelli pre-crisi prima del 2023.

Il caso di Air France-KLM, dove lo Stato è intervenuto con circa 10 miliardi di euro di aiuti, è diverso da quello tedesco perché i rispettivi governi francese e olandese detenevano già prima della crisi una quota del 14% ciascuno. Gli aiuti franco-olandesi sono in parte aiuti statali diretti per circa 3 miliardi, il resto sono rappresentati da garanzie pubbliche per prestiti erogati da un pool di banche.

Sorgente: Compagnie aeree sotto una montagna di debiti, le salvano gli aiuti di Stato – Il Sole 24 ORE

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