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“E’ un momento cruciale per la cultura europea, per l’economia digitale, per la difesa dei nostri valori Ue’, ha detto la Commissaria al digitale Mariya Gabriel a Strasburgo poco prima del voto sulla direttiva di riforma del copyright. Dopo l’approvazione, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani scrive: “Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro”. Google: direttiva impatta su economia digitale

26 marzo 2019

Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d’autore. Il via libera dall’Aula di Strasburgo all’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d’autore in internet è passato con 348 si’, 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web il pagamento di compensi per l’utilizzo di contenuti coperti da diritti d’autore. “Approvata la direttiva copyright. Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro”, ha scritto su Twitter Antonio Tajani, presidente del parlamento Ue, dopo il voto dell’assemblea di Strasburgo

Ansip: regole chiare uguali per tutti il voto positivo sulla riforma del copyright “è un grande passo avanti” che arriva con “garanzie chiare per la libertà di espressione”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue al mercato digitale e responsabile del dossier, Andrus Ansip, spiegando che la riforma “elimina la frammentazione” delle regole tra i 28 e dota “per la prima volta” l’Europa di “chiare regole comuni”, che includono anche il patrimonio culturale e il data mining. “So che ci sono molti timori su cosa gli utenti possono o non possono fare”, ma con le nuove regole, ha assicurato Ansip, “abbiamo garanzie chiare per la libertà di espressione, insegnamento e creatività online” che “gli Stati membri devono utilizzare appieno” nella legislazione nazionale. “La nuova direttiva permetterà di adeguare il diritto d’autore al XXI secolo”, aveva dichiarato la Commissaria Ue al digitale Marya Gabriel, una delle grandi sostenitrici della riforma al vaglio della plenaria a Strasburgo. La direttiva con la riforma del copyright, che tiene conto dei cambiamenti avvenuti dall’avvento del digitale, ha spaccato il Parlamento europeo: da una parte i sostenitori del mondo di autori e editori, che difendono i diritti di chi produce le opere d’arte e l’informazione, con alle spalle potenti associazioni di categoria di autori, editor; dall’altra quelli che, in difesa della libertà di espressione dei cittadini, sono stati accusati di difendere gli interessi di grandi colossi tecnologici, che consentono la pubblicazione di contenuti senza pagare un equo compenso. Voto storico “Un voto storico per l’Europa”, sostiene il presidente degli editori di giornali europei Enpa, Carlo Perrone, mentre protesta Wikipedia che oscura la pagina italiana in vista della decisione del Parlamento europeo. “Una bella pagina e una grande giornata per la cultura e l’Europa”, è il primo commento del presidente dell’Associazione italiana editori (Aie), Ricardo Franco Levi, dopo l’approvazione a Strasburgo della direttiva sul copyright. Google: direttiva impatta su economia digitale “La direttiva sul copyright è migliorata [rispetto al testo originale, ndr], ma porterà comunque ad incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell’europa. I dettagli contano e restiamo in attesa di lavorare con politici, editori, creatori e titolari dei diritti mentre gli Stati membri dell’Ue si muovono per implementare queste nuove regole”: questo il commento di Google dopo l’approvazione da parte dell’europarlamento della riforma del diritto d’autore Le ragioni di Voss “Google, Facebook e Youtube diffondono disinformazione e dimostrano quanto sia semplice strumentalizzare soprattutto i giovani”, aveva detto il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss, poco prima del voto dell’Europarlamento sulla direttiva, chiedendo di adottare le nuove misure per agire “contro queste piattaforme”.Al termine del dibattito nella plenaria Voss ha risposto alle critiche di alcuni deputati: “Non c’è censura con questa riforma. Con questa riforma la libertà di espressione non viene limitata. Con questa riforma creiamo certezza del diritto per delle opere protette dai diritti d’autore e creiamo nuove possibilità per utenti e cittadini”, ha detto. Politici divisi Ecco come hanno votato i parlamentari europei: il link è stato messo su Twitter da Julia Reda, dell’European Pirate Party (Ppeu):

Julia Reda

@Senficon

Here’s the raw data which MEPs voted to allow/disallow amendments and to adopt/reject the Copyright Directive: https://juliareda.eu/wp-content/uploads/2019/03/copyrightvote.pdf  (visualisations to follow)

Il voto degli italiani Le delegazioni del Movimento 5 Stelle e della Lega all’Europarlamento hanno votato compatte contro la direttiva sul copyright nel mercato unico digitale. La grande maggioranza dei deputati europei del Pd ha votato a favore della direttiva, insieme all’intera delegazione di Forza Italia, ma tre deputati del Pd – Brando Benifei, Renata Briano e Daniele Viotti – hanno votato contro il testo. Nel gruppo dei Socialisti&Democratici, anche Eli Schlein di Possibile e Sergio Cofferati di Sinistra Italiana hanno espresso voto negativo. Contrari alla direttiva anche Barbara Spinelli e Eleonora Forenza del gruppo di estrema sinistra della Gue, nonché i due ex deputati eletti al M5S Marco Affronte (passato ai Verdi) e David Borrelli (non iscritti). Si è invece astenuta un’altra ex del M5S, Giulia Moi. Infine, hanno votato a favore i deputati italiani del gruppo dei Conservatori e riformatori europei Raffaele Fitto, Innocenzo Leontini e Remo Sernagiotto. Colpire i giganti La direttiva mira a sottoporre i giganti di internet (con particolare riferimento a Youtube, Facebook, Google) al pagamento dei diritti d’autore per i contenuti, soprattutto video e musicali, ma anche articoli giornalistici, diffusi sulle loro piattaforme. Piattaforme che invece affermano di non essere distributori di contenuti, ma solo intermediari che ospitano lo scambio di contenuti fra gli utenti. Dopo tre anni di negoziati e colpi di scena e battaglie a suon di emendamenti, governi contrari, e gruppi europarlamentari spaccati, restano fortissime le divisioni, anche in Italia, dove si oppongono alla nuova normativa il governo gialloverde e i due partiti che lo sostengono a Strasburgo.
Protesta Wikipedia Alla vigilia del voto, la pagina italiana di Wikipedia ha deciso un autooscuramento di protesta fino alle 8 di mattina del giorno delle votazioni, dopo che il 21 marzo scorso la stessa iniziativa era stata presa per le versioni online in tedesco, slovacco, danese e ceco. Nonostante la direttiva preveda espressamente un’eccezione per i siti come Wikipedia, che però si batte perché internet rimanga uno spazio per la libertà di espressione. Libertà di frammenti Non più interi articoli di stampa, ma frammenti di articoli e di notizie potranno continuare a essere condivisi liberamente, ma sono previste in direttiva disposizioni per evitare che gli aggregatori di notizie abusino di questa possibilità. E c’è la norma ‘salva meme’: il caricamento e la condivisione di opere protette a scopo di citazione, critica, revisione, caricatura, parodia o “pastiche” sarà sempre possibile e condivisibile sulle piattaforme online.

Sorgente: Copyright, Il Parlamento europeo approva la direttiva sul diritto (digitale) d’autore – Rai News

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