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Strascichi polemici, al di là dell’esultanza di facciata. Il governo – in particolare la componente M5S – ha festeggiato l’approvazione definitiva della manovra prima in aula, poi sui social. Ma, a distanza di poche ore, scatta la prima grana. Prende forma con una nota del direttivo alla Camera del gruppo M5S: “La legge di Bilancio è un provvedimento cruciale e di fondamentale importanza. Lo statuto del nostro gruppo prevede che ciascun componente è tenuto a partecipare alle attività del gruppo e ai lavori della Camera, sia in assemblea sia in commissione”.

Dopo la premessa, segue l’elenco dei deputati del Movimento che dovranno giustificare il loro comportamento: “Abbiamo chiesto a Lucia Azzolina, Emanuela Del Re, Andrea Colletti, Andrea Vallascas, Sara Cunial, Luigi Gallo, Gianluca Rospi, Lorenzo Fioramonti, Alvise Maniero e Valentina Corneli, assenti al voto, di fornire una esaustiva delucidazione in merito”. Tra loro, diversi esponenti vicini al presidente della Camera, Roberto Fico. Una viceministra (Del Re); un sottosegretario (Fioramonti); un presidente di commissione (Gallo). D’altra parte i mal di pancia sulla manovra sono stati molti, nel Movimento. In particolare per l’iter seguito nell’approvazione. E arrivano dopo quelli sul decreto sicurezza e sulla legittima difesa.

Esultanza dei membri del Governo dopo il risultato del voto finale sulla legge di Bilancio, Roma 30 dicembre 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI© ANSA Esultanza dei membri del Governo dopo il risultato del voto finale sulla legge di Bilancio, Roma 30 dicembre 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Un avvertimento, per ora, che prende la forma di una richiesta di chiarimento. Ma è evidente che nel Movimento ci si prepara a provvedimenti ben più severi. In particolare nei confronti di alcuni senatori. Il primo, sul banco degli imputati, è Gregorio De Falco. E poi c’è un drappello di parlamentari M5S che si prepara a dare battaglia sull’autonomia, a partire da Paola Nugnes che si è detta pronta a far cadere il governo pur di scongiurare il trasferimento di poteri al nord.

Ai dissidenti del Senato – che non hanno votato il decreto sicurezza – è già arrivata una mail dei probiviri. Ma per ora hanno deciso di ignorarla. “Non voglio aprirla perché mi innervosisce”, ha detto a Repubblica la senatrice Elena Fattori.

Sorgente: Voto sulla manovra, 10 deputati M5S assenti. Il direttivo: “Si giustifichino”

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