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di Laura Tussi (sito)

A Caserta si inaugura lo Sportello della Pace: sarà ospite dell’istituto superiore

Uno Sportello della Pace rivolto ai giovani – in particolare a quelli dell’istituto superiore di Sparanise vicino Caserta che lo ospita – e frutto di un lungo percorso durante il quale hanno camminato fianco a fianco istituzioni scolastiche e movimenti pacifisti. L’inaugurazione avvenuta pochi giorni fa non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di una grande rivoluzione per diffondere la cultura della pace partendo dall’educazione delle giovani generazioni.

La cornice: una importante conferenza inerente il tema “Guerra e Pace”

Presso l’Istituto Superiore Foscolo di Sparanise, in provincia di Caserta, si è tenuta una conferenza inerente “Guerra e Pace”. La memoria del passato per capire il presente e cambiare il futuro. in occasione di una lectio magistralis e di un incontro che ha visto diversi momenti particolarmente significativi, dall’inaugurazione dello Sportello della Pace alla presentazione in anteprima de L’inno alla Nonviolenza di Agnese Ginocchio. Presenti il Movimento Internazionale Riconciliazione, l’Associazione Combattenti e Reduci, il Movimento per la Pace. E’ stato inaugurato lo “Sportello della Pace” e presentato “L’inno alla Nonviolenza”: due eventi davvero rilevanti e encomiabili in questo tempo dilaniato dalla crudeltà. Due eventi per ricomporre l’infranto. Nei territori occupati e massacrati.

L’inaugurazione di uno Sportello della Pace

Nell’ambito dei percorsi della memoria della Fiaccola della Pace, e della memoria della Shoah, lo scorso Gennaio 2024, presso l’Istituto Scolastico Superiore Foscolo di Sparanise, si è tenuta una lezione magistrale sulla Pace e una conferenza dal titolo “Guerra e Pace”, a cui hanno partecipato gli studenti delle classi terze e quarte, con l’attivazione dello “Sportello della Pace” presso la sede dell’Istituto.

Un convegno su Guerra e Pace aperto da un dirigente scolastico alternativo al pensiero unico dilagante

Ad introdurre i lavori il Dirigente scolastico dell’Istituto Scolastico Superiore Foscolo Paolo Mesolella, giornalista, storico e scrittore, autore di diversi testi sugli eccidi avvenuti a Sparanise e nell’Agro Caleno, ha introdotto i lavori tracciando una panoramica geografica su tutti i conflitti passati e presenti nel mondo.

GUERRA, PACE, NONVIOLENZA.

Una tragica panoramica sui conflitti armati a livello mondiale

Le guerre nel mondo sono più di 70. E altrettanti sono i Paesi distrutti dalle guerre in Afghanistan, in Myanmar, nello Yemen, nella guerra russo-ucraina, a Gaza, nel conflitto del Tigray e in Etiopia. Per restare alle guerre principali. In genere, ha spiegato il Preside del Foscolo, Paolo Mesolella, le guerre si suddividono in base al numero di persone che perdono la vita ogni anno, pertanto esistono tre categorie di conflitti: le guerre maggiori, le guerre e i conflitti minori. I conflitti principali sono le guerre nelle quali perdono la vita oltre diecimila persone ogni anno. Al momento sono sei: il conflitto in Afghanistan, la guerra civile in Myanmar, la crisi dello Yemen, la guerra russo-ucraina, la guerra di Gaza, israelo-palestinese, il conflitto del Tigray, in Etiopia.

Quali sono i motivi e i conflitti alla base delle guerre

I motivi alla base dei conflitti possono essere i più svariati, ma alcuni fattori sono chiari: il possesso delle risorse e dell’energia, l’economia, la pressione demografica, le differenze culturali, la crisi climatica.

Uno spaccato sull’ Obiettivo 16 di Agenda Onu 2030

Eppure qualcosa per fermare la guerra e costruire la pace è previsto e si potrebbe attuare: il sedicesimo degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, infatti ricorda che è necessario “Promuovere società pacifiche e solidali per lo sviluppo sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e solidali a tutti i livelli e per tutti i popoli”. Nessuno escluso.

La nonviolenza attiva e la resistenza civile per trascendere i conflitti armati

E’ stato proiettato un video in cui si è potuta ascoltare la testimonianza di un sopravvissuto deportato dai campi di concentramento. Al termine la parola è stata data al prof. Ermete Ferraro, Presidente del MIR nazionale (Movimento Internazionale Riconciliazione), che ha invitato gli studenti presenti nella platea a considerare non solo le atrocità e i disastri provocati dalle guerre, ma soprattutto la necessità che la scuola li aiuti a capire come prepararsi a forme di difesa alternativa, fondate sulla nonviolenza attiva e la resistenza civile.

La memoria storica: chiave di una svolta pacifista

Fare e conservare la memoria degli eccidi del passato, infatti, dovrebbe servire ai giovani per prendere coscienza dell’assurdità e della violenza criminale dei conflitti armati e per obiettare ad ogni forma di discriminazione, sopraffazione, ingiustizia ed imposizione, utilizzando la non collaborazione, il boicottaggio e tutte le altre tecniche di opposizione non armata e nonviolenta, che da 100 anni si sono dimostrate non solo etiche, ma anche efficaci nel 60 per cento dei casi.

L’ATTUALITÀ.

Le atrocità del conflitto Mediorientale e il genocidio in atto nella striscia di Gaza

Inevitabilmente un paio di studenti prendendo parola hanno posto delle domande sull’attuale conflitto israelo-palestinese chiedendo le cause della guerra ed il perché proprio sulla Striscia di Gaza? Agnese Ginocchio ha spiegato sinteticamente la storia partendo da quanto accaduto dal 7 Ottobre, che è conseguenza di uno stato di ingiustizia che va avanti da oltre 75 anni: il popolo palestinese sotto occupazione dell’esercito israeliano a cui viene negata e limitata la libertà di agire.

Le conseguenze del genocidio

In seguito si sono elencati i numeri impressionanti del massacro dei civili e dei bambini che si è consumato dal 7 ottobre, le cui conseguenze sono devastanti: solo a Gaza ci sono stati 27 mila morti, di cui 11.600 bambini , 6500 feriti, più di 12 mila dispersi sotto le macerie, 120 giornalisti uccisi, medici e personale sanitario arrestati e deportati nelle carceri israeliane. Ospedali, chiese, moschee bombardati, università e siti archeologici rasi al suolo. Un milione e novecento mila palestinesi costretti ad abbandonare le proprie case e a vivere in tende di plastica senza cibo, acqua, energia elettrica e medicinali.

 La cultura della pace passa dalla scuola e la scuola è vera solo quando educa alla pace

Le gravi atrocità nelle città della striscia di Gaza

Le città palestinesi di Nablus, Jenin, Tulkarem, Jericho, Betlemme, Gerusalemme, Ramallah sono continuamente sottoposte a Raid e attacchi dall’esercito e da bande di coloni con gravissime conseguenze: arresti di massa, esecuzioni sommarie di giovani e ragazzi, distruzione di infrastrutture, case ed esercizi commerciali, sradicamento di alberi e confisca di terre per costruire ed allargare gli insediamenti coloniali.

La violazione dei trattati di pace internazionali

Quanto sta avvenendo viola tutti i trattati internazionali. La non applicazione della risoluzione dei due stati per i due popoli, che anni addietro era stata già approvata dall’ONU, ha portato all’escalation a cui si sta assistendo. Il popolo palestinese chiede la propria autonomia. Questa guerra terminerà solo quando a questo popolo verrà riconosciuta l’indipendenza.

Un inno alla nonviolenza con la vera musica contro la ‘distrazione di massa’

La conferenza è proseguita con la presentazione dell’ “Inno alla Nonviolenza”, il brano, correlato di video, di Agnese Ginocchio che la stessa ha dedicato alla causa palestinese e a tutte le vittime delle guerre, e che intende essere, come sottolineato dall’autrice, “un messaggio che induca a riflettere contro la musica che fa distrazione di massa”.

Lo Sportello della Pace: una finestra che si affaccia sul mondo

Al termine dell’ascolto è avvenuta la cerimonia con taglio del nastro inaugurale, per l’inaugurazione dello “Sportello della Pace”, frutto del percorso della Fiaccola della Pace, da parte del Dirigente scolastico Paolo Mesolella, e dei rappresentanti dell’assemblea studentesca Nicandro Izzo, Francesco Pio Izzo e Davide De Felice, quindi gli stessi sono stati chiamati ad apportare la firma sul Patto dello “Sportello della Pace”, insieme alla Presidente del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio, Ente promotore del progetto della Fiaccola e dello Sportello della Pace.

Una motivazione racchiusa in un attestato per la pace

Come si legge sulla motivazione dell’attestato: “Lo sportello della Pace, chiama i giovani alunni ad essere i protagonisti di questa finestra che si affaccia sul mondo a farsi portavoce delle istanze e delle campagne a difesa degli ultimi della terra e dei senza voce, a prendersi cura dell’Umanità, della Madre terra, a prendere a cuore le sorti del mondo per progettare un futuro di Pace senza che il pericolo delle guerre, causa di morte e di distruzione, venga a lacerare e dilaniare la nostra umanità, mettendo a rischio sogni e speranze di ogni bambino, uomo e donna sulla terra. La difficile situazione dovuta al dilagare della violenza tra i giovani – hanno aggiunto i redattori dell’attestato dello Sportello della Pace – rende urgente un’azione educativa e formativa di educazione alla pace, per ricordare le troppe vittime delle guerre, per riflettere sulla loro follia e disumanità e per proporre concrete e vincenti alternative di Pace”.

La scuola è vera solo quando pratica educazione alla pace

Ci si è dati quindi appuntamento per le prossime iniziative in vista dei due anni di guerra in Ucraina e dei quattro mesi di guerra in Palestina, per ricordare le troppe vittime delle guerre, per riflettere sulla loro follia e disumanità e per proporre concrete e vincenti alternative di Pace, perché la cultura della Pace passa dalla scuola e la Scuola è vera solo quando educa alla Pace.

Un dirigente scolastico che volge lo sguardo alla trasmissione e educazione di pace e nonviolenza

II preside dell’Istituto Superiore Foscolo, Paolo Mesolella ha davvero a cuore la sua scuola e i suoi alunni, dimostrandolo attraverso le molteplici iniziative che promuove e che porta avanti presso le rispettive sedi che dirige, finalizzate alla crescita della coscienza civile dei giovani che sono la civiltà del futuro.

In collaborazione con il sito dell’Associazione Italia che cambia

Sorgente: Faro di Roma. La scuola con uno sportello pacifista per educare alla nonviolenza e testimoniare la pace – AgoraVox Italia

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