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Non è la grande controffensiva da mesi preannunciata da Kiev ma non c’è alcun dubbio che le forze ucraine abbiano ripreso negli ultimi giorni l’iniziativa militare che dal gennaio scorso era stata nelle mani dei russi su molti degli 800 chilometri di fronte. Ce lo dicono gli esperti di cose militari da più fonti e lo riporta su Analisi Mondo Gianandrea Gaiani. Cosa sta accadendo per il poco di certo e verificabile?

Sempre il fronte di Bakhmut

Attacchi e contrattacchi nel settore di Bakhmut (Artemovsk per i russi) in un macello di vite, con le formazioni contrapposte che un po’ avanzano e altrove si ritirano. Con i mercenari russi della Wagner«costretti su alcuni fronti a cedere le loro posizioni alle unità meno addestrate dell’esercito regolare russo, sconfitte e obbligate a ritirarsi». ‘Bugia compro bugia vendo’, si diceva un tempo nell’incertezza delle fonti. Ma il 10 maggio la Wagner ha riconosciuto i progressi territoriali ucraini a nord e a sud di Balhmut. Mentre i russi sembrano aver arretrato le loro linee di circa un chilometro a sud di Bakhmut. ‘Arretramento strategico’ per arroccarsi su posizioni migliori o qualcosa di peggio?

Ucraina, circondare Bakhmut

Secondo osservatori militari russi, le forze di Kiev starebbero tentando di circondare quelle russe vicino a Bakhmut. Per l’ex ministro della Difesa della Repubblica di Donetsk, Igor Strelkov, per ora si tratterebbe di «contro attacchi solo locali, anche se di successo». Il 12 maggio il ministero della Difesa russo smentisce tutto, ma nessuno può verificare nessuna delle due versione, forse neppure gli stessi protagonisti che si stanno ammazzando con tanto impegno sul campo.

Mercenari ovunque ma a saldo pesante

Il 10 maggio il ministero della Difesa russo ha sostenuto che più di 240 militari ucraini e ‘mercenari stranieri’ sono stati eliminati nella regione di Donetsk, mentre il giorno successivo lo Stato maggiore ucraino ha riconosciuto che a Bakhmut si continua a combattere, con le truppe russe che hanno proseguito i loro attacchi dentro e intorno alla città, supportate anche da aerei da combattimento.

Attacchi e contrattacchi massicci

Versione russa: «Il nemico ieri ha effettuato operazioni offensive lungo l’intera linea di contatto tra le parti, lunga più’ di 95 chilometri. Le unità delle forze armate ucraine hanno lanciato 26 attacchi, in cui sono stati coinvolti più di mille militari, fino a 40 carri armati e altri mezzi». Un enorme impiego di uomini e mezzi. Contro, 4a e 200a brigate motorizzate, perdite russe non comunicate, mentre gli ucraini avrebbero lasciato sul terreno oltre 540 soldati, 8 tank e oltre 20 veicoli corazzati.

Non la ‘Grande controffensiva’ ma un pesante assaggio

L’entità delle forze ucraine messe in campo non sembra ancora l’avvio della ‘grande controffensiva’ di Kiev e che, secondo quanto dichiarato da Zelensky l’11 maggio, ha bisogno di ulteriori aiuti militari occidentali  per essere vincente. «Con le armi e i mezzi oggi a disposizione potremmo attaccare e avremmo successo ma perderemmo molti uomini. Per questo dobbiamo aspettare. Abbiamo bisogno ancora di un po’ di tempo», ha detto il presidente.

Regola dell’inganno e quella del dubbio

Considerando che ogni dichiarazione potrebbe avere l’obiettivo di ingannare il nemico, l’impressione è che gli ucraini vogliano impegnare le forze russe nella regione di Donetsk per qualcosa che deve ancora vanire.  Mentre Mosca continua a cercare di colpire i depositi logistici nemici nelle retrovie per indebolire le capacità de nemico di sostenere azioni offensive. Poi Analisi Difesa fornisce dettegli militari per specialisti.

Controffensiva e vittoria finale

Propaganda ovunque. Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza dell’Ucraina, Oleksii Danilov: «controffensiva che potrebbe incominciare tra pochi giorni, settimane o mesi, ma che inizierà quando sarà il momento giusto. Vogliamo porre fine alla guerra prima dell’inverno». Fonti ucraine citate dal Financial Times sottolineano come il prolungamento del supporto militare occidentale a Kiev deciderà «in ampia misura il successo nel riconquistare una parte dei territori controllati dai russi».

Una parte del territorio per poi trattare sui nuovi confini di fatto.

Perdite crudeli ma sempre bugiarde

Continuano le contradditorie valutazioni sulle perdite dei due belligeranti dal 24 febbraio 2022 a oggi. Gli ucraini avrebbero perso meno di 15mila uomini dall’inizio dell’invasione russa, stima un memorandum interno dell’Ue divulgato dal sito Euractiv. Le stesse cifre data da Kiev a smentire la gaffe dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che aveva pianto «oltre 20 mila civili e più di 100 mila militari uccisi».

Le perdite di Mosca

Per le perdite di Mosca, il memorandum Ue riferisce che gli ucraini stimano che siano stati uccisi 185mila soldati russi e 555mila feriti, riporta Euractiv. I dati dell’intelligence statunitense citati dal New York Times riferiscono invece di perdite russe fra i 189.500 e i 223mila uomini.

Sorgente: Assaggio di contrattacco ucraino nel Donbass per arrivare a cosa? –

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