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(immagine da web)

Ormai siamo oltre il classico ostruzionismo. Pur di fermare il disegno di legge contro l’omofobia la Lega arriva, accusano i partiti favorevoli al testo, alla violazione del regolamento del Senato con il relatore della legge alla Camera, il dem Alessandro Zan da cui il provvedimento ha preso il nome, che parla esplicitamente di «Senato ostaggio di una minoranza».

L’ultimo capitolo di quella che ormai è diventata una saga senza fine si è avuto ieri durante la riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Giustizia dove il ddl dovrebbe essere in discussione. Pd, Iv, M5S e LeU come annunciato hanno chiesto di poter calendarizzare il ddl, con anche Forza Italia favorevole a che si proceda finalmente con l’esame del testo. Contrari Lega e FdI. A questo punto, constatata la mancanza di unanimità necessaria per procedere, il presidente leghista della commissione Andrea Ostellari decide di chiedere una convocazione dei capigruppo di maggioranza per sbloccare la situazione.

Procedura anomala, visto che il regolamento prevede che in caso di mancata unanimità sia la stessa commissione a decidere il calendario dei lavori. La mossa permette però al Carroccio di ottenere due risultati: l’ennesimo slittamento del provvedimento dopo quello ottenuto la scorsa settimana con la richiesta di accorpare altri quattro ddl in materia, e far passare la legge contro l’omofobia come un provvedimento del governo mentre invece si tratta di un atto parlamentare. «Oggi non è pensabile che la maggioranza che sostiene questo governo si spacchi su alcuni provvedimenti: o c’è la condivisione dei lavori o questa commissione sarà costretta a lavorare di emergenza», spiega Ostellari.

Le reazioni alla mossa leghista non si fanno attendere: «Il presidente della commissione Ostellari ha travalicato all’interno del regolamento, ha esautorato al commissione» attacca la 5 Stelle Alessandra Maiorino. La senatrice Monica Cirinnà (Pd) chiede l’intervento della presidente del Senato Elisabetta Casellati e accusa Ostellari di « tenere in ostaggio una intera commissione che non può perché non concorda l’orientamento della maggioranza dei gruppi presenti nella stessa commissione, favorevoli a iniziare la discussione sul ddl Zan».

Contro la decisione di Ostellari anche la responsabile diritti e libertà di Sinistra italiana, Marilena Grassadonia: «La strategia della lega è evidente – dice-: tentare di trasformare il ddl Zan in un provvedimento di governo. Non ricadiamo negli errori del passato. Il ddl Zan è un testo di iniziativa parlamentare e tale deve rimanere».

Sorgente: Sull’omofobia è di nuovo scontro: «La Lega tiene in ostaggio il Senato» | il manifesto

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