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Bari, migranti tentano fuga da nave Rhapsody: bloccati dalla polizia

Nella nottata di domenica gli esiti cui circa 350 tamponi. Rischio di contatti tra infetti e sani. Le scelte affidate al Viminale. Servirà una nuova quarantena

Nicola Pepe

BARI – Ci sono altri 37 positivi 317, che si aggiungono ai 50 già rilevati e confermati alla Gazzetta dal prefetto di Bari, a bordo della nave di migranti Rhapsody giunta giovedì nel porto del capoluogo pugliese.

I nuovi positivi, cioè i 37 , sono l’esito dei tamponi eseguiti ieri dal Dipartimento di prevenzione della Asl nei confronti di 317 passeggeri. Tale test si è ritenuto necessario per verificare le condizioni di tutti i migranti presenti a bordo della nave visto che il numero dei positivi nei tre giorni di permanenza nello scalo marittimo era passato dai 18 di cui si era parlato inizialmente nel corso di una riunione in Prefettura ai 50 confermati nella giornata di sabato dal prefetto di bari, Antonella Bellomo.

GLI SBARCATI – 405, degli 805 complessivamente arrivati a Bari a bordo della nave Rhapsody, sono i migranti sbarcati fino ad oggi, tutti risultati negativi al tampone per il Covid.

In particolare, 104 sono stati indirizzati ai Centri per il Rimpatrio, 122 sono destinatari di ordini e respingimenti del questore, due arrestati, 85 minori e 92 adulti, di cui 17 appartenenti a nuclei familiari, sono destinati a centri di accoglienza e ricollocamento e in gran parte sono già stati trasferiti in altre regioni.

Nei confronti dei restanti, sono stati avviati gli ulteriori accertamenti sanitari e gli oltre 300 tamponi eseguiti fino a ieri hanno accertato il contagio di 53 di loro. Gli accertamenti sono ancora in corso, fa sapere la Prefettura di Bari, assicurando che «tutti coloro che scenderanno saranno muniti di certificazione individuale attestante la negatività al Covid-19».

La nave Rhapsody, partita da Palermo martedì scorso, è stata noleggiata dal Viminale per essere impiegata come nave quarantena. In questo caso, la missione era fare uno scalo tecnico a Bari per consentire la dislocazione dei migranti a bordo presso vari centri del diverso territorio nazionale.

 

 

DUBBI SUGLI SBARCATI: 122 LIBERI, ALTRI 18 IN FUGA

Sinora ne sono sbarcati 408, di cui 122 sono rimasti in circolazione – dopo essere stati accompagnati alla stazione ferroviaria di Bari dove sono scesi da alcuni bus – «accompagnati»  da un provvedimento di respingimento del Questore che è una intimazione a lasciare il territorio nazionale autonomamente entro sette giorni. A questi si aggiungono i 18 fuggiti dal Cara di Restinco (oltre i due che hanno tentato la fuga gettandosi in acqua). Gli altri sono andati nei vari centri (come da info sotto) e comunque tutti erano in possesso di una certificazione che attestava lo stato di salute.

Ma i tamponi positivi sulla restante parte dei passeggeri a bordo sarebbero dunque il termometro di una situazione che sembrerebbe sfuggita al controllo visto che il virus circola ormai sul traghetto. A ciò si aggiungano le legittime preoccupazioni sulle persone sinora sbarcate: se i positivi a bordo erano ben isolati, come è stato sempre detto, non è dato sapere come mai si siano verificati altri contagi che hanno interessato la parte fino a ieri ritenta sana. A ciò si aggiungano i 18 minorenni fuggiti dal Cara di Restinco.

LA PROTESTA E LE FUGHE

Le notizie di queste ore potrebbero cambiare le sorti della nave e dei migranti a bordo che sabato, vedendosi ancora confinati a bordo, hanno inscenato una manifestazione di protesta lanciando oggetti dal ponte.. Al di là dei risultati definitivi dei nuovi tamponi eseguiti, è indubbio che i migranti a bordo dovranno necessariamente trascorrere un nuovo periodo di quarantena: appare difficile, infatti, ricostruire la catena di contatti a bordo di un traghetto in cui chi c’è circola liberamente nella aree «comuni» sia pure – secondo quanto è stato detto – separate dai positivi il cui numero è lievitato nel corso dei primi tre giorni.

LA POSSIBILE PARTENZA DEL TRAGHETTO

La decisione finale, a questo punto, spetta al Viminale che tiene i contatti con la società armatrice e il comandante della nave. A bordo il servizio sanitario è gestito dalla Croce Rossa, a terra dai sanitari dell’Usmaf (e dall’Asl che interviene in supporto) mentre la Prefettura si occupa della fase di trasferimento solo ed esclusivamente di quelle persone munite di certificato che attesti lo stato di salute e quindi autorizzate a sbarcare. Non è escluso che la Rhapsody levi gli ormeggi e stia in rada di qualche porto come sta avvenendo per le atre navi quarantena giunte in Sicilia per alleggerire la pressione sui centri di accoglienza.

Sorgente: Bari, focolaio Covid sulla nave dei migranti: oltre 80 positivi. Dubbi sugli sbarcati «Erano tutti negativi» – La Gazzetta del Mezzogiorno

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