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Crolla il prodotto interno lordo e la sua caduta ha l’effetto di limare le pensioni degli italiani che lasceranno il lavoro nei prossimi anni. L’impatto per ora è contenuto, anche se non trascurabile, con una riduzione lorda dell’assegno futuro che può arrivare a sfiorare il 3 per cento nel 2023 ma è poi destinata ad accentuarsi e comunque a permanere nel tempo. Il calcolo dei trattamenti previdenziali è ormai da tempo legato, nel sistema contributivo, all’andamento dell’economia del Paese; un legame che diventa più forte e visibile a mano a mano che questo meccanismo va a regime e che non dipende dalle scelte di questo o quel governo. La terribile recessione indotta dall’emergenza Covid è un’occasione – certo non voluta – di misurare concretamente questo effetto; perché a differenza di quanto avvenuto in passato, ad esempio con la grande crisi iniziata nel 2008, la caduta del prodotto è stata oltre che violenta del tutto repentina e inaspettata nelle sue dimensioni. In altre parole è possibile confrontare lo scenario economico e finanziario previsto e ritenuto plausibile nel nostro Paese fino alla fine di febbraio con quello di cui lo stesso governo ha dovuto prendere atto nello scorso mese di aprile con il Documento di economia e finanza. Scenario che per inciso potrebbe alla fine risultare ancora più pesante di quello messo nero su bianco.

Sorgente: Pensioni, il crollo del Pil taglia gli assegni contributivi: riduzione fino al 3% – Il Mattino.it

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