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La legge sottopone la magistratura al controllo del governo e punisce i giudici che criticano le riforme. Contro la riforma oltre 25mila cittadini e toghe di 20 paesi europeii avevano partecipato a una grande “marcia del silenzio” a Varsavia

di Andrea Tarquini

VARSAVIA – Gravissima sfida del governo sovranista polacco ai valori dello Stato di diritto e a trattati, norme e scelte politiche dell’Unione europea. Ieri sera il Sejm, la decisiva camera bassa del Parlamento del piú importante membro orientale di Ue e Nato, ha approvato coi voti della maggioranza (PiS, il partito guidato dal carismatico leader Jaroslaw Kaczynski) la riforma della giustizia.

È una legge-museruola o legge-bavaglio che secondo la Corte suprema polacca, la maggioranza dei giudici e anche a detta della Commissione europea, abolisce di fatto l’autonomia del potere giudiziario dal potere esecutivo in nome di un principio e stile di governo autocratico.

 

D’ora in poi, i giudici ritenuti critici verso la maggioranza liberamente eletta potranno essere multati, degradati o licenziati per decisione del ministero della Giustizia. Ai magistrati sarà anche vietato sia criticare operato e scelte di loro colleghi, sia essere attivi in politica.

Lo scontro tra Varsavia e la Commissione europea si avvicina cosí a un punto di non ritorno. Invano Bruxelles aveva piú volte ammonito il governo polacco a rinunciare alla legge, ammonendo che il testo non è compatibile con trattati europei e valori europei dello Stato di diritto. Piú volte, si era pronunciata contro la legge anche la Corte di giustizia europea.

A questo punto la Ue, risultati vani i suoi avvertimenti, prepara misure di ritorsione. Secondo opposizioni democratiche e fonti della magistratura indipendente questo conflitto politico Varsavia-Ue potrebbe addirittura sfociare in un “Polexit” obbligato.

In altre parole la Polonia non ottemperando a trattati e valori europei rischia una sospensione o espulsione dall’Unione, che sarebbe un fatto senza precedenti.

Secondo Bruxelles la legge “lede gravemente anche la libertà di espressione dei magistrati polacchi”. Invano ieri la presidente della Corte suprema polacca, Malgorzata Gersdorf, aveva annunciato che la magistratura rifiuta la legge ritenendola anticostituzionale, e non rinuncerà a lottare per la sua autonomia.

Recentemente una grande “marcia del silenzio” di un migliaio di giudici in toga, polacchi, italiani e di altri 20 paesi europei, aveva percorso Varsavia con la partecipazione di almeno 25mila cittadini. Ma il PiS è deciso a non cedere.

Sorgente: Polonia, legge-bavaglio dei giudici: approvata la riforma giustizia. Il Paese rischia la rottura con l’Ue – la Repubblica

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