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L’ex sottosegretario di Renzi ora nell’esecutivo francese. Critiche e insulti da M5S e destra. Lui: «Sui migranti Salvini scappa»

Pronto, Sandrò Gozì? Ride Gozi a sentire il suo nome storpiato, con l’accento alla francese: «Ma ormai sono abituato, mi chiamano così da quando a 17 anni ho iniziato a frequentare la Francia». Una frequentazione che lo ha portato a essere il primo italiano a sedere in due governi di due repubbliche differenti. Gozi risponde dal suo ufficio all’Hotel Matignon, palazzo del primo ministro, a Parigi, dove ha passato la giornata a leggere critiche e insulti partiti dai gialloverdi e da destra.

Ex sottosegretario Pd in Italia con delega agli Affari Ue, già candidato alle Europee in Francia con il partito di Emmanuel Macron, En Marche, da oggi sarà il responsabile delle politiche europee per il governo francese.

Cioè?
«Avrò l’incarico di monitorare l’avvio della nuova legislatura europea sia in relazione al Parlamento sia alla Commissione Ue. Questa è una fase molto delicata e si aprono mesi decisivi per dare forma alla strategia europea dei prossimi anni».

A fine ottobre però lascerà l’incarico per andare a sedere tra gli eurodeputati.
«Al posto degli inglesi che diranno addio a Bruxelles. Io sono formalmente eletto ma la condizione, sin dal principio, era che si realizzasse Brexit».

La stanno accusando di tutto, persino di alto tradimento. Hanno detto che è una notizia che fa più male della testata di Zidane a Materazzi.

«Su quella testata forse Salvini può rispondere meglio di me. Perché nel 2006 lui si vantava di tifare Francia. Io ho sempre tifato e sempre tiferò Italia. Invece sull’alto tradimento… è stato Buffagni, mi pare».

Sì, il sottosegretario M5S.
«Ha detto anche che è vomitevole che io lavori per Macron. Spero allora che i suoi colleghi del M5S a Bruxelles non vogliano avere nulla a che fare con il nostro gruppo, Renew Europe (ex Alde, ndr). So che stanno ancora cercando apparentamenti. Questi attacchi nazionalisti dimostrano che i nostri valori sono agli antipodi ».

Ma come, i 5 Stelle hanno votato a favore della Von Der Leyen alla Commissione Ue.
«Anche i polacchi di Kaczynski e gli ungheresi di Orban lo hanno fatto. Non è un buon motivo per accoglierli nel gruppo».

Meloni ha annunciato un’interrogazione contro di lei.
«Sono molto contento, così vedrà il divario tra il mio lavoro e lo zero che hanno ottenuto i suoi alleati di fatto del M5S e della Lega. Per dire: io ho ridotto da 121 a 59 le infrazioni europee. Loro sono già a 79».

Salvini si chiede se abbia fatto gli interessi italiani o francesi quando era al governo.
«Ci possiamo confrontare e vediamo chi ha fatto di più per l’Italia. Partiamo dall’immigrazione magari, visto che non si è presentato all’incontro dei ministri dell’Interno europei».

Organizzato da Macron. Forse per questo non è andato.
«Uno che dice che va in Europa a sbattere i pugni sul tavolo almeno deve sedersi a quel tavolo. Invece lui scappa, perché gli fa comodo non risolvere davvero il problema».

Ma non era meglio combattere i populisti dall’Italia.
«Ho ricevuto le stesse critiche in Italia e in Francia, dall’estrema destra. Mi considero un uomo di confine che lavora per abbattere i confini della politica nazionale. Questo non vuol dire addio agli Stati nazione, ma che l’unico progetto europeo è transnazionale, come è quello di Macron ed era quello di Marco Pannella. Dirò di più: siamo noi i veri sovranisti».

Cosa?
«Solo un’Europa davvero sovrana e democratica ci permetterà di vincere molte sfide e di tutelare i nostri interessi contro gli Stati imperi continentali, come Cina, India, Russia, Usa. Europa potenza verde; giustizia fiscale e sociale, parità di genere…sono le risposte che si aspettano i cittadini. Non le ricette nazionaliste che sono solo autodistruttive. Cedere alla chiusura significa la fine della civiltà europea».

Sorgente: Sandro Gozi: “Nel governo a fianco di Macron sono un sovranista d’Europa. Il nazionalismo è distruttivo” – La Stampa

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