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ALEXIS TSIPRAS e SYRIZA
In piedi con il popolo della sinistra per vincere il neoliberismo
di Argiris Panagopoulos

“Siamo caduti da Acropolis e siamo rimasti in piedi”, mi ha detto il nostro ex presidente del parlamento Nikos Voutsis aspettando nella sala di conferenze di Zappeion Alexis Tsipras di ascoltare il suo breve discorso la notte delle elezioni. Voutsis e poco dopo Alexis Tsipras e la sua compagna Betty Baziana si sono fermati a salutare affettuosamente l’onnipresente Luciana Castellina.

Tsipras leader della sinistra del cambiamento
Il breve discorso di Tsipras appartiene ormai alla storia politica e culturale della nostra sinistra perché abbiamo dato anche una bella lezione di civiltà politica per il come si comporta la sinistra anche nei suoi momenti più tristi e dolorosi, perdendo il suo governo.
Tsipras quando ha cominciato a parlare ha fatto capire già con le sue parole determinate e il suo tono di voce che lì dentro non c’era nessun sconfitto e non c’era nessun sentimento di disfatta.
Lui e noi di SYRIZA abbiamo perso una battaglia elettorale e il nostro governo, ma ci sentiamo forti per continuare la guerra contro il neoliberismo, forti del 31,53% dei 1.781.174 greci e greche che hanno votato la sinistra.
Alla fine Tsipras e SYRIZA hanno perso solo 145 mila voti dalle elezioni del settembre del 2015 quando avevano preso il 35,36%. Saranno quelli scontenti per l’accordo con la Nord Macedonia, il tentativo della separazione tra stato e chiesa, i pignoramenti di case e le privatizzazioni, tra l’altro mai fatti e mai fatte, il fatto che non ci sono messi alla caccia degli immigrati, i tagli delle pensioni e degli salari mai fatti, la grande tassazione della classe media, la mancata lotta per difendere i diritti dei lavoratori e dei precari, delle donne e le comunità degli omosessuali, le minoranze e i semplicemente noti come… diversi?

Una risposta alle destre di tutti… i colori e sfumature
La notte delle elezioni abbiamo capito che per i nostri avversari politici, i conservatori delle destre e i conservatori delle sinistre, sembra inspiegabile come ha fatto Tsipras e SYRIZA a rappresentare il profondo della Grecia democratica e progressista, della Grecia della sinistra che ha vinto la sua scommessa per far uscire la società greca in piedi dalla crisi più tremenda dal secondo dopoguerra.
C’è una risposta a questa caduta da Acropolis e il fatto che la nostra sinistra è rimasta in piedi, come era rimasta in piedi tutti gli anni della crisi, perfino dopo il memorandum del luglio del 2015, smettendo i pappagallini dei grandi mezzi di informazione, Merkel, Juncker e i compagni della sinistra conservatrice e settaria, da Melenchon a Varoufakis, per non parlare di tutti quelli che in Italia hanno scritto o ripetuto volutamente o no tutte le Fake News possibili e immaginabili spacciandole per informazione.
Tra ex sindacalisti, ex parlamentari, ex eurodeputati, ex…, ex…, ex… tutto è stato pubblicato sulle reti, sul Facebook e sugli altri cari strumenti di lotta… politica. Siamo rimasti cosi pochi in Italia che conosciamo tutti e tutte molto bene tutto quello che abbiamo detto, scritto e predicato sulla Grecia negli ultimi anni, specialmente dal momento che Alexis Tsipras aveva messo la faccia e l’animo per far portare al Parlamento europeo una pattuglia di eurodeputati italiani.
Abbiamo considerato e consideriamo che la battaglia contro il neoliberismo si deve vincere a Bruxelles e a Francoforte e non solo ad Atene o a Roma e siamo molto gradi della gente di sinistra che in Italia continua a battagliare su questo. Per questo Tsipras e SYRIZA siamo battuti sempre per l’unità della sinistra, considerando che sono più le cose che ci uniscono e molte meno quelle che ci dividono. Non abbiamo mai pensato di unire per… dividere o di dividere per credere di esistere.

Il voto greco…
In Grecia c’è stato una grande polarizzazione, dove tutti i partiti minori del centro e centrodestra sono conflitti nella Nuova Democrazia. I criminali di Alba Dorata non saranno nel prossimo parlamento e abbiamo nel parlamento un nuovo partito nazionalista, la Soluzione Greca. I socialisti e il KKE sono rimasti più o meno nelle loro percentuali, Varoufakis è riuscito ad entrare finalmente nel parlamento dopo un lungo pellegrinaggio in Europa per trovare un posto in qualche istituzione eletta, e parlando sempre delle sinistre più a destra di SYRIZA a parte il KKE e Varoufakis dobbiamo notare la scomparsa dell’Unità Popolare e il ridimensionamento verso il basso perfino dell’Antarsya. L’astensione è aumentata di poco, ma per tanti era scontato più per i motivi estivi delle altissime temperature di questi giorni che a ragioni politiche.

…un voto di classe
Quale poteva essere la risposta alla tenuta di Tsipras e di SYRIZA?
I risultati elettorali possono offrire una base per un primo approccio?
Ad Atene la Nuova Democrazia ha vinto, anzi ha stravinto, dove sono i ricci, come nei quartieri – comuni al Nord di Atete, dove la Nuova Democrazia ha vinto con 83,74% ad Ekali, dove vivono i Papandreou e non solo, a Kifisia con 62,72%, tra i militari in pensione di Papagou con 65%, a Filothei con 78,96% o a Psichiko con 75,83%. Nei vicini quartieri – comuni popolari di ex profughi, come quelli di Galatsi, Nea Ionia, Nea Filadelfeia, Nea Chalkidona e Metamorfosi ha vinto SYRIZA, dove i credenti sembra che hanno voltato le spalle anche al giovane metropolita di Nea Ionia, che cura le relazioni della Chiesa Ortodossa Greca con il Vaticano, che faceva le ultime settimane continui appelli a favore della Nuova Democrazia.
Lo stesso scenario si è ripetuto nella parte Est di Atene, dove SYRIZA ha vinto in tutti i quartieri – comuni, come quelli di Agia Barbara, Agioi Anargiroi, Egaleo, Peristeri Petroupoli e Chiadari.
Nella parte Sud di Atene la Nuova Democrazia ha vinto nei quartieri – nei comuni nei quali girano i soldi e specialmente quelli della zona del mare, come ad Alimos, Glyfada, Elliniko, Palio Faliro, mentre SYRIZA ha vinto in tutti i quartieri e nei comuni popolari, come a Agios Dimitrios, Byronas, Kaisariani, Moschato e Tauros.
Nei 12 quartieri e comuni ad Est di Atene la Nuova Democrazia ha vinto nei 10 più ricchi e benestanti e SYRIZA nei due più poveri e popolari, Acharnon e Laureotikis. Uno scenario che si è ripetuto nella parte Ovest della grande urbanizzazione di Atene, dove SYRIZA ha vinto nella parte industriale e operaria di Aspropyrgos, di Elefsinas e di Filis.

La sinistra e i deboli contro i criminali di Alba Dorata
A Pireo la Nuova Democrazia ha vinto nella parte ricca della città e nella piccola isola di Argosaronikos e SYRIZA ha vinto nelle decine di quartieri e comuni popolari che rappresentano la cintura della città e specialmente nei grandi quartieri e comuni popolari di Keratsini – Drapetsona, Koridallos, Nikaia – Agios Ioannis Rentis e a Perama, dove Alba Dorata pensava un tempo, di fare il buono e il cattivo tempo.
Nella grande seconda circoscrizione di Pireo SYRIZA ha vinto con il 38,22% contro il 30,19% di Nuova Democrazia. In una circoscrizione dove il lavoro sociale della sinistra di SYRIZA e le politiche del suo governo a favore del disaggio sociale hanno fatto crollare i delinquenti di Alba Dorata al 3,69% dal 8,4% che avevano preso nel settembre del 2015.
A Perama l’Alba Dorata aveva 10,17% il 2015 e ha preso ora 4,1%, mentre SYRIZA ha preso il 37,02% e Nuova Democrazia il 32,16%. A Keratsini, dove il 18 Settembre del 2013 i criminali di Alba Dorata hanno assassinato Pavlos Fyssas SYRIZA ha preso il 38,62% contro il 28,79% di ND e Alba Dorata ha perso più della meta dei suoi voti prendendo il 3,6% di fronte al 7,96% che aveva il 2015. A Nikaia, dove anni fa c’era il terrore della squadra l’assalto di Alba Dorata e da dove proveniva una parte del gruppo degli assassini di Fyssas, SYRIZA ha preso il 39,89% contro il 27,69% di ND e Alba Dorata è crollata al 3,49% dal 7,73%.

Patrasso con SYRIZA
Nella grande Regione di Patrasso SYRIZA ha vinto con il 40,27% contro il 32,43% di Nuova Democrazia e il 8,91% del KINAL – PASOK, dimostrando che gli elettori hanno voltato le spalle a Mitsotakis e a Papandreou che erano candidati anche in questa Regione per far compattare il loro elettorato contro SYRIZA.

Creta boccia la famiglia Mitsotakis
Nella Regione di Chania, da dove è originaria la famiglia dei Mitsotakis, SYRIZA ha vinto con il 37,35% contro il 34,05%, perché come dice la gente della città di Chania “qui i Mitsotakis li conosciamo fin troppo bene”. Non a caso nella città di Chania SYRIZA ha vinto con il 38,67% contro il 33,13% della Nuova Democrazia del “patrono” Kyriakos Mitsostakis. Nella vicina Regione di Erakleio SYRIZA ha vinto con il 43,22% contro il 30,15% di Nuova Democrazia, nella piccola Regione di Rethimno con 36,99% contro 36,55%, e nella piccolissima Regione di Lasithiou con 34,57% contro il 34,32% della Nuova Democrazia.

Le minoranze con SYRIZA
Nella Regione di Xanthi SYRIZA ha vinto con il 39,4% contro il 36,79% di Nuova Democrazia dimostrando che la sinistra rappresenta il difensore anche delle esigue minoranze religiose, etniche e linguistiche del paese, tra musulmani, rom e sinti e anche di qualche gruppo di origini slave. E’ stata l’unica Regione del Nord della Grecia in cui ha vinto SYRIZA.

Arta… con Tsipras
Nella piccola Regione di Arta, da dove viene Tsipras, SYRIZA ha vinto con il 39,94% contro il 38,99% di Nuova Democrazia.

L'immagine può contenere: 2 persone, tra cui Argyrios Argiris Panagopoulos
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