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Riproponiamo un profilo del Presidente Mattarella pubblicato da Formiche.net nel gennaio del 2015, all’inizio del suo primo mandato. Il generale Mario Arpino ricorda quando, come capo di stato maggiore della Difesa, fu a contatto per 15 mesi con l’allora ministro della Difesa Mattarella

Il primo contatto con Sergio Mattarella non è stato tenero. Era un pomeriggio dell’aprile 1999, in piena guerra del Kosovo. Io ero capo di stato maggiore della Difesa e, agli effetti di una nuova legge, anche comandante delle nostre Forze Armate, lui era vicepresidente del Consiglio, mentre presidente era Massimo D’Alema. Il governo, come accade spesso, era traballante e la decisione di partecipare alle operazioni reali era stata, come al solito, sofferta, contrastata e mal digerita anche in seno alla maggioranza. Bastava un nonnulla per provocare uno sconquasso.

L’ordine politico era di non parlare di operazioni di attacco, ma solo di difesa. Tanto che il ministro in carica, Carlo Scognamiglio, per cavarsela durante un’intervista aveva curiosamente definito l’attività dei nostri Tornado come “difesa integrata”. Suona il telefono, alzo la cornetta e mi passano l’interlocutore, che, senza preamboli, attacca così: “Sono Mattarella. Ho saputo che un suo dipendente, il comandante del gruppo Tornado di Piacenza, al rientro della squadriglia dalla missione ha rilasciato un’intervista dove ha raccontato di aver lanciato dei missili contro postazioni radar serbe… È inammissibile. La ritengo personalmente responsabile…”.

In effetti era successo che il comandante dell’analogo gruppo della Luftwaffe ospitato sulla base, che non aveva alcuna restrizione nei confronti dei media, avesse ammesso il lancio di missili antiradar. D’altro canto, l’intervista era congiunta, e il comandante italiano non aveva altra scelta che associarsi. I contadini, interrogati dai giornalisti ai margini della rete aeroportuale, avevano già raccontato di aver visto i Tornado italiani e tedeschi partire con i missili e ritornare senza… Il governo quella volta non cadde e la cosa finì li.

Nel dicembre successivo, quando Mattarella avvicendò a palazzo Caprara Carlo Scognamiglio, devo ammettere che non ne fui felice. Non lo conoscevo di persona, pensavo, ma se il suo approccio alle difficoltà è rimasto quello di aprile, la nostra convivenza non sarebbe stata semplice. Mi sbagliavo del tutto: sin dal primo incontro, mi sono trovato di fronte ad una persona posata, con un tratto di stile ineccepibile ed un modo di proporsi calmo e sereno. Non parlava molto, ma quando lo faceva era incisivo, corretto e concreto, pur accettando il dialogo con buona predisposizione. Un vero signore, più giovane di me, ma che incuteva rispetto pur mettendo l’interlocutore a proprio agio.

continua dalla sorgente…

Sorgente: Vi racconto Sergio Mattarella ministro della Difesa – Formiche.net

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