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«Oggi Fincantieri trova difficoltà nel reperire personale, avremmo bisogno di duemila addetti per il cantiere di Monfalcone che non riusciamo a trovare». Le parole di Marco Grillo, responsabile delle risorse umane dell’azienda italiana leader nella costruzione di navi, risuonano come un’amara beffa nell’aula consiliare di Castellammare dove si sta celebrando la prima giornata di «Porto Aperto». Qui, dove per generazioni le tute blu dei cantieri navali si sono tramandate saperi e segreti del mestiere, il tramonto di certe figure professionali fa particolarmente male. Ma alimenta anche la voglia di riscatto. A una settimana dall’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il varo della nave «Trieste» della Marina Militare, la città ha gli occhi puntati sul suo porto. Sabato prossimo Mattarella salirà sull’imponente palco tricolore già allestito all’interno del cantiere insieme al ministro della Difesa Elisabetta Trenta e al presidente della Regione Vincenzo De Luca: l’iniziativa organizzata dall’Autorità portuale presieduta da Pietro Spirito è la giusta occasione per riunire attorno a un tavolo i massimi rappresentanti, pubblici e privati, dell’approdo commerciale e della città, il comandante della capitaneria di porto Ivan Savarese e i rappresentanti di Fincantieri, Maricorderia, Stabia Main Port e Marina di Stabia. «Castellammare diventerà polo di eccellenza per la curvatura delle lamiere – prosegue Grillo – e da qui proveremo a far nascere l’accademia di formazione per gli operai del futuro. Nessuno vuole fare più certi lavori, ci mancano saldatori e coibentisti ad esempio».

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Sorgente: Il paradosso della Fincantieri: «Non troviamo più operai» | Il Mattino