0 3 minuti 5 anni

Le organizzazioni dei lavoratori critiche sul nuovo sussidio: “Ibrido tra contrasto alla povertà e strumento di politiche attive”

MILANO – I sindacati lanciano l’allarme sul reddito di cittadinanza. Il nuovo sussidio, secondo Cgil, Cisl e Uil rischia di innescare “una vera e propria guerra tra poveri”. Intervenute in audizione sul cosiddetto “decretone” le organizzazioni hanno denunciato “la concorrenza” che rischia di crearsi tra nuovi e vecchi precari dell’Anpal (cioè tra i navigator e i lavoratori storici), ma anche “l’effetto spiazzamento” degli utenti dei centri per l’impiego non beneficiari del reddito che potrebbero passare in secondo piano. I sindacati ritengono inoltre “molto grave” la sospensione per tre anni dell’assegno di ricollocazione per i disoccupati ordinari.

Secondo i sindacati il reddito di cittadinanza ha “una molteplicità eccessiva di obiettivi, in particolare nasce con il duplice scopo di contrastare la povertà e garantire il diritto al lavoro. Sebbene questi due obiettivi possano risultare complementari, gli strumenti per raggiungerli, guardiamo agli altri paesi, non sono univoci, quindi riteniamo che una sola misura non sia in grado di ottenere efficacemente entrambi gli obiettivi”. Avendo un carattere “ibrido” tra contrasto alla povertà e misure di politiche attive, il reddito, secondo i sindacati, “coniuga in modo improprio la povertà come criterio di accesso e le politiche attive come interventi previsti”.

Critiche anche sugl interventi in materia pensionistica.  Quota 100, secondo le organizzazioni, “non sarà in grado di rispondere in modo omogeneo alle esigenze espresse da molte lavoratrici e lavoratori” perchè “costituisce una opportunità per lavoratori con carriere continue e strutturate, ma sarà meno accessibile per i lavoratori del Centro Sud e del tutto insufficiente per le donne, per i lavoratori con carriere discontinue o occupati in particolari settori occupazionali caratterizzati da discontinuità lavorativa, come il settore agricolo o quello dell’edilizia, nei quali raramente un lavoratore raggiunge i 38 anni di contribuzione”.

“In particolare – hanno spiegato i sindacati – per le lavoratrici è necessario prevedere che il requisito contributivo riconosca la maternità e il lavoro di cura. Inoltre, la reintroduzione del meccanismo delle finestre è penalizzante. In particolare penalizza e discrimina i lavoratori del settore pubblico, poichè per loro la finestra di accesso alla pensione è di 6 mesi”.

Sorgente: Reddito di cittadinanza, allarme dei sindacati: “Sui navigator rischio guerra tra poveri” – Repubblica.it

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20