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Mauro Pili

Lo insegnano alle “elementari” del diritto costituzionale. La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato. Sino a prova contraria. Se, però, l’occasione è ghiotta, segreta, blindata, da ottenere a tutti i costi, la platea si amplia, sino a schierare nientemeno che il Ministero della Difesa. L’operazione è sottotraccia, scritta in un decreto blitz che mira a riempire il Bel Paese di pale eoliche e specchi fotovoltaici. Una sorta di ulteriore corsia di accelerazione, l’ennesima, per soddisfare speculatori del vento e del sole, a partire dall’Isola di Sardegna.

Manina nucleare

Con il pacchetto delle “rinnovabili” da foraggiare a suon di bollette sempre più care questa volta, però, la “manina” nucleare, prima che finisse il 2023 e iniziasse il nuovo anno, ha aggiunto l’ennesimo grimaldello delle lobby radioattive, quelle che da sempre operano a trattativa privata, secondo i codici militari del segreto di Stato. Un connubio tanto ardito quanto pericoloso che scaraventa sulla Sardegna l’ennesima ombra nucleare, quella del deposito unico di scorie radioattive. È da tre anni che ci provano in lungo e in largo, nonostante la Costituzione, l’eterna violata, abbia sancito uno scudo teoricamente inviolabile, quello della Regione a Statuto speciale della Sardegna.

Tutti uguali

Eppure, dopo l’esito plebiscitario di un sacrosanto referendum popolare contro le scorie radioattive, l’assalto verso la Sardegna non è mai cessato, prima sottotraccia e poi con atti espliciti con la pubblicazione reiterata, prima nel 2021, Governo Conte II, ed il mese scorso, Governo Meloni, della mappa con ben 14 aree individuate come idonee per realizzare in terra sarda la “discarica” radioattiva di Stato.

Sorgente: Scorie nucleari, decreto blitz per le basi militari

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