24 marzo 2023 alle 8:50
Ieri attivisti per i diritti umani, accademici e personalità della comunità in Marocco hanno chiesto di fermare la normalizzazione di Rabat con Israele e hanno chiesto di interrompere i rapporti con esso.
Ciò avviene in un momento di accresciuti accordi militari, economici ed educativi che legano Marocco e Israele, in un momento in cui le operazioni israeliane contro il popolo palestinese si stanno intensificando.
Da diversi mesi l’esercito israeliano ha continuato a svolgere operazioni nella Cisgiordania settentrionale occupata, concentrandosi nelle città di Nablus e Jenin, con il pretesto di perseguire persone ricercate, provocando la morte, il ferimento e l’arresto di decine di Palestinesi.
I firmatari della dichiarazione hanno condannato “l’occupazione militare della Palestina” e hanno chiesto “di interrompere ogni rapporto con il governo israeliano e ogni rapporto con il regime di apartheid che occupa la Palestina”.
“Tali decisioni non solo metteranno il Marocco dalla parte della giustizia e della legittimità internazionale, ma risponderanno anche alle profonde aspirazioni dei marocchini e al loro attaccamento storico alla causa della liberazione della Palestina”, hanno affermato.
I firmatari hanno sottolineato che la richiesta di fermare la normalizzazione arriva considerando “il deterioramento della situazione palestinese, le posizioni che chiedono lo sterminio degli arabi e la demolizione della moschea di Al-Aqsa, e l’estremismo del governo israeliano”.
A febbraio, il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita ha affermato che le relazioni del suo paese con Israele “non influiranno sulle relazioni con il popolo palestinese”.