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Forse non sapete cosa è successo alla Diaz, dove un reparto della polizia ha massacrato gente inerme che dormiva, sfigurato donne, anziani, e ha quasi ucciso Mark Covell, un giornalista inglese, fratturandogli sei costole, perforandogli un polmone, spaccandogli la mano sinistra, polverizzandogli i denti, e lasciandolo a terra senza battito cardiaco (Mark ha avuto bisogno di una trasfusione di un litro e mezzo di sangue e non ha mai recuperato del tutto). Forse non avete mai saputo di tutte le persone orrendamente torturate in quella scuola, non avete mai sentito della schiuma d’estintore spruzzata nelle ferite aperte di uno studente tedesco, non avete mai letto del poliziotto che ha strofinato il suo cazzo sul viso di una ragazza gravemente ferita. Forse non sapete, fingete di non aver mai saputo, delle due bottiglie molotov portate a posteriori nella scuola dalla polizia, prove artefatte che non hanno impedito a quegli agenti di fare brillanti carriere negli anni a venire.
Forse non sapete cosa è successo a Bolzaneto, a gente che non aveva con sé alcun estintore e nonostante questo è scomparsa per ore nel vuoto giuridico di una caserma, è stata seviziata, abusata. Non sapete di quella ragazza cui sono stati strappati i piercing, delle sigarette spente sui corpi degli arrestati, non avete sentito raccontare di quei ragazzi costretti a stare per ore e ore su un piede solo. Non sapete che uno di loro aveva una gamba artificiale e non riusciva a resistere, ed è svenuto. Non sapete che i poliziotti per punirlo gli hanno spruzzato spray al peperoncino direttamente negli occhi, e lo hanno picchiato ancor più ferocemente. Probabilmente non sapete di quei ragazzi costretti a cantare “faccetta nera”, non sapete di quei ragazzi le cui teste venivano sbattute violentemente contro il muro, di quei ragazzi immobilizzati e presi a calci nei genitali, di quei ragazzi cui veniva vietato persino di andare in bagno, e finivano per defecarsi nei pantaloni. Voi non sapete del ragazzo a cui sono state divaricate le dita fino a romperle, scarnificarle strappando la pelle, che è stata poi ricucita senza anestesia. Non sapete della ragazza costretta a infilare la testa nel buco del cesso alla turca, mentre la minacciavano di stupro con un manganello. Voi non avete visto, non avete sentito gli agenti di Bolzaneto che cantavano: “uno, due, tre, evviva Pinochet, quattro, cinque, sei, a morte gli ebrei”.
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Sorgente: da ricerca Facebook

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