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(Roberta Labonia) – Migliaia di persone, com’è noto, il 24 luglio scorso si sono riversate per le strade manifestando (senza autorizzazione alcuna ma ugualmente tollerate dalle forze dell’ordine), contro l’obbligo del Green Pass senza il quale al cittadino, a partire dal 6 agosto, saranno inibite diverse attività sociali. Fermo che trovo irresponsabile non attenersi a norme di prudenza in epoca di pandemia, certo è che la farraginosità’ del decreto governativo con cui Draghi ha imposto il green pass, non ha certo aiutato una discreta parte della cittadinanza a digerirlo. In sostanza lo Stato ti impone un obbligo mascherato: sei libero di non vaccinarti ma ti dimezzo la tua agibilità sociale. A questo proposito vorrei sottolineare che, a ben guardare, il governo, forse spinto dalla voglia di emulare la linea adottata dal Presidente Macron, che per primo ha imposto il certificato verde ai francesi, non ha per nulla valutato (o forse si ma ha desistito per motivi da appurare), che la nostra Costituzione consentirebbe di percorrere un’altra strada, ben più chiara e lineare. L’articolo 32 della stessa recita infatti che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Quindi, come per diversi vaccini resi in Italia ormai da anni per legge obbligatori (e a cui la stragrande maggioranza della popolazione sottopone la propria prole senza tanti patemi d’animo), lo Stato ha gli strumenti di legge per rendere obbligatorio il vaccino anti-covid.

Per chi preconizza che questa linea produrrebbe valanghe di ricorsi alla Consulta, ho una pessima notizia: chi ci ricorresse ne uscirebbe sconfitto, vedi sentenza n. 5 del 2018. Ovviamente perché lo Stato possa imporre una vaccinazione obbligatoria debbono ricorrere alcuni presupposti. Li cito, sempre dalla Sentenza della Corte Costituzionale del 2018 :- Circostanze tali da richiedere un “patto di solidarietà” tra cittadino e Stato;- Conseguenze negative assenti o normalmente tollerabili per il soggetto obbligato;- Indennizzo nei limitatissimi casi di conseguenze più serie, a prescindere da colpe;- Ragionevolezza scientifica (concetto questo flessibile e dinamico).Condizioni che, in questo contesto di eccezionale emergenza sanitaria che stiamo attraversando, ricorrono tutte. Detto questo la vera domanda da porsi oggi, visto l’acceso dibattito pubblico generato dal decreto Green Pass, da molti cittadini vissuto come una coercizione e limitazione della propria libertà è :Perché lo Stato non rende obbligatorio per la popolazione (salvo categorie selezionate), il vaccino anti-covid? Grata fin da ora a chi avrà una risposta esauriente, e scevra da preconcetti, da darmi.

Sorgente: Covid-19: perché sì al green pass e no al vaccino obbligatorio? – infosannio

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