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Partigiana, dirigente del Pci, scrittrice, Rossana Rossanda è scomparsa a Roma il 20 settembre. A 19 anni, con il nome di battaglia «Miranda», la prima azione nella lotta al nazifascismo. Dalla Fgci degli anni Sessanta alla Cgil di oggi, il confronto costante su studenti e lavoratori. Il suo garantismo critico includeva l’attenzione anche alle inchieste contro l’area politica avversa. La ricorderemo in piazza santi Apostoli a Roma giovedì 24 dalle 17.30 (distanziati e con le mascherine)

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Le intense passioni di una donna austera

Luciana Castellina

Rossana è stata una grande intellettuale inedita: colta e raffinata, ma insieme fino in fondo militante come qualsiasi altro compagno di base. Senza negare rotture e contrasti, voglio riportarvi a mente un pezzo del nostro vissuto che spiega come anche i conflitti non abbiano incrinato i nostri rapporti.

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Cara Rossana, ti dico addio con le tue parole

Lea Melandri

Oggi è il dolore di non poterti più rivedere, di non poter dare ancora un volto, una voce, ai tanti ricordi che conservo gelosamente di te e dei nostri incontri. Perciò ti darò addio come ho sempre fatto, con le tue parole, consegnate a quelli che tu chiamavi «libretti»

Le domande di quei comunisti di nuovo conio

Lucia Annunziata

Nella sua lunga vita, appassionata e densa, il ruolo di Rossanda dalla Resistenza, alla radiazione alla fondazione del manifesto, si svolge sempre intorno a quell’unica richiesta di chiarimento, a sé e agli altri: siamo stati di qua o di là del regno della morale? Abbiamo fatto scelte giuste per i nostri ideali, o siamo stati come tutti – ciechi e proni solo alle ragioni della realtà, del potere?

La voce discordante di «Antigone»

Mauro Palma

«Ho sempre diffidato della parola verità e del suo uso specie quando riguarda la conoscibilità della persona», diceva. Il 7 aprile 1979, l’inchiesta padovana e poi quella romana resero evidente l’urgenza di opporsi a ricostruzioni onnivore e distruttive di soggettività.

Il dialogo con il sindacato, serrato e senza sconti

Maurizio Landini

Un suo tratto fondamentale: la capacità e il testardo impegno di coniugare le ricerca, la cultura politica con la condizione di vita delle persone, a partire dalla condizione di lavoro. Un tratto che non ha disperso neanche in anni recenti nel corso dei quali una cattiva politica ha invece rotto il rapporto con il lavoro e i suoi protagonisti

Quel suo singolare magistero spingeva con autorevole dolcezza verso la «cittadinanza attiva»

Alberto Magnaghi

La proiezione di futuro Rossana la enfatizzava negli anni precedenti il ’68, quando veniva nella «città fabbrica» di Torino, in fermento culturale sindacale e operaio, per organizzare incontri seminariali con la federazione del Pci, spingendo con dolcezza ma fermezza sugli straordinari compiti che il partito avrebbe dovuto assumere nell’approssimarsi del grande ciclo di lotte

Eugenio Giani e il Pd trionfano in Toscana

Riccardo Chiari

Il successore di Enrico Rossi si afferma con un eloquente 49% e con un Pd che supera il 35% nel voto di lista, mentre l’Italia Viva di Matteo Renzi delude con il 4,5%. Susanna Ceccardi non va oltre il 40%, con la Lega ferma al 22%. M5s con il 7% dimezza i voti ma rientra in Consiglio regionale. Il “voto utile” schianta Toscana a Sinistra (2,9%) e anche la coalizione di Giani, che a parte Iv rischia di non avere rappresentanza nell’assemblea toscana.

«Per investire in sanità è necessaria trasparenza»

Andrea Capocci

Intervista a Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e membro del Cts. «Non siamo in Francia, dove il pubblico è pubblico e il privato è privato. Da noi i privati sono entrati nel sistema sanitario dalla porta sul retro ma oggi si prendono la fetta più ricca»

Khartoum pronta all’accordo con Israele, Riyadh tira il freno a mano

Michele Giorgio

Il Sudan in cambio dell’avvio di piene relazioni con Israele vuole aiuti economici e finanziari e soprattutto la sua rimozione dalla lista Usa dei paesi sponsor del terrorismo. Intanto lo scontro al vertice nella monarchia saudita rallenta la normalizzazione con lo Stato ebraico

E ora chiediamoci: «Ruth cosa farebbe?»

Luca Celada

Intervista a Gloria Steinem, icona del femminismo Usa, amica e compagna di lotte della giudice Ginsburg appena scomparsa. «Ero convinta che fosse eterna… Ora però dobbiamo impedire che il presidente nomini un sostituto prima delle elezioni»

Cultura

Walter Benjamin, sentinella malinconica nella tempesta

Donatella Di Cesare

In fuga dai nazisti, si suicidò il 26 settembre 1940 a Portbou, villaggio catalano alla frontiera francese. Dopo aver corso il pericolo di diventare una figura dimenticata, oggi è simbolo di un pensiero che resiste. A 80 anni dalla morte i suoi scritti hanno ancora un potenziale esplosivo

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Perché la Lombardia non può organizzare il summit

Vittorio Agnoletto*

I sindaci di Milano e Bergamo da una lato e il governatore della Regione dall’altro. La politica in Lombardia, invece di farsi una severa autocritica, rivendica il diritto a ospitare il summit internazionale sulla Salute

Sorgente: il manifesto del 22.09.2020 – il manifesto

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