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INVIATO A MINNEAPOLIS. Si rischia la crisi costituzionale negli Stati Uniti, dopo che il capo del Pentagono Mark Esper ha preso posizione contro il presidente Trump, sullo schieramento dei militari nelle strade per garantire l’ordine pubblico. La tensione tra le forze armate e la Casa Bianca è stata poi confermata dalla dura dichiarazione critica pubblicata sull’Atlantic dall’ex segretario alla Difesa Mattis, che ha accusato Donald di puntare solo a dividere l’America nel suo interesse.A meno che Esper non abbia deciso di sacrificarsi per questioni di principio personali, è logico che abbia preso questa iniziativa dopo essersi consultato con i generali. Quindi ha lanciato un messaggio al capo della Casa Bianca a nome delle forze armate, come loro leader. Se Trump ora non farà un passo indietro, o magari lo licenzierà, diventerà probabile lo scontro legale, morale e politico, su cosa prevede e consente la Costituzione in queste situazioni di crisi.Nel frattempo l’ex generale Mattis, un mito tra i Marines, ha aggiunto il suo carico: «Le istruzioni date alle nostre truppe prima dell’invasione della Normandia ricordavano ai soldati che “lo slogan dei nazisti per distruggerci era “Dividi e Conquista”. La nostra risposta americana è “Nell’Unione c’è la Forza”. Noi dobbiamo richiamare quella unità per superare questa crisi, fiduciosi che siamo migliori della nostra politica. Donald Trump è il primo presidente nella mia vita che non cerca di unire il popolo americano, non finge neppure di farlo. Invece cerca di dividerci. Stiamo testimoniando i frutti di tre anni di questo sforzo deliberato. Stiamo testimoniando le conseguenze di tre mesi senza leadership matura. Noi possiamo unirci senza di lui, raccogliendo le forze inerenti alla nostra società civile». Trump ha risposto via Twitter, dicendo che Mattis è il generale più sopravvalutato di sempre, ma scendendo a questo livello non saranno molti i militari che sceglieranno di stare dalla sua parte nella disputa con l’ex marine.Lunedì Esper e il capo degli Stati Maggiori Riuniti Mark Milley erano stati chiamati alla Casa Bianca per un rapporto. Poi il presidente aveva annunciato l’intenzione di mobilitare l’esercito per riportare l’ordine, e aveva chiesto loro di seguirlo. Pensavano di andare a fare una ricognizione dei danni e parlare alle truppe, ma invece si sono ritrovati davanti alla St. John’s Episcopal Church per la foto con la Bibbia, dopo che la polizia aveva sgomberato i manifestanti pacifici con i lacrimogeni. «Non sapevo dove stavo andando», ha ammesso il capo del Pentagono alla Nbc, e tanto lui quanto Milley sono stati presi alla sprovvista.

Sorgente: Il Pentagono volta le spalle a Trump: “No ai militari per reprimere le proteste” – La Stampa – Ultime notizie di cronaca e news dall’Italia e dal mondo

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