WASHINGTON. «Siamo molto fiduciosi che avremo un vaccino entro la fine dell’anno». E’ il presidente americano Donald Trump a dirlo durante un incontro virtuale dal Lincoln Memorial di Washington con gli elettori trasmesso da Fox News. «Non mi interessa quale Paese arrivi per primo a sviluppare un vaccino, importante è averne uno che funziona a breve. Se un altro Paese lo svilupperà prima, mi toglierò il cappello», ha spiegato il presidente assicurando che gli Usa «Ssanno procedendo più rapidamente che mai».
Oggi è il giorno della Conferenza dei donatori sul vaccino. I leader europei puntano raccogliere una cifra attorno ai 7,5 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi il patto per il vaccino era stato lanciato con una lettera appello firmata tra gli altri dal premier italiano Giuseppe Conte e dalla tedesca Angela Merkel cui “La Stampa” aveva dato notizia in esclusiva per l’Italia.
“Incontrando” gli elettori, Trump ha anche detto che l’America potrebbe avere 80-90 decessi di persone contagiate dal coronavirus. Una stima in rialzo rispetto all’ultima previsione del presidente. «Prima avevo previsto intorno alle 65.000 vittime, ora dico 80 o 90 mila», ha detto il leader americano ribadendo però che gli Usa possono riaprire e farlo in sicurezza. «Molti vogliono tornare» alla normalità: «possiamo aprire l’economia e farlo in sicurezza».
Trump ha trovato pure il tempo di replicare – via Twitter – a George. W. Bush. Il suo predecessore aveva lanciato un appello all’unità di fronte alla «minaccia condivisa» del coronavirus. Prendendo spunto da un commento di Fox sull’assenza dell’ex presidente americano durante l’impeachment, Trump ha twittato: «Non si trovava da nessuna parte quando c’era da farsi sentire contro la più grande bufala della storia americana».
