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20 febbraio 2020 – Quella che la Regione Lazio ha approvato è una sanatoria iniqua e sbagliata.Iniqua, perché fa parti uguali tra disuguali e, in proporzione al reddito, pagherà di più chi ha di meno. Iniqua perché verrà sanato solo chi ha occupato entro la data di entrata in vigore del decreto Lupi del 24 maggio 2014 che così ottiene piena legittimazione politica da parte della Giunta Zingaretti. Sbagliata, perché risponde solo a una fittizia esigenza finanziaria dell’Ater e gran parte degli inquilini aventi diritto non potrà regolarizzarsi col risultato che gli enti incasseranno meno di quanto avrebbero potuto con una norma equa.Sbagliata, perché lascia aperti i problemi: non si saneranno i più poveri, che comunque non potranno essere sbattuti in strada e di questi comunque il pubblico dovrà farsene carico.La regione Lazio non ha voluto seguire la strada da noi proposta: basta con le sanatorie improvvisate, ma aprire un percorso di regolarizzazione per chi ha diritto di accesso alle case popolari (possibilità di fare domanda restando nell’alloggio, collocazione in graduatoria, indennità di occupazione determinata in base a una maggiorazione del canone ERP dovuto).Tale soluzione avrebbe consentito di dare avvio a un percorso di legalità nella giustizia, comminando agli inquilini un canone sostenibile e garantendo agli enti un’entrata certa spalmata su un periodo maggiore (cioè fino al momento della futura assegnazione).Ci siamo comunque battuti fino in fondo per migliorare il testo, con l’obiettivo di dare certezze e regole accettabili specialmente per i più poveri.Abbiamo avuto interlocuzioni con l’assessorato e con i consiglieri regionali e da questi siamo stati ascoltati. Ma, a prevalere è stata una logica puramente ragionieristica sul futuro, ipotetico e fittizio introito, dell’Ater. Una logica che risulta cieca e sorda alle esigenze dei più deboli.Era l’occasione per scrivere una norma giusta, avremo invece una misura iniqua e sbagliata.Anche se siamo riusciti a limare i contenuti più negativi del testo, il nostro giudizio resta negativo sulla sostanza di quanto approvato.Continueremo la nostra battaglia, a partire della norme attuative e dai regolamenti che saranno deliberati, riservandoci di ricorrere contro gli aspetti di illegittimità della norma. Permane il problema di fondo: servono più case popolari!E’ questa la sfida che lanciamo: la controversia occupazione/sanatoria si supera solo strategicamente, liquidando alla radice la sproporzione tra il bisogno insoddisfatto e l’offerta di case popolari.

sorgente : http://www.unioneinquiliniroma.it/la-mal-sanatoria-della-regione-lazio-non-tutela-gli-inquilini-ma-il-bilancio-dellater/