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Sono già 86 gli enti locali che hanno istituito le zone franche dove i gay non sono tollerati. Sono politiche del partito di destra al governo, alimentate dall’intolleranza della chiesa

TiscaliNews

In Polonia ci sono delle zone dove essere omofobo si può, anzi si deve. Sembra roba venuta fuori da un libro degli orrori nazisti, ma accade oggi, nell’Europa patria dei diritti civili. Si chiamano Strefa wolna od lgbt, che letteralmente significa zone libere da lgbt. Ad istituirle è stata la Polonia che, su impulso del maggiore partito polacco di destra Prawo i Sprawiedliwość (Pis), istituisce delle vere e proprie zone franche: in esse non si può professare quella che il Pis definisce “ideologia Lgbt”.

A parlarne è Wired che individua in Swidnik, comune nel sud-est della Polonia, nella regione di Lublino, “che dista 1700 chilometri da Bruxelles”, una di queste roccaforti. La Polonia sta vivendo un periodo difficile sul fronte dei diritti civili, con leggi autoritaria, nonostante le sanzioni di Bruxelles che mirano a riportare il Paese guidato da Andrzej Duda sulla via del rispetto dei diritti.

E’ di pochi giorni fa il voto dell’Europarlamento di un testo che certifica come “la situazione in Polonia e Ungheria si è deteriorata dopo l’applicazione dell’articolo 7 (del Trattato sull’Unione europea)”, come indicano recenti rapporti di Commissione, Onu, Osce, Consiglio d’Europa. Il Parlamento europeo chiede al Consiglio di intervenire fattivamente con “raccomandazioni concrete”, contro le politiche dei due Paesi guidati da partiti della destra populista.

Clima pesante contro i gay e minacce di morte

“Insieme agli altri membri dell’associazione Lublin Equality March abbiamo ricevuto minacce di morte prima dell’organizzazione di un corteo”, racconta a Wired da Bartosz Staszewski, attivista Lgbt che vive a Lublino. Mentre in una città che si trova più a Nord, Bialystok, squadracce armate di mazza hanno pestato i dimostranti lo scorso luglio: si tratta di un’altra zona “Lgbt free”. In Polonia, 86 enti locali di vario livello hanno istituito le “zone franche” libwere da Lgbt, adottando 91 provvedimenti, dove l’omotransfobia è permessa e azioni violente contro la diversità sono tollerate.

I provvedimenti stabiliscono l’estromissione delle ong o associazioni Lgbt “dai progetti e dai bandi di concorso, e si impedisce che possano affittare spazi per formazioni, conferenze, eventi”. Quello che promana dalle convinzioni del Pis è che le idee progressiste europee niente hanno a che vedere con quelle della Polonia, in particolare se riguardano i diritti della comunità Lgbt. I consensi elettorali per queste formazioni politiche nelle zone rurali del Sud-Est hanno raggiunto cifre oltre il 50 per cento.

La “sacra” alleanza con la Chiesa

Non è roba da poco, anche perché a fomentare l’equazione gay-pedofilia, utilizzata dalla propaganda dei partiti al governo, contribuisce anche la Chiesa. “La chiesa” – racconta ancora a Wired Gawron – attacca la nostra comunità più duramente che la politica. Marek Jędraszewski (arcivescovo cattolico polacco, ndr) ha usato per la prima volta il termine ‘piaga arcobaleno‘ che è stato immediatamente ripreso dall’ultradestra”. Lo scorso settembre l’alto prelato ha addirittura organizzato una messa – con tanto di evento su Facebook – “per le famiglie e per la conversione dei peccatori pubblici”.

Sorgente: In Polonia nascono le zone Lgbt-free dove l’omofobia è permessa – Tiscali Notizie


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