UUn segnale sonoro poi l’esplosione: così i cercapersone hanno ucciso 12 persone e accecato 500 membri di Hezbollah e alleati. Perde la vista anche l’ambasciatore iraniano a Beirut. L’Idf sposta truppe verso Nord
Dodici persone sono morte e circa 500 membri di Hezbollah hanno perso la vista in seguito all’esplosione di cercapersone in Libano e Siria. Colpiti anche alleati di Hezbollah in Siria. Ha perso la vista anche l’ambasciatore iraniano in Libano. Beirut accusa Israele che non commenta. Fonti Usa hanno indicato che Israele avrebbe deciso di far detonare i cercapersone prima del previsto nel timore che Hezbollah stesse per scoprire l’operazione.
Punti chiave
Beirut rivede il bilancio delle vittime delle esplosioni di cercapersone: 12 morti e 2.800 feriti
Israele sposta truppe da Khan Yunis a Gaza verso Nord
Hezbollah riconosce la morte di otto dei suoi
Teheran all’Onu: da Israele un cyberattacco terroristico da punire
Un segnale acustico poi l’esplosione: così sono stati accecati dai cercapersone i membri di Hezbollah. Perde la vista anche l’ambasciatore iraniano in Libano
Funzionari Usa: Israele ha fatto esplodere i cercapersone nel timore che l’operazione venisse a breve scoperta
Beirut rivede il bilancio delle vittime delle esplosioni di cercapersone: 12 morti e 2.800 feriti
Le esplosioni simultanee di cercapersone martedì in Libano, imputate a Israele dal gruppo islamico filo-iraniano Hezbollah, hanno provocato 12 morti e circa 2.800 feriti, ha detto mercoledì il ministro della Sanità libanese Firass Abiad. Dopo aver consultato tutti gli ospedali, il bilancio ammonta ora a “12 morti, tra cui due bambini” e ci sono “tra 2.750 e 2.800” feriti, ha dichiarato Abiad in una conferenza stampa. Alcune persone ferite nella Bekaa (est) “sono state trasferite nella vicina Siria”, mentre “altre saranno evacuate in Iran”, ha aggiunto.
Israele sposta truppe da Khan Yunis a Gaza verso Nord
La 98ma divisione dell’esercito israeliano si sta spostando da Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza, verso Nord nell’ambito delle tensioni con Hezbollah in Libano, in seguito anche all’attacco di ieri ai cercapersone di migliaia di miliziani. La divisione passerà dalla responsabilità del Comando Sud al Comando Nord. Lo riferisce la tv pubblica Kan.
Il Cremlino: l’attacco con i cercapersone aumenta la tensione nella regione
Il Cremlino ha commentato l’attacco contro Hezbollah sottolineando come l’azione “aumenti la tensione nella regione”.
Hezbollah riconosce la morte di otto dei suoi
Hezbollah ha reso noti i nomi degli otto miliziani uccisi nell’attacco hacker attribuito a Israele. Si tratta, secondo il partito armato libanese, degli unici otto uccisi, mentre la maggior parte delle migliaia di combattenti e operativi colpiti sono rimasti feriti. Secondo i comunicato di Hezbollah, sono stati uccisi Hussein Mantash, classe 1994 e originario di Kfar Sir, nel Sud del Libano; Mohammad Abbas, nato nel 1986 e originario di Jiye, pochi chilometri a Sud della capitale; Abbas Menhem, classe 1996 e originario di Sohmor, nella Bekaa; Mohammad Mahdi Ammar, nato nel 1985, figlio del deputato Ali Ammar, e originario di Burj Barajne, nella periferia Sud di Beirut; Hussein Faqih, classe 1988 e originario di Burj Shemali, vicino a Tiro, nel Sud del paese; Hassan Yassine, classe 1986 e originario di Majdel Selm, nel Sud del Libano; Mahdi Samhat, classe 1995 e originario di Tiri, località minore nel Sud del Libano; Abbas Yassine, nato nel 1993 e originario di Zuqaq al Blat, nel centro di Beirut.
Teheran all’Onu: da Israele un cyberattacco terroristico da punire
L’Iran ha condannato Israele dopo l’esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti, tra cui l’ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Il rappresentante della Repubblica islamica all’Onu, Saeed Iravani, ha definito la detonazione coordinata dei cercapersone un “cyber attacco terroristico” durante una sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che “il regime di Israele deve essere ritenuto responsabile di tale aggressione e di tale crimine efferato”.
Nasrallah parlerà domani
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà un discorso domani pomeriggio alle 17 ora libanese, le 16 in Italia. Nasrallah prenderà dunque la parola a seguito della raffica di esplosioni di cercapersone avvenute ieri in Libano e Siria, che hanno causato morti e feriti. Per le esplosioni Hezbollah ha accusato Israele.
Un segnale acustico poi l’esplosione: così sono stati accecati dai cercapersone i membri di Hezbollah. Perde la vista anche l’ambasciatore iraniano in Libano
I cercapersone di cui erano in possesso gli esponenti di Hezbollah colpiti nell’attacco di ieri hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere. Lo riferisce al New York Times un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, secondo il quale i dispositivi hanno emesso un segnale di circa 10 secondi, durante i quali i possessori li hanno avvicinati al volto per cercare di leggere il messaggio. In particolare, secondo la stessa fonte, il cercapersone dell’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amini ha emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima che il diplomatico lo prendesse e venisse investito dall’esplosione.
L’Iran: i cercapersone esplosivi un atto di genocidio
L’attacco di Israele alle apparecchiature di comunicazione in Libano è una prova di genocidio. Lo sostiene il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, ripreso da Ynet. “Israele mette di nuovo a rischio la pace e la sicurezza della regione e ciò richiede un’azione internazionale urgente”, aggiunge Kanaani.
Funzionari Usa: Israele ha fatto esplodere i cercapersone nel timore che l’operazione venisse a breve scoperta
Israele ha deciso di far esplodere i cercapersone dei membri di Hezbollah in Libano e Siria per timore che la sua operazione segreta potesse essere scoperta dal gruppo. Lo scrive Axios citando tre funzionari statunitensi. “È stato un momento use it or lose it, ha detto un funzionario statunitense descrivendo il ragionamento che Israele ha comunicato agli Stati Uniti in merito alla tempistica dell’attacco. Un ex funzionario israeliano a conoscenza dell’operazione ha detto che i servizi segreti israeliani avevano pianificato di usare i cercapersone con trappole esplosive come colpo di apertura a sorpresa in una guerra totale per cercare di paralizzare Hezbollah. Ma negli ultimi giorni, i leader israeliani hanno iniziato a preoccuparsi che Hezbollah potesse scoprire i cercapersone manomessi, scrive ancora Axios. Il premier Benyamin Netanyahu, i suoi ministri e i capi delle Idf e intelligence hanno deciso di usare il sistema ora piuttosto che correre il rischio che venisse scoperto da Hezbollah, ha detto un funzionario statunitense.
Ambasciatore iraniano ha perso un’occhio nell’attacco coi cercapersone
L’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, ha perso un occhio ed è rimasto ferito gravemente all’altro quando un cercapersone che portava con sé è esploso nell’ondata simultanea di esplosioni che hanno preso di mira dispositivi elettronici nel Paese. Lo scrive il New York Times citando due membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran informati sull’attacco. I membri delle Guardie, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno affermato che le ferite di Amani erano più gravi di quanto inizialmente riportato dall’Iran, e che sarebbe stato trasportato in elicottero a Teheran per le cure, scrive il Nyt. Sono circa 500 i miliziani di Hezbollah che hanno perso la vista nell’attacco.
Ap: Israele ha informato gli Usa alla fine dell’operazione cercapersone
Israele ha informato gli Stati Uniti sull’operazione in cui sono stati fatti esplodere i cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah in Libano e Siria, dopo la sua conclusione. Lo scrive l’Associated Press sul suo sito citando un funzionario statunitense che ha parlato a condizione di anonimato. Hezbollah ha incolpato Israele per le esplosioni, mentre l’esercito israeliano ha rifiutato di commentare, scrive l’Ap.
Morti 4 militari Israele a Gaza, anche prima donna soldato
Quattro soldati israeliani sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti durante i combattimenti di ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato stamattina le Forze di difesa israeliane (Idf). Tra le vittime risulta anche la 20enne Agam Naim, sergente paramedico. Le Idf specificano che si stratta della prima soldatessa a morire nell’offensiva di terra contro Hamas, il cui bilancio sale a 348 vittime.
Blinken arrivato al Cairo per colloqui su tregua
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato al Cairo per discutere degli sforzi per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Blinken incontrerà il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.
Gold Apollo, ‘Non prodotti da noi i cercapersone di Hezbollah’
Gold Apollo non ha prodotto i cercapersone utilizzati dai militanti di Hezbollah che ieri sono esplosi in modo simultaneo in Libano e in Siria, uccidendo una ventina di persone e ferendone circa 4.000. Lo ha detto il fondatore dell’azienda taiwanese Hsu Ching-Kuang, secondo cui i dispositivi incriminati erano stati realizzati da un’azienda in Europa che aveva però il diritto di usare il marchio di Gold Apollo. “Il prodotto non era nostro. Aveva il nostro marchio”, ha osservato Hsu, secondo i media locali, senza precisare il nome dell’azienda europea che li ha realizzati.
Nyt, Israele ha piazzato esplosivi in cercapersone
Secondo il quotidiano newyorkese, gli esplosivi sono stati piazzati accanto alla batteria di ogni cercapersone ed è stato inserito un interruttore per causare le esplosioni a distanza. I dispositivi sono stati fatti esplodere simultaneamente con un messaggino. Secondo quanto riferito la Cnn, le esplosioni sono state una conseguenza di una operazione di Mossad ed esercito israeliano.
Air France e British Airways sospendono i voli su Israele
Air France e British Airways sospendono fino a domani i voli su Israele per motivi di sicurezza, dopo le rinnovate tensioni nel Medio Oriente. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Decisione analoga era stata presa nelle ore scorse dalla Lufthansa.
Nyt, ‘Israele dietro l’attacco con i cercapersone’
Israele ha messo l’esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah. Lo riporta il New York Times, citando alcune fonti americane. L’esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria di ogni dispositivo e attivato tramite un messaggino.
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