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L’ex presidente Alberto Bianchi è indagato a Firenze per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. La procura contesta a vario titolo anche riciclaggio e autoriciclaggio, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali

Militari della Guardia di Finanza stanno conducendo a Firenze, Milano, Torino, Roma, Napoli, Parma, Bari, La Spezia, Pistoia, Alessandria e Modena perquisizioni legate a un’indagine della procura sulla Fondazione Open, di cui era presidente l’avvocato Alberto Bianchi. La Fondazione Open, attiva dal 2012 al 2018, era nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra le quali la convention della Leopolda. Secondo l’AdnKronos, i soggetti perquisiti sarebbero stati tra i finanziatori della Fondazione. Bianchi è indagato a Firenze per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. La procura contesta a vario titolo anche riciclaggio e autoriciclaggio, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali.

Al centro dell’inchiesta su Bianchi c’è un presunto pagamento effettuato dalla società di costruzioni Toto all’avvocato per una consulenza. Stando ai riscontri della procura, parte di quel denaro sarebbe stato poi versato dal legale nelle casse della Fondazione. La procura procede anche per reati in violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici.

La settimana scorsa il Tribunale del Riesame di Firenze, confermando il sequestro del settembre scorso a carico di Bianchi, ha ricostruito che “a fronte della fattura numero 4 del 2 agosto 2016 emessa nei confronti della Toto Costruzioni Generali” Bianchi “aveva ricevuto la somma di 801.600 euro”. Poco più di un mese dopo l’incarico, il 12 settembre 2016, Bianchi versò due contributi: uno alla Fondazione Open da 200.838 euro e un altro al Comitato per il Sì al referendum costituzionale per altri 200mila euro. “Sempre nel 2016 – si legge nell’ordinanza – ‘Alberto Bianchi e associati studio legale’ aveva ricevuto dalla Toto Costruzioni Generali, la somma di 1.612.000 oltre a Iva al 22 per cento per 354.640, totale fatturato 1.966.640 quale pagamento di prestazioni professionali”. I giudici rilevano che le operazioni, “tenuto conto del loro peculiare profilo temporale e dell’entità delle somme versate alla Open, appaiono dissimulatorie di trasferimento di denaro da Toto Costruzioni Generali” alla Open.

C’è poi la vicenda di Patrizio Donnini, fondatore della Dot Media, società di comunicazione che ha lavorato anche per la Leopolda. In un’altra inchiesta a Firenze, Donnini è indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Si indaga sulle compravendite tra la Immobil Green Srl dell’imprenditore e la Renexia dei Toto, relative al settore dell’energia eolica. Tramite la Immobil Green Srl nel 2016 e 2017 sono state acquistate cinque società autorizzate a produrre energia dal vento. Società poi rivendute alla Renexia con una plusvalenza da 950mila euro, finita nel mirino degli inquirenti. Compravendita avvenuta “nella massima trasparenza”, assicuravano i legali di Donnini.

Sorgente: Fondazione Open, perquisizioni della Finanza ai finanziatori dell’ex cassaforte di Renzi in undici città – Il Fatto Quotidiano

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