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PRIMO QUADRIMESTRE 2019: TORNA IL SEGNO ‘+’ PER LE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA. CRESCONO DEL 7,4% GLI INFORTUNI MORTALI RILEVATI IN OCCASIONE DI LAVORO, DEL 6% CONTANDO ANCHE QUELLI IN ITINERE.

 

SONO 303 LE VITTIME RILEVATE IN ITALIA DA GENNAIO AD APRILE, DI CUI 204 GLI INFORTUNI REGISTRATI IN OCCASIONE DI LAVORO E 99 IN ITINERE.

 

LOMBARDIA, LAZIO, CAMPANIA, SICILIA, PIEMONTE, EMILIA ROMAGNA E VENETO SONO ANCORA LE REGIONI IN CUI SI REGISTRA IL MAGGIOR NUMERO DI DECESSI IN OCCASIONE DI LAVORO. IL PODIO NON CAMBIA MOLTO ANCHE OSSERVANDO IL NUMERO COMPLESSIVO DI VITTIME (COMPRESE QUELLE IN ITINERE).

 

LE PROVINCE PIÙ COLPITE DAGLI INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO SONO ROMA (16), MILANO (12), PALERMO (7), NAPOLI E VERONA (6).

 

56 GLI STRANIERI DECEDUTI SUL LAVORO, 40 DEI QUALI IN OCCASIONE DI LAVORO.

LA FASCIA D’ETÀ PIÙ COLPITA DAL DRAMMA DELLE MORTI BIANCHE È QUELLA CHE VA DAI 45 AI 54 ANNI MA L’INCIDENZA PIÙ ELEVATA DI MORTALITÀ SI REGISTRA TRA GLI ULTRASESSANTACINQUENNI.

 

“La flessione della mortalità sul lavoro in Italia si è chiusa con i primi due mesi dell’anno. La stabilità, invece, con il terzo mese. Con aprile, purtroppo, le speranze di un miglioramento dell’emergenza ‘morti bianche’ sono state spazzate via dall’incremento della mortalità del 7,4% in occasione di lavoro”.

 

Comincia così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, l’esplorazione dell’ultima indagine sugli infortuni mortali sul lavoro condotta ed elaborata dal suo team di ingegneri esperti (sulla base di dati Inail).

 

“E’ davvero triste dover constatare come anche quest’anno – prosegue Rossato – il nostro Paese non sia in grado di rimarginare in alcun modo questa piaga sociale. Anzi, ogni anno la situazione sembra peggiorare”.

Parole dure e sconfortanti quelle dell’Ing. Rossato, che giungono da un’esperienza lunga un quarto di secolo nella formazione per la sicurezza dei lavoratori e da un decennio di attività quotidiana sul fronte del monitoraggio degli infortuni mortali sul lavoro con l’Osservatorio Sicurezza Vega.

 

Le cose, insomma, non accennano a cambiare nemmeno nel 2019, neppure la maglia nera della graduatoria nazionale delle vittime rilevate in occasione di lavoro.

 

Infatti, è come sempre la Lombardia ad indossarla con 35 decessi, seguita dal Lazio (23), dalla Campania (19), dalla Sicilia (17), dal Piemonte (16) e dal Veneto ed Emilia Romagna (15). La scoraggiante graduatoria continua con la Toscana (13), la Puglia (9), l’Abruzzo (8), il Trentino Alto Adige (7), l’Umbria (5), la Basilicata, la Liguria e le Marche (4), il Molise e la Sardegna (3), il Friuli Venezia Giulia e la Calabria (2).

 

Quando si tratta, invece, di incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, al primo posto si trova il Molise con un indice pari a 28,6 (più del triplo della media nazionale), seguito dalla Basilicata, dall’Abruzzo e dall’Umbria.

 

Le province più colpite dagli infortuni mortali in occasione di lavoro sono Roma (16), Milano (12), Palermo (7), Napoli e Verona (6), Avellino, Bolzano, Brescia, Cuneo, Firenze, Mantova, Torino e Vicenza (5), Caserta, Foggia, Monza e Brianza e Perugia (4).

 

Oltre la metà delle vittime aveva un’età compresa tra i 45 e i 64 anni. Le donne che hanno perso la vita nel primo quadrimestre del 2019 sono 26 (4 in occasione di lavoro e 22 in itinere).

 

Ad emergere anche nel primo quadrimestre 2019, è il dato sulle vittime straniere. Ebbene, come nel primo trimestre, anche nei primi quattro mesi del 2019 il risultato appare piuttosto drammatico. Sono, infatti, 40 gli stranieri che hanno perso la vita nel nostro Paese in occasione di lavoro e 16 in itinere.

A contare più vittime straniere è il Centro Italia con 12 infortuni mortali in occasione di lavoro su un totale di 40.

 

I settori più colpiti sono quelli delle attività manifatturiere e delle costruzioni con 30 decessi ciascuno in occasione di lavoro. Seguono: trasporto e magazzinaggio (20) e commercio all’ingrosso e al dettaglio (11).

 

Il giorno in cui si è verificato il maggior numero di incidenti mortali in occasione di lavoro nel primo quadrimestre 2019 è il lunedì.

Intanto, ad aumentare nel nostro Paese sono anche gli infortuni non mortali: dal primo quadrimestre 2018 al 2019 sono passati da 205.826 a 210.720. A Nordest il dato peggiore con 66.251 infortuni, seguito dal Nord Ovest (63.581).

Prima per numero di infortuni la Lombardia (40.099), seguita da Emilia Romagna (27.642) e Veneto (25.229).

 

Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra Penisola.

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