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Una giovane donna nigeriana incinta e madre di una figlia di un anno è stata espulsa dal Cas di Matera in quanto “non più titolare di protezione umanitaria a seguito del decreto sicurezza, nonostante già una volta il Tar abbia definito la sua posizione di vulnerabilità”. Lo ha annunciato il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa, che ha espresso il suo “profondo rammarico” e ritiene “disumani” gli effetti di una legge che si attua “punendo i più deboli anziché proteggerli: l’esatto contrario di quello che una norma sulla sicurezza dovrebbe fare”. Summa punta il dito anche sulle ripercussioni sul settore dell’accoglienza. “La chiusura della cooperativa Auxilium a Rifreddo di Pignola (Potenza) è solo la prima avvisaglia – dice il sindacalista – di una situazione che andrà man mano peggiorando. Ne sono la prova le nuove circolari dei Prefetti di Potenza e Matera che, recependo la direttiva ministeriale, invitano i Cas a espellere i migranti non più titolari della protezione umanitaria con gli effetti visibili a tutti, come il caso della giovane nigeriana di Matera. Una situazione che non possiamo né accettare né sottacere”. Quindi Summa sollecita le Prefetture in Basilicata a “un governo più responsabile e condiviso” del fenomeno migratorio e invita il mondo associativo, delle cooperative impegnate nell’accoglienza insieme alle Province e ai sindaci dei Comuni lucani che si sono dimostrati solidali a unirsi “nella lotta per il ripristino della legalità e dei diritti universali dell’uomo”.

Sorgente: Donna, incinta e già madre, viene espulsa dal Cas di Matera: la ‘sicurezza’ di Salvini contro i più deboli | Globalist

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