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Dopo i due stupri di gruppo di Catania e Napoli, Salvini se ne è uscito con l’ennesima proposta propagandistica. Dopo aver bocciato ieri alla Camera bocciato il Revenge porn finge di volersi occupare della violenza sulle donne. “La castrazione chimica? Da donna le dico che mi sento offesa, perché è una presa in giro verso tutte le donne, si sta cavalcando il terrore che ogni donna nella sua vita sente, a suo modo. E mi sorprende che il ministro Bongiorno l’abbia sostenuta”.Lo dice il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, commentando la proposta in un’intervista al Corriere della Sera. “Il deterrente – sottolinea – è la massima pena e, soprattutto, la certezza della pena”. E aggiunge: “Non vorrei che tutta questa storia sia una grande montatura per cavalcare la paura delle donne e attrarre qualche consenso. Se così fosse sarebbe orribile”.”Qui – osserva – parliamo di una misura che si applica nei casi di minore entità in cui è prevista la condizionale, quindi non si colpiscono gli stupratori. Il nostro ordinamento giuridico per fortuna per chi è accusato di stupro non prevede la condizionale. Per intenderci, dunque, con questo provvedimento si va a colpire chi compie un palpeggiamento in bus, che è una cosa disgustosa, ma è diverso. La violenza sulle donne è una cosa seria”. E, prosegue, “il punto non è che sia reversibile o meno, è che io come donna se uno compie una violenza voglio che passi i suoi anni in carcere”.

Sorgente: Trenta contro Salvini e Bongiorno: “Castrazione chimica? Da donna mi sento offesa” | Globalist

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