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Gli aiuti umanitari non passano in Venezuela.A San Antonio del Tàchira, vicino al confine con la Colombia, i militari hanno dato prova di muscoli bloccando l’ingresso dei camion cargo. La repressione contro i manifestanti è stata brutale, mentre i “colectivos” (gruppi irregolari chavisti) fedeli al presidente Maduro hanno sparato vicino al confine con il Brasile, causando almeno 4 morti e decine di feriti.Guiadò incontra prossimamente Mike PenceJaun Guaidò che sperava nell’ingresso degli aiuti ha annunciato:”Parteciperò alla riunione del gruppo di Lima dove incontrerò i ministri degli Esteri della regione e il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence per discutere di possibili soluzioni diplomatiche e azioni che siano di aiuto”.

La vita continua a Miraflores

A Caracas, intanto, Nicolas Maduro, che rivendica la legittimità della sua presidenza, ha voluto mostrare come niente sia cambiato a eccezione di una cosa, i rapporti con la Colombia.

Durante un meeting chavista, esibendosi anche in un ballo con la moglie, Cilia Flores non ha avuto dubbi nel condannare il nuovo il “golpe imperialista” travestito da “finti aiuti umanitari”. E ancora, “Ho deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con il governo fascista della Colombia e ambasciatore e funzionari diplomatici devono lasciare il Venezuela entro 24 ore”.Riferendosi al presidente colombiano Duque, ha detto è “un diavolo”che “odia il popolo venezuelano”.

Questo mentre decine di migliaia di manifestanti oppositori hanno circondato la base aerea militare di La Carlota, per esigere alle Forze armate l’ingressodegli aiuti umanitari nel territorio venezuelano.

In alcune zone del Paese, l’esasperazione ha preso la forma della guerriglia:

“Maduro dice che non ci sono bambini che stanno morendo di fame, non è così. Lui sta bene, che sta bene nel palazzo presidenziale, ma noi lavoriamo come muli”.

Le prime diserzioni di militari

Durante la giornata, per , si sono moltiplicate le segnalazioni di militari venezuelani che si sono uniti alla causa dell’opposizione: almeno 13 si sarebbero rifugiati in Colombia, stando ai dati di Bogotà.

Si sono registrati anche altri casi, tra cui quello di un maggiore dell’esercito, Hugo Parra Martinez, sul ponte di Tienditas.

Guaidò ha voluto precisare che “in questa occasione le forze armate non hanno partecipato alla repressione – e indicando se stesso -hanno appoggiato il presidente legittimo”.

Sorgente: Venezuela, gli aiuti non passano | Euronews

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