“La resa incondizionata del Governo – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – mi riempie di gioia“. Il governatore aveva annunciato che avrebbe impugnato i permessi e ora rilancia chiedendo che “la norma blocca trivelle sia definitiva e riguardi tutte le ricerche petrolifere nel nostro mare, entro e oltre le 12 miglia”. Emiliano auspica anche “altre due botte di coraggio da parte dei Ministri: un decreto legge urgente che abroghi i 12 decreti incostituzionali Ilva” e “un altro decreto legge che sposti l’approdo del gasdotto Tap“. Esprime soddisfazione per l’emendamento anche Wwf: “Può essere un primo chiaro segnale sulla strada della decarbonizzazione e per la tutela del Mediterraneo, sottoposto all’inquinamento da petrolio”, si legge in una nota. “I tre anni di sospensione – aggiunge però Wwf – devono servire a smontare l’apparato normativo del decreto Sblocca Italia che favorisce le trivellazioni”.
Tecnicamente, l’emendamento sulle trivelle prevede la sospensione dei “permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi”, scrive il Mise in una nota. L’annuncio è arrivato dal sottosegretario con delega all’Energia, Davide Crippa. Nella proposta di modifica, informa la nota, si afferma che “le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità” e si prevede “l’introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Ptesai), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori“.
“Il Piano – spiega il Mise – andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione”.
Infine l’emendamento prevede, ed è la parte più attesa, che “a tutela di tutte le parti in causa che, fino all’approvazione del Ptesai, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio”. L’emendamento verrà discusso nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici.