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Conferenza stampa dell’edizione numero 69, con Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Il direttore artistico: “Siamo un paese incattivito e rancoroso. All’Ariston cercheremo l’armonia”. La replica del vicepremier. Prima uscita pubblica per Teresa De Santis, neodirettrice di RaiUno: “Summa dello storytelling del Paese

“Le canzoni sono arte povera, da fanteria ma riescono laddove tante altre cose non ce la fanno, creano una memoria, un richiamo evocativo come stelle fisse, pietre dure, profumi”. La cifra un po’ lirica di Claudio Baglioni battezza il Festival di Sanremo numero 69, conferenza stampa al Casinò, protagonisti e stato maggiore di RaiUno incorniciato da una cascata di rose rosa, c’è anche la coppia che affiancherà il direttore artistico, Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Da Baglioni la conferma della centralità della musica e l’intenzione di “creare armonia fra gli opposti, anche il numero 69 evoca lo yin e lo yang”; “per me – continua – Sanremo non è mai stato una trasmissione tv ma un evento trasmesso e una bandiera della tv e deve avere un carattere di sorpresa e straordinarietà”. Fra gli ospiti Andrea Bocelli con il figlio, Giorgia, Elisa. “Con altri stiamo valutando la performance, comunque ci saranno almeno due ospiti cantanti a serata. Comici? Avendone già due non vorrei che Bisio e Raffaele si arrabbiassero…”. Prima uscita pubblica per la neodirettrice di rete, Teresa De Santis, per la quale “la musica è un momento importante della narrazione di questo paese e il festival ne è la summa, la messa cantata”.

“Migranti? Una farsa. L’Italia un paese incattivito”

La summa, anche, di alcuni aspetti che Baglioni non manca di sottolineare con riferimento all’attualità. Una ricerca di armonia ancora più significativa, la sua, “perché il Paese è disarmonico confuso, cieco nella direzione da prendere. La classe politica, quella dirigente e l’opinione pubblica hanno mancato paurosamente. Siamo un Paese incattivito, rancoroso, guardiamo con sospetto anche la nostra ombra, e questo è un didastro prima di tutto di ordine intellettuale. Per questo ci attacchiamo a un’idea di leggerezza, di divertimento: per correrci incontro”. E alla domanda sui migranti e sulla vicenda delle imbarcazioni Sea Watch e Sea Eye “se non fosse drammatica ci sarebbe da ridere – commenta il direttore artistico – non si può pensare di risolvere la situazione di milioni di persone in movimento e in situazioni di disagio evitando lo sbarco di quaranta persone, li prendo io o i prendi tu. Non credo che un dirigente politico oggi abbia la capacità di risolvere la questione, ma almeno la verità di dire che siamo di fronte a un grande problema e dobbiamo metterci tutti nella condizione di risolverlo. Quest’anno è il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, c’è stato un momento in cui il mondo ha pensato di poter essere felice, insieme, qua invece stiamo ricostruendo i muri, non li abbiamo mai abbattuti. Non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani”. E conclude: “Noi facciamo musica, e come in tutte le guerre i fanti sono altri, sono gli eserciti di buona volontà che tutti i giorni si prendono cura degli altri. Gli artisti hanno avuto in sorte il regalo di poter essere almeno i trombettieri di qualche buona battaglia”. Via Twitter, dopo qualche ora, la replica di Matteo Salvini: “Baglioni, canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo”.

Baglioni e l’armonia degli opposti

“La squadra si è ricompattata – spiega Baglioni – dopo i risultati della passata edizione in cui abbiamo cercato di costruire intorno al concorso un sistema spettacolare che fosse gradevole e quanto più narrativo possibile, anche rispetto alla musica e alle tante canzoni presenti. Il numero 69 ha richiamato alla mia mente un’idea di sincronismo, di simmetria e io, che cerco sempre dei siginficati prima di operare delle scelte, ho pensato che se l’anno scorso l’intenzione era di portare sul palco l’immaginazione quest’anno sarà l’armonia, l’idea di spostare e avvicinare anche elementi lontani, opposti, la bellezza e la diversità. Le note da sole esprimono emozione ma insieme formano l’accordo”.

Sanremo 2019, Baglioni: "Migranti, una farsa. Non si risolve bloccando 40 persone". Salvini risponde su Twitter: "Claudio, canta che ti passa"

Virginia Raffaele davanti al Casinò di Sanremo dove si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 69esima edizione del Festival

Un festival che anticipa la musica che verrà

Il direttore artistico ribadisce l’intenzione di dare centralità alla musica pop, “che a mio parere racchiude gran parte delle musiche correnti. E’ una delle poche musiche in movimento, in continua trasformazione. La lirica, la musica folk, la classica, la sinfonica – osserva Baglioni – sono musiche elitarie, che tendono a conservarsi. Quindi quest’anno la scelta è caduta su ventidue proposte che cercano di raccontare il nostro paese musicalè per quello che è, che fotografano e prevedono quello che accadrà. Sanremo dev’essere lo strumento che annuncia quello che si ascolterà”.

Il “dirottatore artistico”

Quanto alla nuova definizione con la quale si ironizza sul ruolo del direttore artistico, Baglioni spiega che “me la sono presa nella speranza di poter portare il festival non esattamente dove tutti ci aspettiamo che arrivi, anche perché poi tradisce nostre precognizioni. E’ una manifestazione talmente curiosa e importante che è didficile dominarla, e pure dirottarla, ma l’intenzione sarebbe proprio di continuare la strada dell’anno passato, arrivare alla conclusione con il senso di responsabilità affinché lo stellone non sembri solo una botta di fortuna. E proprio in quest’ottica di ricongiungimento di estremi e opposti hop pensato di chiamare fratello Sole e sorella Luna”, scherza Baglioni presentando Claudio Bisio e Virginia Raffaele.

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Giorgia, fra gli ospiti in programma all’Ariston

De Santis: “Sanremo, summa del racconto del paese”

“Mi sono occupata di musica per tanti anni, ho pensato che sarebbe stato simbolicamente molto bello uscire per la prima volta con dichiarazioni pubbliche proprio qui, al Festival” spiega Teresa De Santis, che debutta alla guida dell’ammiraglia Rai dopo anni di vicedirezione e, in passato, di critica musicale. “Sanremo è l’occasione più importante, quella che dà stabilizzazione alla cosiddetta ‘cassaforte’ della Rai, siamo in una condizione particolarmente felice, con un direttore artistico che è un primatista visti i risultati della passata edizione”. Una struttura, quella del festival, che De Santis eredita “volentieri e con gioia, e spero di continuare con loro nella scia del successo che tutti ci auguriamo” “Per me la musica – continua la direttrice di RaiUno – è un elemento importante della storia di questo paese e il festival ne è la sintesi, lo storytelling, la summa, la messa cantata. E se questa è l’edizione numero 69, dovremo già cominciare a lavorare alla prossima e immaginare grandi momenti”.

“RaiUno, la forza tranquilla che racconta l’Italia”

Quanto alla rete, una “piccola anticipazione di quella che dovrebbe essere la mia linea editoriale. Ho parlato della narrazine dell’Italia, un Paese in fase di grande transizione e Sanremo lo rappresenta da sempre pur nel disimpegno, portando sul palco momenti di rifessione. La rete che io immagino si accenderà anche sull’informazione in determinate occasioni, quando l’abbiamo fatto abbiamo visto che c’è un paese che aspetta risposte. Parlo della tragedia di Corinaldo, peraltro un evento drammatico legato alla musica, o dell’attentato a Strasburgo. Ogni volta che siamo intervenuti la risposta è stata d’eccellenza. Questo ci dice che il paese è in ascolto. RaiUno proseguirà con la narrazione dell’Italia, dalla fiction all’intrattenimento all’informazione, continuerà a essere la forza tranquilla che vuole rappresentare con completezza questo paese e che in Sanremo avrà un momento importante e altissimo di questa rappresentazione”.

Sorgente: Sanremo 2019, Baglioni: “Migranti, una farsa. Non si risolve bloccando 40 persone”. Salvini risponde su Twitter: “Claudio, canta che ti passa” – Repubblica.it

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