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Oggi, venerdì 18 gennaio, si è insediato il nuovo governo regionale in Andalusia: nazionalista, pro-vita e contro le politiche di genere, con un’attenzione particolare al ruolo sociale delle donne. Un pericolo che sembrava non riguardare la Spagna, Paese progressista e molto evoluto in merito ai diritti civili.Con l’ascesa al potere del partito nazionalista Vox l’equilibrio si è incrinato. Lo scorso dicembre Vox ha conquistato dodici seggi alle elezioni andaluse. È la prima volta di una forza di estrema destra al governo dai tempi di Francisco Franco. Ora ha proposto di abolire la legge contro la violenza di genere, chiedendo l’appoggio delle altre forze di governo: Partito Popolare e Ciudadanos.Quando un partito al potere inizia ad attaccare i diritti civili la situazione si fa preoccupante. L’attacco di Vox, notoriamente antifemminista, è molto più di un tentativo machista di imporre la superiorità maschile. È il primo passo verso l’annullamento totale dell’identità della donna in quanto tale. D’altronde non è un mistero che l’aspirazione di Vox sarebbe la ricostituzione del ruolo di donna = madre e angelo del focolare.Il capo dell’esecutivo andaluso, Juanma Moreno (Partito Popolare), ha provato a rassicurare il popolo in fermento ribadendo che l’alleanza con Vox non riguarderà temi chiave come appunto la legge sulla violenza di genere.Un tentativo debole che non convince fino in fondo. Nel frattempo i collettivi femministi, che erano già scesi in piazza dopo la proposta fatta da Vox nelle scorse settimane, ora si sono organizzati in un vero e proprio movimento. È nato così #NìUnPasoAtràs, che al grido di non mollare sui propri diritti ha invaso l’area del parlamento a Siviglia sin dalle prime ore del giorno dell’investitura. L’esecutivo regionale ha provato a minimizzare la cosa, ma già si parla di uno sciopero generale il prossimo 8 marzo.La protesta femminista contro Vox fa parte però di uno schema più grande di rifiuto verso il ritorno a una condizione di governo autoritario. Tema molto sentito in Spagna, che ha superato una dittatura durissima e dove l’antifascismo è ancora vivo e militante.D’altronde, Vox non se la prende solo con le donne: tra le richieste fatte a PP e Ciudadanos c’è l’espulsione forzata di 52000 migranti senza documenti in regola. Il risultato finale è stato un patto tra Vox e PP riassunto in 37 punti. Redatti con un linguaggio ambiguo e farraginoso, dimostrano come il conservatorismo moderato e l’estrema destra abbiano trovato più di un punto d’incontro.Per questo martedì oltre 100 municipalità della Spagna sono state invase da migliaia di donne in marcia contro Vox e le sue proposte autoritarie. “Non un passo indietro” potrebbe diventare un nuovo slogan sotto il quale unirsi per combattere i tentativi di riportare la società e i diritti delle donne a una condizione di estrema chiusura.#NìUnPasoAtràs potrebbe diventare la versione spagnola del 2019 dell’argentino #NìUnaMenos, movimento che si è diffuso in tutto il mondo con una grande adesione anche in Italia. Di certo le donne non hanno nessuna intenzione di accettare in silenzio il tentativo di farle tornare nell’ombra. Il 19 gennaio sarà il giorno designato per l’annuale Women’s March, accompagnata dall’hashtag #WomensWave.Le donne camminano ancora avanti, dunque, unite più che mai per far sentire la propria voce.

Sorgente: La resistenza delle donne al machismo di Vox in Andalusia | L’Huffington Post

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