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Le notizie di mercoledì 3 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta

 

• È il 770° giorno di guerra in Ucraina.

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• È il 770° giorno di guerra in Ucraina.
• Biden a Xi: «Gli Usa preoccupati dalla collaborazione con Mosca».
• In Ucraina oltre cinquemila disertori evadono il servizio militare.
• Mosca: «Conquistati 400 km quadrati in Ucraina in 3 mesi».

Ore 11:20 – Stoltenberg: «Impegno Nato per aiuti a lungo termine»

«L’Ucraina ha urgente bisogno di aiuti militari. Qualsiasi ritardo nel fornire sostegno ha conseguenze sul campo di battaglia mentre parliamo», ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione tra i ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica. «È necessario spostare le dinamiche di sostegno verso un’assistenza di sicurezza affidabile e prevedibile della Nato all’Ucraina, in modo da fare meno affidamento sui contributi volontari e più sugli impegni della Nato, meno sulle offerte a breve termine e più sugli impegni a lungo termine», ha detto Stoltenberg. «I ministri discuteranno di come la Nato possa assumersi maggiori responsabilità nel coordinamento dell’equipaggiamento militare e dell’addestramento per l’Ucraina, ancorando tutto ciò all’interno del solido quadro della Nato», ha aggiunto.

Ore 11:10 – Papa Francesco commemora soldato ucraino: «Tanti ragazzi morti nella pazzia della guerra»

Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, ha mostrato un rosario e un Vangelo di un giovane soldato ucraino morto in guerra. «Io vorrei fare in questo momento un po’ di silenzio tutti, pensando a questo ragazzo e a tanti altri come lui morti in questa pazzia della guerra. La guerra distrugge sempre. Pensiamo a loro e preghiamo», ha detto Papa Francesco. «Non dimentichiamo la martoriata Ucraina», così il pontefice. Il nome del caduto era «Oleksandr», italianizzato dal Papa in «Alessandro». Aveva 23 anni ed è morto sul fronte di Avdiivka.

Ore 10:53 – Zelensky: «Solo a marzo i russi ci hanno sparato 400 missili e 600 droni»

«Solo nel mese di marzo, i terroristi russi hanno lanciato contro l’Ucraina più di 400 missili di diverso tipo, oltre 600 droni e più di 3.000 bombe aeree guidate. Diverse città e villaggi dell’Ucraina stanno soffrendo… », ha scritto su Telegram Volodymyr Zelensky. «Le infrastrutture e i normali edifici residenziali vengono distrutti ogni giorno», denuncia il presidente ucraino, che torna a chiedere agli alleati strumenti essenziali per proteggere la popolazione civile: «Tutto questo non accadrà più quando l’Ucraina riceverà sistemi di difesa aerea affidabili, in grado di salvare le vite dei nostri cittadini e di restituire sicurezza alle nostre città. I Patriot (un tipo di missile terra-aria, ndr) nelle mani degli ucraini hanno dimostrato che tutte le forme di terrore russo possono perdere».

Ore 10:34 – Il ministero dell’Energia: «Riprenderemo presto a esportare corrente»

Dopo gli attacchi russi sulle infrastrutture, che hanno compromesso la rete elettrica ucraina e causato blackout in diverse regioni, il Paese ha dovuto aumentare le importazioni di energia dall’estero. Kiev era stata costretta a sospendere le esportazioni di corrente, che secondo il ministero dell’Energia dovrebbero però riprendere oggi, anche se su livelli più bassi di prima di questi ultimi raid. «Non ci aspettiamo più carenze di energia», ha comunicato il ministero.

Ore 09:46 – La prova che i droni di Kiev possono colpire a mille chilometri di distanza

Il raid compiuto ieri da droni ucraini nella regione russa del Tatarstan, a più di 1.100 chilometri di distanza dal punto del lancio, è l’attacco a più lungo raggio compiuto finora dalle forze di Kiev. Solo il giorno prima, gli ufficiali avevano detto che i droni fabbricati nel Paese sarebbero stati in grado di centrare obiettivi a più di mille chilometri. I target: una raffineria (nel 18 blitz di questo tipo) e una fabbrica di droni kamikaze «Geran-2», l’adattamento mande-in-Russia del modello iraniano «Shahed».

Il precedente primato, in termini di distanza, ricorda il New York Times, risaliva a gennaio: un terminal petrolifero nella zona di San Pietroburgo, a 850 chilometri dall’Ucraina. Nel raid su Nizhnekamsk e Alabuga, ricostruisce il Kyiv Post, sarebbe stato colpito anche un dormitorio dei lavoratori: molti di loro sarebbero studenti del locale Alabuga Polytechnic College, quattro dei quali stranieri (da Africa e Sud-est asiatico). Gli allievi, secondo inchieste giornalistiche della scorsa estate, vengono utilizzati come manodopera per assemblare i droni.

Ore 09:25 – Alti ufficiali ucraini a Politico: «Grande rischio che le linee del fronte crollino»

Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c’è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Lo riferisce Politico. «Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l’Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l’Occidente le ha in numero sufficiente», hanno detto le fonti.

Ore 09:02 – La Norvegia aumenta le reclute

Il governo norvegese ieri ha annunciato un piano per aumentare del 50% il numero di reclute, dalle attuali 9mila a 13,5 mila ogni anno. Il Paese ha un sistema di leva parziale: la selezione riguarda chi ha tra i 19 e i 47 anni e si basa su test attitudinali. L’addestramento e il servizio durano in totale circa 19 mesi. Ogni anno, con questo sistema, venivano chiamati circa 9mila cittadini, pari al 15 per cento di quelli selezionati, riferisce Euractiv. L’obiettivo è portare la quota al 25 per cento entro il 2036.

Ore 08:37 – Kiev aggiorna il suo bilancio delle perdite russe

Secondo il bollettino dello Stato maggiore dell’esercito ucraino, le forze russe avrebbero perso 444 mila soldati, tra morti e feriti, dall’inizio della guerra. In particolare, il bilancio dei mezzi danneggiati all’Armata, pubblicato sul Kyiv Independent, parla di 7mila carri armati, 13,3 mila veicoli corazzati, 14,8 mila mezzi militari e 11 mila sistemi d’artiglieri distrutti al nemico, a cui sommare 347 aerei, 325 elicotteri, quasi novemila droni e 26 navi e imbarcazioni.

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Ore 08:13 – Mosca: «Centomila ingressi nell’esercito nel 2024»

Più di centomila persone si sarebbero arruolate nell’esercito russo quest’anno, comunica il ministero della Difesa della Federazione. L’annuncio ha anche note propagandistiche: le autorità sostengono che, la scorsa settimana, chi ha firmato avrebbe citato come motivazione voler «vendicare le vittime» dell’attentato islamista del 22 marzo a Mosca.

Ore 07:40 – L’Ucraina abbassa l’età per il reclutamento a 25 anni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che abbassa l’età di leva da 27 a 25 anni. Dopo le perdite sul campo di battaglia, e di fronte al rischio che le truppe russe tornino ad avanzare, il provvedimento consentirà all’esercito di Kiev di reclutare nuovi soldati. A dicembre il presidente aveva quantificato in mezzo milione gli effettivi di cui Kiev avrebbe bisogno in questa fase della guerra. La misura era stata approvata dal Parlamento ucraino già a maggio dell’anno scorso, ma Zelensky non l’aveva (ancora) controfirmata. Le autorità di Kiev temono che la Russia sia intenzionata a riprendere l’offensiva con l’arrivo della primavera e più favorevoli condizioni metereologiche. A febbraio il presidente aveva stimato in 31 mila il numero di caduti ucraini, ricorda la Bbc, ma l’intelligence americana ritiene che la cifra possa essere più alta, se non doppia, a cui sommare poi i feriti (almeno 120 mila).

Ore 07:18 – Abbattuti quattro droni russi nella notte

Nella notte la Russia ha lanciato contro l’Ucraina quattro droni Shahed 136 e 131 che sono stati tutti distrutti dalle Forze di difesa. Lo riferisce l’Aeronautica militare ucraina. La Russia, si legge nel messaggio dell’Aeronautica su Telegram, ha colpito il territorio della regione di Donetsk con tre missili guidati antiaerei S-300 e ha utilizzato anche droni Shahed lanciati dalla regione di Primorsko-Akhtarsk. Le Forze di difesa aerea hanno abbattuto i quattro droni nelle regioni di Khmelnytskyi e Zhytomyr.

Ore 06:44 – La Nato varerà un piano da 100 miliardi di dollari «a prova di Trump»

La Nato sta elaborando un piano per garantire un pacchetto di aiuti militari quinquennali pari a 100 miliardi di dollari nel tentativo di proteggere l’Ucraina dagli effetti di una eventuale seconda presidenza statunitense di Donald Trump. È quanto riferito da fonti dell’Alleanza atlantica al quotidiano britannico «Financial Times». La proposta della cosiddetta Missione per l’Ucraina, che verrà discussa oggi dai ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles, è stata avanzata dal segretario generale Jens Stoltenberg. Secondo cinque fonti diplomatiche dell’Alleanza vicine al dossier, il piano dovrebbe servire a coordinare un sostegno stimato di 100 miliardi di dollari sulla base dell’impegno dei 32 Stati membri dell’alleanza militare. Stoltenberg ha presentato la proposta come un mezzo per «proteggere il meccanismo dai venti del cambiamento politico», secondo le fonti.

Ore 06:28 – Russia: mercenari svedesi combattono per Kiev

La Russia è a conoscenza della partecipazione di mercenari svedesi alle ostilità a fianco del regime di Kiev. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo all’agenzia di stampa «Ria Novosti». In precedenza, l’addetto stampa del ministero degli Esteri svedese, Tumas Vanesk, aveva dichiarato che l’ambasciata ucraina a Stoccolma può reclutare cittadini svedesi per partecipare alle ostilità, poiché ciò non contraddice il diritto internazionale. Rispondendo alla richiesta di valutare queste dichiarazioni, il ministero degli Esteri russo ha comunicato che «la parte russa è consapevole della partecipazione di mercenari stranieri, compresi alcuni di nazionalità svedese, alle ostilità a fianco del regime neonazista di Kiev». «I tentativi del ministero degli Esteri svedese di legittimare goffamente questi «soldati di ventura» e quindi di incitare ancora piu’ cittadini svedesi a recarsi nella zona calda indicano la completa indifferenza di Stoccolma verso il destino dei suoi stessi cittadini», ha sottolineato il dicastero.

Ore 06:05 – Wp, Mosca era stata avvertita di un potenziale attacco al Crocus City Hall

Le autorità statunitensi avevano esplicitamente menzionato il Crocus City Hall come potenziale bersaglio di un attentato terroristico nell’ambito degli avvertimenti rivolti a funzionari del governo russo circa due settimane prima dell’attacco, che ha causato la morte di quasi 150 persone nella sala concerti alle porte di Mosca. Lo hanno dichiarato al quotidiano «Washington Post» funzionari statunitensi anonimi «a conoscenza della questione». Secondo il quotidiano, «l’alto livello di specificità» dell’avvertimento rivolto alle autorità russe avvalorerebbe «la sicurezza di Washington nell’attribuire allo Stato islamico i preparativi dell’attacco ai danni di un gran numero di civili», e smentirebbe «le affermazioni di Mosca secondo cui gli avvertimenti di Washington erano troppo generici per consentire di prevenire l’attacco». Se la menzione del Crocus City Hall come possibile bersaglio di un attentato da parte di Washington fosse confermata – sottolinea il quotidiano – si porrebbero «nuovi interrogativi sul perché le autorità russe non abbiano adottato misure più forti per proteggere la struttura», dove quattro uomini armati hanno ucciso oltre 140 persone, prima di dare l’intero edificio alle fiamme.

Ore 05:46 – Kirghizistan: attentato Mosca, confermato l’arresto cittadino kirghiso

Il ministero degli Affari esteri del Kirghizistan ha confermato l’arresto di un cittadino kirghiso da parte delle autorita’ della Russia, sulla base di una conversazione riguardo il recente attentato al Crocus City Hall di Mosca. Lo riferisce l’agenzia d’informazione «Akipress».

Ore 05:01 – Kim sfrutta i legami con la Russia per il riconoscimento di Stato nucleare

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un non ha «quasi certamente» alcuna intenzione di negoziare un abbandono del programma nucleare perseguito dal suo Paese, e intende invece sfruttare i legami di sicurezza con la Russia per conseguire il riconoscimento di Stato nucleare. È quanto afferma l’Annuale valutazione delle minacce pubblicata il mese scorso dall’intelligence statunitense. Il documento afferma che Kim continuerà a perseguire lo sviluppo di capacità militari convenzionali e nucleari in grado di minacciare gli Stati Uniti e i loro alleati. «Kim quasi certamente non ha intenzione di negoziare la fine del suo programma nucleare, che percepisce come garante della sicurezza del regime e dell’orgoglio nazionale», afferma il documento pubblicato dal Direttore dell’intelligence nazionale statunitense. Il rapporto evidenzia che proprio grazie al sostegno militare alla Russia, la Corea del Nord «è emersa dal suo periodo di più profondo isolamento», e si sta sforzando di sviluppare le relazioni con Mosca e Pechino per trarne giovamento sul piano finanziario, diplomatico e militare.

 

Sorgente: Wp: Mosca avvisata di un possibile attacco al Crocus. Alti ufficiali ucraini a Politico: grande rischio che le linee del fronte crollino

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