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Il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l’astensione degli Usa, si «chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie».

Intanto Israele avrebbe deciso di rilasciare tra i 700 e gli 800 palestinesi detenuti nelle sue carceri nell’ambito di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il conseguente ritorno degli ostaggi, Lo riporta l’emittente israeliana Channel 12 citando proprie fonti anonime, secondo le quali Israele avrebbe sottoposto a Hamas una nuova proposta di accordo in tre fasi.

Per approfondire

Punti chiave

  • L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza, è la prima volta. Gli Usa si astengono

  • Erdogan alza il tiro contro Netanyahu: Dio lo distrugga

  • Onu, votata nuova bozza per il cessate il fuoco a Gaza: “Urgente necessità di assistenza umanitaria”

  • Israele: “8 i razzi lanciati da Hamas su Ashdod. Almeno la metà intercettati, gli altri caduti in zone disabitate”

  • Guterres: “Inaccettabile decisione di Israele sullo stop agli aiuti di Unrwa a Gaza”

  • Al Cairo una delegazione del Congresso Usa, vedrà Al Sisi In agenda cooperazione e ultimi sviluppi a Gaza

  • Media: “Israele cerca fornitori di armi alternativi agli Usa”

  • Unrwa, vietato qualsiasi trasporto aiuti in Nord Gaza

     

  • Israele, 500 “terroristi” arrestati all’ospedale al-Shifa

  • Israele, Hamas sta distruggendo ospedale al-Shifa

  • Medioriente: team medico emergenza in ospedale Gaza, situazione inimmaginabile

  • Miliziani di Hamas si sono barricati all’interno dell’ospedale al-Shifa: lanciano esplosivi all’interno del reparto maternità

  • Onu voterà oggi risoluzione per chiedere cessate fuoco a Gaza

Netanyahu annulla visita delegazione Israele a Washington. Dopo l’astensione degli Usa al Consiglio di Sicurezza dell’Onu

 

Benyamin Netanyahu ha annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier indicando come motivo l’astensione degli Usa all’Onu alla risoluzione su Gaza.

L’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza, è la prima volta. Gli Usa si astengono

Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l’astensione degli Usa, si “chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”. L’adozione è stata salutata con un lungo applauso

Erdogan alza il tiro contro Netanyahu: Dio lo distrugga

“Affidiamo a dio un certo Benjamin Netanyahu nella speranza che l’onnipotente possa distruggerlo e renderlo miserabile”. È solo l’ultimo duro attacco sferrato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Parole di una violenza non nuova, ma che stavolta hanno scatenato la dura reazione dello Stato ebraico, al punto che lo scorso fine settimana su ordine del ministro degli Esteri, Israel Katz, il vice ministro degli Esteri turco a Tel Aviv è stato convocato per una ‘dura reprimenda’. “Ho dato precise istruzioni affinché al vice ambasciatore turco sia inflitta una seria reprimenda dopo le parole rivolte da Erdogan nei confronti del nostro premier. Non c’é nessun dio che ascolta chi sostiene le atrocità di Hamas, Erdogan stia zitto e si vergogni”, ha detto Katz. L’ambasciatore turco e’ stato richiamato in patria meno di un mese dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Una decisione presa in risposta a Israele, che aveva richiamato la propria rappresentanza diplomatica ‘per ragioni di sicurezza’. La convocazione del diplomatico turco non sembra aver sortito alcun effetto concreto né spaventato il leader turco. Erdogan infatti sia ieri che questa mattina ha rivendicato la posizione della Turchia, “uno dei pochi Paesi a parlare apertamente contro il genocidio in corso”, e ribadito che Ankara non considera Hamas un’organizzazione terroristica. In risposta alla convocazione del vice ambasciatore turco il ministero degli Esteri di Ankara aveva anche emesso un comunicato con cui dichiarava che la Turchia attende e spinge affinché il governo israeliano venga processato per “crimini contro l’umanita’”. Nello stesso comunicato si ricorda che lo Stato ebraico si trova “sotto processo per genocidio” e si ribadisce l’impegno della Turchia “a parlare in tutte le sedi possibili della persecuzione del popolo palestinese”

Onu, votata nuova bozza per il cessate il fuoco a Gaza: “Urgente necessità di assistenza umanitaria”

Nella bozza di risoluzione al vaglio del Consiglio di Sicurezza Onu si sottolinea poi “l’urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria e rafforzare la protezione dei civili nell’intera Striscia di Gaza, e si ribadisce la richiesta di eliminare tutte le barriere alla fornitura di assistenza umanitaria su larga scala, in linea con le norme del diritto internazionale umanitario”. La bozza “deplora” inoltre tutti gli attacchi contro i civili e gli atti di terrorismo, e ricorda che la presa di ostaggi è vietata dal diritto internazionale, ma non contiene alcun riferimento ad Hamas.

M.O.: Olmert, nessuno vuole guerra Libano, cercare negoziato

Né Israele né Hezbollah sono “interessati a una guerra su vasta scala”: i contenziosi riguardante il confine “si possono risolvere con negoziati pacifici” che permettano a entrambi di ottenere qualcosa ed e’ per questo che bisognerebbe “perseguire questa strada”. Ne è convinto l’ex premier israeliano Ehud Olmert che in un’intervista all’AGI ricorda come “ci sia stato un lungo periodo di tempo, 17 anni, senza grandi scambi di fuoco tra i due Paesi, e ritengo che sia stato un bene per entrambi. Nessuno dei due vuole ricominciare di nuovo”. L’attuale “schermaglia sul confine” potrebbe degenerare, ha avvertito l’ex premier, sottolineando che “quando si inizia, c’e’ sempre il rischio che possa ingigantirsi”. Da qui, la convinzione di Olmert che sia necessario privilegiare la via diplomatica, “discutendo con il Libano – sotto la mediazione di Usa, Francia, Onu – per risolvere le questioni riguardanti il confine”. “I disaccordi su specifici punti si possono risolvere con negoziati pacifici”, raggiungendo “un accordo” che possa essere rivendicato sia da Hezbollah, “giustificando il respingimento a nord del fiume Litani”, che da Israele, “permettendo il ritorno dei residenti nelle loro case”. “E’ qualcosa che puo’ funzionare per entrambi e dovremmo perseguirlo”, ha concluso Olmert.

Israele: “8 i razzi lanciati da Hamas su Ashdod. Almeno la metà intercettati, gli altri caduti in zone disabitate”

Almeno 8 sono stati i razzi lanciati su Ashdod dalla Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l’esercito. Secondo i media, 2/4 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome e gli altri sono caduti in zone disabitate. Al momento non si hanno notizie né di danni né di vittime. Il lancio, secondo la stesa fonte, è stato rivendicato da Hamas. Era dallo scorso gennaio che non avvenivano lanci sulla città costiera che non dista molto da Gaza.

Arrestati dall’Idf 15 palestinesi nei raid iniziati ieri sera in Cisgiordania

Le truppe israeliane hanno arrestato 15 palestinesi nei raid iniziati ieri sera in Cisgiordania. Lo ha comunicato la Società dei Prigionieri Palestinesi. Con questi ultimi fermi, il numero totale delle persone arrestate dal 7 ottobre è di 7.770. Gli ultimi arresti si sono concentrati a Ramallah e Qalqilya, ma sono avvenuti anche a Jenin, Hebron e Betlemme

Hamas, l’offensiva Israele a Shifa non va sottovalutata. Ma le forze di resistenza sono dinamiche

“L’offensiva israeliana allo Shifa non può essere sottostimata così come l’importanza delle figure arrestate o uccise, ma le forze della resistenza nella Striscia sono organizzazioni dinamiche che non si appoggiano a nessun uomo”. Lo ha detto una fonte di Hamas al quotidiano libanese Al-Akhbar, citato da Haaretz.

Israele avverte il premier spagnolo Sanchez: “Riconoscere Palestina premia terrorismo”

“Le dichiarazioni del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez sul riconoscimento di uno Stato palestinese, così come la dichiarazione congiunta di Spagna, Malta, Slovenia e Irlanda sulla loro disponibilità a riconoscere uno Stato palestinese, costituiscono una ricompensa per il terrorismo”: lo afferma un comunicato diramato da Lior Haiat, portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, e ripreso da media iberici. Il riferimento è a una dichiarazione congiunta di quei quattro Paesi europei resa nota lo scorso venerdì, seguita poi da dichiarazioni di Sánchez (che aveva già più volte aperto al riconoscimento della Palestina da parte della Spagna nei mesi scorsi). Secondo il comunicato israeliano, “una risoluzione del conflitto” nella regione “sarà possibile solo attraverso negoziati diretti tra le parti” e “qualsiasi impegno nel riconoscimento di uno Stato palestinese non fa altro che allontanare il raggiungimento di una soluzione e aumentare l’instabilità regionale”.

Yemen: Save the Children, 2 bambini su 5 non frequentano la scuola

 

Dopo nove anni di conflitto in Yemen, due bambini su cinque, ovvero 4,5 milioni, non frequentano la scuola, e i minori sfollati hanno il doppio delle probabilità di abbandonarla rispetto ai loro coetanei. È quanto rileva un nuovo rapporto di Save the Children. Il rapporto, intitolato ‘Hanging in the Balance: Yemeni Children’s Struggle for Education’, ha rilevato che un terzo delle famiglie intervistate in Yemen ha almeno un bambino che ha abbandonato la scuola negli ultimi due anni nonostante la tregua mediata dalle Nazioni Unite che è entrata in vigore nel 2022. L’impatto della crisi educativa sui bambini in Yemen e sul loro futuro è profondo. Senza un intervento immediato, un’intera generazione rischia di rimanere indietro, con conseguenze a lungo termine per la ripresa e lo sviluppo del Paese.

Guterres, l’Onu è “vittima geopolitica, approvare risoluzione”

 

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è “vittima delle enormi divisioni geopolitiche” nel mondo e ha chiesto l’approvazione di una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, risoluzione che dovrebbe essere votata oggi. “Il Consiglio di Sicurezza è oggi vittima delle enormi divisioni geopolitiche che esistono nel mondo, con le superpotenze in contrasto tra loro e in una situazione in cui è molto difficile trovare il consenso per qualsiasi difficile crisi, non solo a Gaza”, ha detto il ‘numero uno’ delle Nazioni Unite in una conferenza stampa ad Amman. Per questo motivo, ha aggiunto Guterres che parlava affiancato al ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, è “così importante che il Consiglio di Sicurezza riesca finalmente ad approvare una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza”. “E’ nostro dovere fare tutto il possibile per mobilitare l’intera comunità internazionale. E vedo che sta emergendo un consenso nella comunità internazionale, anche nei Paesi che sono amici e alleati di Israele. Vedo che sta emergendo un consenso sul fatto che questa guerra deve terminare, vedo emergere un consenso sul fatto che qualsiasi offensiva di terra contro Rafah porterebbe a una situazione umanitaria catastrofica”.

Medioriente: Unicef, nel nord di Gaza la carestia è imminente

 

“La carestia è imminente nel nord di Gaza. I bambini stanno morendo per malnutrizione e disidratazione. Le organizzazioni umanitarie devono avere un accesso completo e sicuro per raggiungere i bambini e le famiglie che hanno bisogno ovunque a Gaza. Le vite e il benessere dei bambini sono in bilico”. Così su X Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef.

Guterres: “Inaccettabile decisione di Israele sullo stop agli aiuti di Unrwa a Gaza”

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Anto’nio Guterres, ha dichiarato che la decisione di Israele di non consentire piu’ convogli umanitari dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) al nord della Striscia di Gaza, e’ “totalmente inaccettabile”. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Al Cairo una delegazione del Congresso Usa, vedrà Al Sisi In agenda cooperazione e ultimi sviluppi a Gaza

Una delegazione del Congresso americano, guidata dal senatore repubblicano Jason Smith, presidente della commissione Finanze della Camera dei rappresentanti americana, è arrivata questa mattina al Cairo dalla Spagna nell’ambito di una visita nella regione nel corso della quale incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Al centro dei colloqui – riferiscono fonti informate – la situazione a Gaza e lo stato dei rapporti di cooperazione, anche in vista della ricostruzione. Della delegazione americana fanno parte 9 membri del Congresso e 11 assistenti senior.

Media, 21 palestinesi uccisi in raid israeliano a Gaza: colpito un condominio, sterminate due famiglie

Testo

Ventuno persone sono state uccise da un attacco aereo israeliano su un condominio nel centro di Gaza. Lo riporta il Guardian citando funzionari sanitari palestinesi che affermano che un attacco aereo israeliano su un condominio nel centro di Gaza ha sterminato due famiglie allargate. Secondo i registri ospedalieri, l’attacco di ieri sera ha ucciso 10 membri della famiglia Salman e 11 membri della famiglia Buhesi. Un giornalista dell’Associated Press ha visto i corpi all’ospedale nella città centrale di Deir al-Balah.

Trump: “Solo un pazzo non avrebbe risposto come Israele all’attacco di Hamas”

”Solamente un pazzo o un idiota non avrebbe risposto come ha fatto Israele al 7/10”: lo ha detto l’ex presidente Usa Donald Trump in un’intervista esclusiva a Israel ha-Yom che sarà pubblicata integralmente nel pomeriggio.

Media: “Israele cerca fornitori di armi alternativi agli Usa”

“La principale ancora di Israele sono gli Stati Uniti, ma attualmente sono alte le tensioni riguardo all’ingresso dell’esercito israeliano a Rafah, cosa che probabilmente influenzerà l’assistenza alla sicurezza”. Lo ha detto un funzionario della sicurezza israeliano a Kan News, secondo cui Israele sta attualmente cercando di ottenere armi e materie prime da fornitori non americani per colmare le lacune materiali di attrezzature da combattimento

Unrwa, vietato qualsiasi trasporto aiuti in Nord Gaza

 

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha fatto sapere che al momento è formalmente vietata da Israele qualsiasi consegna di aiuti alimentari nel nord della Striscia di Gaza. “Nonostante la tragedia che si svolge davanti ai nostri occhi, le autorità israeliane hanno informato l’Onu che non approveranno più i convogli alimentari dell’Unrwa nel nord” del territorio, ha annunciato su X il responsabile Philippe Lazzarini, sottolineando che l’agenzia resta “la principale ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi.” L’agenzia infatti non puo’ piu’ distribuire aiuti in questo settore, dove il rischio di carestia è più acuto, dal 29 gennaio, ha spiegato la sua portavoce Juliette Touma. Tuttavia, può continuare a farlo nella parte meridionale. “Impedire all’UNRWA di portare cibo significa di fatto negare la possibilità di sopravvivenza alle persone che soffrono la fame”, ha risposto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha chiesto una revisione “urgente” di questa decisione. Israele ha accusato l’Unrwa di impiegare “più di 450 terroristi” a Gaza e sostiene che 12 dei suoi dipendenti sono stati direttamente coinvolti nell’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre sul suolo israeliano che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza.

Oms, a 6 ospedali di Gaza servono medicine e carburante: “Fame e abbandono non possono essere usate come armi da guerra”

“Sei ospedali nel sud di Gaza hanno bisogno di forniture mediche e carburante per funzionare. Le strutture mediche non dovrebbero essere sfruttate come armi da guerra”. Lo ha detto un portavoce dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) all’emittente statale egiziana Al Qahera. “È necessario attuare un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ripristinare una possibilità di sopravvivenza. E’ ormai anche carestia nella Striscia di Gaza – ha aggiunto – e molti palestinesi non hanno accesso al cibo”.

Idf: 15 razzi lanciati da Hezbollah verso Israele nella notte

Nella notte sono stati lanciati una quindicina di razzi dal sud del Libano verso il nord di Israele. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando che i razzi sono stati lanciati contro posizioni militari lungo il confine, vicino alla comunità settentrionale di Menara. Il movimento sciita libanese di Hezbollah ha rivendicato l’attacco. Secondo l’Idf, tutti i razzi hanno colpito aree aperte, senza causare feriti. Le sirene non hanno suonato perché i missili non erano diretti verso zone abitate.

La Cina sostiene la nuova risoluzione Onu su cessate fuoco a pochi giorni dal veto opposto all’iniziativa analoga degli Usa

 

La Cina ha chiarito di sostenere un nuovo progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul cessate il fuoco “immediato” a Gaza, a pochi giorni dal veto opposto all’iniziativa analoga promossa dagli Stati Uniti. “La Cina sostiene questo progetto di risoluzione e loda l’Algeria e gli altri Paesi arabi per il loro duro lavoro in questo senso”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. “Speriamo che il Consiglio di Sicurezza lo approvi il prima possibile e invii un segnale forte per la cessazione delle ostilità”, ha aggiunto Lin nel briefing quotidiano

L’Iran condanna le azioni di Israele all’ospedale al-Shifa. Teheran: “Assedio disumano da parte dei sionisti terroristi”

L’Iran ha duramente condannato l’operazione di Israele contro l’ospedale al-Shifa di Gaza. “Per una settimana, l’ospedale al Shifa e le sue strutture, con i suoi pazienti, medici e rifugiati palestinesi, soprattutto donne e bambine che avevano trovato rifugio lì, sono stati sottoposti ad un duro e disumano assedio da parte dell’esercito terroristico del regime sionista, e questo stesso regime ha commesso crimini orribili in questo ospedale”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. “Purtroppo, nei giorni scorsi, come risultato dei barbari crimini del regime occupante, hanno perso la vita 180 pazienti, medici e rifugiati palestinesi che si trovavano assediati nell’ospedale di al-Shifa, a causa di attacchi che impedivano l’ingresso di cibo e medicinali essenziali”, ha aggiunto il funzionario, come riporta Irna.

Israele, 500 “terroristi” arrestati all’ospedale al-Shifa

Le truppe israeliane e le forze dello Shin Bet hanno finora arrestato circa 500 “terroristi” di Hamas e della Jihad islamica nell’operazione all’ospedale Shifa di Gaza City. Lo riferisce l’esercito israeliano. Continua incessante anche l’attività nell’area di Al-Amal, nella parte occidentale di Khan Yunis, dove “piu’ di 20 terroristi sono stati eliminati nell’area nelle ultime 24 ore”. Nel frattempo, nelle ultime 24 ore l’aviazione israeliana ha attaccato circa 50 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza, tra cui infrastrutture terroristiche ed edifici militari.

Hamas: “Decine morti palestinesi a Rafah, fuoco su al-Shifa e al-Amal”

I palestinesi hanno riferito che decine di persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su edifici a Rafah e su Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza. La radio di Hamas ha anche riferito che l’ultimo piano dell’ospedale Al Shifa è stato colpito dall’artiglieria e che il fuoco dell’artiglieria ha preso di mira anche l’ospedale Al Amal a Khan Younis.

Guterres, crescente consenso contro operazione a Rafah

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che e’ in visita in Giordania, ha detto che c’e’ un crescente consenso internazionale per dire a Israele che e’ necessario un cessate il fuoco e che un assalto a Rafah causerebbe un disastro umanitario. “Vediamo emergere un crescente consenso nella comunita’ internazionale per dire agli israeliani che il cessate il fuoco e’ necessario e vedo anche un crescente consenso – l’ho sentito negli Stati Uniti, l’ho sentito dall’Unione Europea, per non parlare ovviamente del mondo musulmano – per dire chiaramente agli israeliani che qualsiasi invasione di terra di Rafah potrebbe significare un disastro umanitario”. Lo riferisce l’agenzia Reuters.

Israele, Hamas sta distruggendo ospedale al-Shifa

Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha sostenuto, in un discorso rilanciato via web, che Hamas sta distruggendo l’ospedale al-Shifa a Gaza City e ripetuto l’accusa che il movimento islamista utilizza gli ospedali come basi per fare la guerra. Nel briefing di tre minuti, Hagari ha aggiunto che l’operazione militare israeliana nel complesso ospedaliero è stata “una delle operazioni di maggior successo dall’inizio della guerra” e che Israele ha “arrestato centinaia di sospetti terroristi con legami confermati con Hamas o la Jihad islamica”. “In questo momento, i terroristi di Hamas e della Jihad islamica si stanno barricando all’interno delle corsie dell’ospedale al-Shifa. Hamas sta distruggendo l’ospedale al-Shifa, sta sparando dall’interno del pronto soccorso e del reparto maternità di al-Shifa e sta lanciando ordigni esplosivi dal reparto ustionati di al-Shifa”. Hagari non dà prove di quanto sostiene.

Medioriente: team medico emergenza in ospedale Gaza, situazione inimmaginabile

Una squadra medica di emergenza inviata da tre organizzazionni – Medical Aid for Palestinians (MAP), International Rescue Committee (IRC) e Palestine Children’s Relief Fund (PCRF), è stata per due settimane all’Ospedale Europeo di Gaza, vicino Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e al termine di questa permanenza ha diffuso oggi una dichiarazione in cui denuncia una situazione “inimmaginabile” di una struttura strapiena in cui non è possibile curare anche grandi ferite aperte. Khan Younis è teatro di pesanti combattimenti tra le forze israeliane e i militanti palestinesi dall’inizio dell’anno. L’ospedale è stato ampliato a 1.000 posti letto rispetto alla sua capacità originaria di 200 per accogliere i pazienti dell’Ospedale Nasser, il principale ospedale di Khan Younis, in cui le forze israeliane hanno compiuto un raid il mese scorso. Si stima che ci siano anche 22mila persone che hanno cercato rifugio nell’Ospedale europeo di Gaza. I chirurghi in visita, che nel corso delle 2 settimane hanno effettuato interventi chirurgici e si sono occupati di altre cure, “hanno riferito di grandi ferite infette aperte sui pazienti e di aver dovuto somministrare ai pazienti forniture nutrizionali di emergenza, poiché la mancanza di cibo metteva a rischio il trattamento dei pazienti”. Il team ha denunciato la situazione di operatori sanitari costretti a evacuare o impossibilitati ad accedere all’ospedale. Le restrizioni israeliane hanno portato alla carenza di forniture mediche, comprese quelle di base come garze, placche e viti utilizzate per stabilizzare ossa fratturate. Israele accusa Hamas di usare ospedali e altre strutture civili per proteggere i suoi combattenti e ha fatto irruzione in diverse strutture mediche dall’inizio della guerra. La maggior parte degli ospedali di Gaza è stata costretta a chiudere, anche se ogni giorno decine di persone vengono uccise e ferite dagli attacchi israeliani. L’offensiva israeliana ha ucciso finora più di 32mila palestinesi e gli esperti avvertono che un numero ancora maggiore rischia di morire per malattie e fame. La guerra è iniziata il 7 ottobre, quando i militanti guidati da Hamas hanno fatto irruzione nel sud di Israele e hanno ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, e rapito circa 250 persone

Medioriente: Hezbollah rivendica attacco a forze israeliane vicino confine Libano

Il gruppo Hezbollah con sede in Libano ha affermato che lunedì i suoi combattenti hanno bombardato un gruppo di soldati israeliani. Lo ha riferito Times of Israel. Il gruppo ha detto di aver preso di mira i soldati israeliani situati a sud-ovest di Kiryat Shmona, una città nel distretto settentrionale di Israele situata vicino al confine libanese. Non sono state fornite informazioni dettagliate sull’esito dell’assalto, né l’affermazione è stata confermata da Israele.

Miliziani di Hamas si sono barricati all’interno dell’ospedale al-Shifa: lanciano esplosivi all’interno del reparto maternità

I miliziani di Hamas si sono barricati all’interno dell’ospedale al-Shifa e stanno lanciando esplosivi all’interno del reparto maternità e del pronto soccorso. Lo sostengono i militari delle Forze di difesa israeliana (Idf), affermando che ci sono ”miliziani di Hamas nascosti attorno all’ospedale” al-Shifa e hanno sparato contro le forze israeliane, ”causando ingenti danni agli edifici dell’ospedale”. I militari israeliani stanno assediando al-Shifa da una settimana.

Missione in Egitto, Israele e Cisgiordania per la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock

Missione in Egitto, oggi, per la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. L’obiettivo è quello di portare avanti i negoziati con i funzionari egiziani per alleviare la crisi umanitaria che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza e fermare i nuovi progetti espansionistici di Israele. Al Cairo, Baerbock incontrerà il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Successivamente volerà in Israele per quella che sarà la sua sesta visita nel Paese dall’attacco del 7 ottobre. In serata è previsto un incontro a Ramallah, in Cisgiordania, tra Baerbock e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas alla presenza del capo della diplomazia palestinese Malki.

Usa: deputata dem Ocasio Cortez accusa Israele di genocidio

La deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez domenica ha accusato Israele di genocidio contro il popolo palestinese e ha sostenuto i tagli agli aiuti militari statunitensi fino a quando gli aiuti umanitari non affluiranno liberamente a Gaza. La sua decisione di usare il termine genocidio, come aveva già fatto venerdì durante un discorso alla Camera, è stata “presa con straordinaria gravità”, ha detto. “Mentre parliamo, in questo momento, 1,1 milioni di innocenti a Gaza sono sull’orlo della carestia” – aveva detto Ocasio-Cortez nel suo discorso venerdì -. Una carestia che viene intenzionalmente accelerata attraverso il blocco del cibo e dell’assistenza umanitaria globale da parte dei leader del governo israeliano”. Il vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato domenica che gli Stati Uniti non escluderanno conseguenze per il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu se dovesse procedere con un’offensiva militare a Rafah.

Onu voterà oggi risoluzione per chiedere cessate fuoco a Gaza

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza durante il mese sacro musulmano del Ramadan. Il voto arriva dopo che Russia e Cina venerdì hanno posto il veto a una risoluzione sponsorizzata dagli Stati Uniti che avrebbe sostenuto “un cessate il fuoco immediato e duraturo” nel conflitto tra Israel e Hamas. Gli Stati Uniti hanno avvertito che la risoluzione che sarà votata lunedì mattina potrebbe danneggiare i negoziati per fermare le ostilità tra Stati Uniti, Egitto e Qatar, aumentando la possibilità di un altro veto, questa volta da parte degli americani. La risoluzione, presentata dai 10 membri eletti del consiglio, è sostenuta da Russia e Cina e dal Gruppo arabo di 22 nazioni delle Nazioni Unite. Una dichiarazione rilasciata venerdì sera dal Gruppo arabo ha fatto appello a tutti i 15 membri del consiglio “ad agire con unità e urgenza” e votare per la risoluzione “per fermare lo spargimento di sangue, preservare vite umane ed evitare ulteriori sofferenze e distruzioni umane”

Sorgente: Guerra Israele-Hamas e Medio Oriente, le news di oggi 25 marzo – La Stampa

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