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Le notizie sulla guerra in Ucraina di mercoledì 22 novembre, in diretta. Usa al G20 senza Biden, con Putin c’è la segretaria al tesoro Yellen

• Austin: altri 100 milioni di aiuti Usa a Kiev
• La Russia e l’Ucraina si sono restituite reciprocamente decine di corpi di soldati rimasti uccisi nel conflitto.
• La guerra «non è un film» e «non finirà così rapidamente come vorremmo»: lo ha detto Volodymyr Zelensky, sottolineando che l’Ucraina «non si arrenderà» ai russi

Ore 17:13 – Putin sta bluffando?

(Marta Serafini, inviata a Odessa) Vladimir Putin ha subito colto la sua partecipazione virtuale al G20 di oggi per ribadire quello che la sua macchina di propaganda afferma da mesi. «Noi vogliamo trattare, sono gli ucraini che non vogliono».

Sono affermazioni che ovviamente non trovano alcun riscontro nella realtà. Prima di tutto Putin ha annunciato una nuova ondata di mobilitazione militare che si terrà presumibilmente dopo il voto in Russia previsto per marzo.
Secondo sta continuando a mandare al fronte uomini, anzi «materiale umano», male equipaggiato e non addestrato a morire sul fronte di Avdiivka (si stima anche con perdite che oscillano tra i 600 e i mille uomini alla settimana) per tenere impegnati gli ucraini sul fronte Est in modo che avanzino meno sul fronte Sud Est dove hanno compiuto qualche progresso passando sulla riva orientale del fiume Dnipro.
Terzo continua a colpire le infrastrutture portuali di Odessa – ultimo raid ieri pomeriggio – per limitare la capacità di esportazione ucraina di grano e di altre materie prime.
Quarto non passa giorno che le forze russe non bombardino Kherson (ultimo raid poche ore fa, con un morto).
Quinto, Mosca ha sospeso le trattative per lo scambio di prigionieri in agosto e sta lentamente acconsentendo a far rientrare in Ucraina solo qualcuno dei minori rapiti.

Infine Putin sa bene quanto in questo momento gli europei siano preoccupati dall’eventualità che Washington diminuisca il suo impegno nel sostenere economicamente e militarmente l’Ucraina, un peso che ricadrebbe inevitabilmente sulle spalle degli alleati europei di Kiev. Dunque è per questa ragione che parla di trattative, per strizzare l’occhio a parte di quell’opinione pubblica che chiede la fine delle ostilità. Ma non lo fa certo perché in buona fede desideri la pace in Ucraina.

Anche il Cremlino ha bisogno di rallentare le ostilità per tenere a freno il malcontento interno ma rispetto a Kiev (e all’Occidente) ha il grande vantaggio di non doversi preoccupare troppo della propria opinione pubblica. E dunque bluffa e gioca a carte coperte, ancora una volta.

Ore 16:54 – I marines russi – e l’attrice – uccisi in un attacco ucraino nel donetsk

(Marta Serafini, inviata a Odessa) Decine di marines russi sono stati uccisi in un attacco ucraino durante una cerimonia di premiazione nell’oblast di Donetsk il 19 novembre. A darne notizia è l’unità di comunicazione strategica dell’esercito ucraino che parla di 25 vittime e più 100 feriti. I soldati dell’810a Brigata Marina russa stavano partecipando alla cerimonia di premiazione vicino a Starobesheve, nell’oblast di Donetsk, in occasione della Giornata delle forze missilistiche e dell’artiglieria russe.

Alla cerimonia stava partecipando anche l’attrice russa Polina Menshikh quando si è verificato l’attacco. I media statali russi Rossiyskaya Gazeta confermano Menshikh si stava esibendo per i soldati vicino a Starobesheve.

Gli ucraini hanno diffuso un video nel quale si vedete Menshikh mentre si esibisce, seguito da un’esplosione. L’agenzia di stampa statale russa TASS ha confermato la morte di Menshikh il 21 novembre, affermando che le forze ucraine hanno sparato sul villaggio di Kumachove nell’oblast di Donetsk con diverse armi, compresi missili HIMARS. Kumachove si trova a circa 25 chilometri da Starobesheve.

A detta degli ucraini l’attacco è stato una vendetta per il raid missilistico russo contro la 128a brigata d’assalto di montagna ucraina colpita durante una cerimonia di premiazione all’inizio di novembre, durante la quale sono morti 19 soldati. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa Rustem Umerov ha aperto un’indagine sull’incidente per negligenza.

 

Ore 16:51 – Meloni risponde a Putin: la Russia può riportare la pace ritirandosi

La Russia potrebbe in ogni momento facilmente riportare la pace in Ucraina: ritirandosi dai territori illegalmente occupati e ristabilendo la sovranità e la piena integrità territoriale dell’Ucraina.

Ad affermarlo, in risposta a Vladimir Putin, è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento al G20.

Come riferiscono fonti di Palazzo Chigi, la premier ha espresso una nuova condanna alle azioni di Mosca, «anche per le loro conseguenze globali e i danni che hanno provocato alle nazioni più povere».

Ore 16:25 – Mosca, giornalista tv russa ferito da bombardamento ucraino

Un inviato della televisione Rossiya-24 di Mosca è stato ferito oggi quando il gruppo di giornalisti di cui faceva parte è stato bombardato dalle forze ucraine con l’uso di un drone nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca. Il giornalista, Boris Maksudov, «è stato ferito da schegge di munizioni a frammentazione sganciate da un velivolo senza pilota», ha precisato il ministero, citato dall’agenzia Tass. Il reporter «è stato trasportato prontamente in una struttura sanitaria del ministero della Difesa e la sua vita non è in pericolo», aggiunge il ministero della Difesa.

Ore 15:35 – Le parole di Putin

Ecco il testo del passaggio del discorso di Putin dedicato all’Ucraina, al G20:

«Nei loro discorsi, i leader hanno detto di essere scioccati dalla continua aggressione della Russia all’Ucraina. Certo: l’azione militare è sempre una tragedia per gli individui, per le famiglie, per i Paesi. E certo, dobbiamo pensare a come fermare questa tragedia. Tra l’altro, la Russia non ha mai rifiutato il dialogo per la pace con l’Ucraina. Non è stata la Russia ma l’Ucraina ad annunciare pubblicamente di avere lasciato il tavolo negoziale; ed è stato firmato anche un ordine, un decreto presidenziale, per proibire il negoziato».

La decisione da parte della Russia di lanciare un attacco all’Ucraina ha fatto scattare il più sanguinoso conflitto in Europa dalla Seconda guerra mondiale, e ha innalzato a livelli mai visti sin dalla Guerra fredda la tensione tra Mosca e l’Occidente.

Un esponente del governo russo ha detto nella giornata di martedì che Mosca non può «coesistere» con l’attuale governo di Kiev, e che l’operazione militare speciale in corso continuerà fino alla «smilitarizzazione» dell’Ucraina.

Mosca, che ha già annesso militarmente, e in modo illegale, la Crimea nel 2014, controlla ora quasi un quinto del territorio ucraino riconosciuto dalla comunità internazionale. Putin sostiene che quel territorio sia, ora, pienamente russo.

Ore 14:46 – Putin: «Dobbiamo pensare a come mettere fine alla tragedia in Ucraina»

La guerra in Ucraina è una «tragedia» e occorre pensare a come «mettervi fine».

Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del G20.

La Russia — secondo il presidente russo — non ha mai rifiutato i colloqui di pace sull’Ucraina.

Putin ha dato il via all’invasione in Ucraina il 24 febbraio del 2022. Non ha mai definito quella in corso in Ucraina una «guerra», ma solo una «operazione militare speciale».

Il presidente russo, che ha definito il conflitto in Ucraina «uno shock», ha parlato anche della guerra in corso nella Striscia di Gaza, lanciata da Israele dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre scorso, ad opera di Hamas.

Per Putin, quello in corso «in Palestina» è uno «sterminio della popolazione civile».

Ore 14:19 – Polonia: arrestati 15 sospetti membri di una rete di spionaggio russa

La Polonia ha arrestato 15 sospetti membri di una rete di spionaggio russa. Ne dà notizia il media polacco Rmf24. I cittadini stranieri fermati sono sospettati di far parte di un gruppo criminale organizzato e di agire contro gli interessi polacchi per conto dell’intelligence di Mosca. Se condannati rischiano fino a 10 anni di carcere. La Procura nazionale ha deciso di mettere i 15 sospettati in custodia cautelare, «a causa della necessità di garantire il corretto svolgimento del procedimento» e del rischio che gli imputati possano scappare. Gli investigatori ritengono che la rete abbia operato tra gennaio e marzo 2023 in città vicino al confine con l’Ucraina, come Chelm, Rzeszow e Przemysl, nonché a Varsavia e in altre parti della Polonia. La Procura nazionale polacca ritiene che i fermati siano stati pagati dai servizi di sicurezza russi in cambio dell’identificazione di infrastrutture critiche, come strutture militari e porti, e dell’installazione di webcam sulle rotte di trasporto degli aiuti militari verso l’Ucraina.

Ore 13:19 – Mosca: gli Usa scaricano su l’Ue i costi del «mantenimento» di Kiev

Washington sta cercando di trasferire «i costi per il mantenimento di Zelensky» sui Paesi europei. Lo ha denunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un briefing. Lo riporta Ria Novosti. «Apparentemente, gli Stati Uniti stanno cercando di spostare i costi di mantenimento di Zelensky sui loro satelliti europei. In questo contesto, non è una coincidenza che Berlino abbia annunciato l’intenzione di raddoppiare l’assistenza militare tedesca all’Ucraina l’anno prossimo da quattro a otto milioni di euro», ha fatto notare Zakharova secondo la quale gli Usa sono «stanchi dell’appetito delle autorità ucraine che, nonostante l’aiuto dell’Occidente, non sono state in grado di portare a termine gli obiettivi della controffensiva estiva».

Ore 13:05 – Zelensky: i detenuti russi per reintegrale le perdite al fronte

L’esercito russo sta utilizzando i detenuti del Paese come «principale fonte» per rimpiazzare le perdite al fronte: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una sintesi della teleconferenza quotidiana con i suoi luogotenenti sulla situazione sul campo. «In questa fase, l’esercito russo ha fatto dei prigionieri la principale fonte di reintegro delle perdite sul campo di battaglia», scrive il leader ucraino, sottolineando inoltre che il maltempo rende difficile difendere i settori di Lyman, Bakhmut, Donetsk e Avdiivka nell’est del Paese, mentre sono in corso offensive nel sud. «Il corridoio dei cereali del Mar Nero sta dando buoni risultati – conclude -. Gli ultimi giorni sono stati da record in termini di volume di merci trasportate».

Ore 11:33 – Von der Leyen: erogati a Kiev altri 1,5 miliardi, totale 85 miliardi

«I finanziamenti europei hanno sostenuto la stabilità economica e i servizi pubblici dell’Ucraina dall’inizio della guerra con la Russia. Oggi eroghiamo altri 1,5 miliardi di euro. Il nostro sostegno all’Ucraina ha ora raggiunto gli 85 miliardi di euro. Ne arriveranno altri. Abbiamo proposto 50 miliardi per l’Ucraina fino al 2027». Lo annuncia su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

 

Ore 11:13 – Michel: «Solidali con Kiev, ha pagato caro per il futuro nell’Ue»

«Grazie, Presidente Zelensky per l’invito a visitare l’Ucraina e per l’opportunità di essere solidale con te e con il popolo ucraino che dieci anni fa ha pagato e paga ancora oggi un prezzo altissimo per il futuro europeo dell’Ucraina di fronte all’aggressione russa». Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in visita in Ucraina.

 

Ore 09:45 – «La Russia ha perso 320.670 soldati dall’inizio della guerra»

La Russia ha perso 320.670 soldati in Ucraina dall’inizio della sua invasione. Lo ha affermato lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, includendo nel numero anche le 850 vittime subite dalle forze russe ieri.

Ore 09:41 – Mosca: distrutte nel Mar Nero 4 imbarcazioni di Kiev senza pilota

Le forze russe hanno distrutto quattro imbarcazioni ucraine senza equipaggio in rotta verso la Crimea occupata. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, mentre Kiev non ha confermato la notizia.

Ore 09:25 – Kiev: 14 droni russi nella notte, tutti abbattuti

Le Forze russe hanno lanciato sull’Ucraina la notte scorsa un missile da crociera e 14 droni kamikaze, che sono stati tutti abbattuti dalle difese aeree del Paese: lo ha reso noto l’Aeronautica militare di Kiev, come riporta Ukrinform. «L’aeronautica militare, in collaborazione con elementi di difesa aerea delle forze di terra ucraine e la Guardia nazionale, ha abbattuto tutti i 14 droni Shahed-131/136», si legge in un comunicato.

Il comandante delle forze congiunte, il tenente generale Serhii Nayev, ha precisato che quattro droni sono stati abbattuti sopra le regioni di Kiev e Zhytomyr. I rimanenti sono stati distrutti nelle regioni di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Vinnytsia e Khmelnytsky. Il missile da crociera Kh-22 non ha raggiunto il suo obiettivo ed è caduto in un’area disabitata nella regione di Zaporizhzhia, ma l’onda d’urto ha danneggiato diverse case. Non sono state segnalate vittime.

Ore 01:49 – Kiev: iniziato addestramento piloti ucraini su F-16 in Danimarca

Il portavoce dell’aeronautica ucraina Yuriy Ignat ha riferito che alcuni piloti ucraini stanno effettuando voli di addestramento con istruttori su aerei da caccia F-16 in Danimarca, quasi due settimane dopo aver ritrattato lo stesso annuncio . Il 10 novembre, Ignat aveva affermato che l’addestramento dei piloti ucraini sugli F-16 si stava svolgendo come previsto, con alcuni piloti che volavano sugli aerei sotto la guida di istruttori.

Oltre alla Danimarca, anche gli Stati Uniti e il Regno Unito ospitano piloti ucraini per l’addestramento, insieme al personale di terra, al controllo di combattimento e agli ufficiali dei servizi di ingegneria aeronautica, ha confermato Ignat. I Paesi Bassi e la Danimarca sono stati i primi paesi ad accettare di fornire all’Ucraina F-16. La Casa Bianca ha confermato che Kiev riceverà gli aerei di fabbricazione americana da terzi non appena i piloti ucraini avranno terminato l’addestramento. Per il ministero della Difesa olandese il Paese prevede di fornire a Kiev il primo lotto di F-16 nel 2024.

A luglio, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva affermato che qualsiasi consegna di aerei da combattimento F-16 con capacità nucleare porterebbe a un’ulteriore escalation del conflitto in Ucraina e sarebbe vista dalla Russia come una minaccia diretta alla sua sicurezza. «Alcuni piloti, compresi quelli danesi, si stanno addestrando con istruttori sugli F-16 in volo. Prima di allora, c’erano aerei con motore leggero in stile Nato, che aiutano a rendere più facile la transizione agli F-16 — ha detto Ignat in una conferenza stampa—. La fase successiva dell’addestramento prevede voli in solitaria e voli di battaglia, per imparare a combattere su questo tipo di aereo».

Ore 01:49 – La centrale di Zaporizhzhia chiuderà l’unità 5

La centrale nucleare di Zaporizhzhia sta portando il suo reattore 5 allo spegnimento da freddo a caldo per determinare la causa dei bassi livelli di boro nel sistema di raffreddamento,ha detto il direttore generale dell’AIEA Rafael Mariano Grossi. La ZNPP sta trasformando il suo reattore 5 da spento a freddo a caldo e intende determinare la causa del boro rilevato in un circuito di raffreddamento, lasciando ancora uno dei sei reattori dell’impianto in spento a caldo per produrre vapore e riscaldamento,” ha detto Grossi in una dichiarazione sul sito web, aggiungendo che la transizione allo spegnimento a freddo è iniziata il giorno prima e dovrebbe essere completata più tardi martedì. Grossi ha aggiunto che verranno effettuati dei test per identificare il motivo per cui sono stati rilevati bassi livelli di boro nel circuito di raffreddamento secondario di uno dei generatori di vapore del reattore una volta che l’unità sarà spenta a freddo.

Ore 01:49 – Usa al G20 senza Biden, con Putin ci sarà la segretaria al tesoro Janet Yellen

Joe Biden non parteciperà domani al G20 virtuale con Vladimir Putin. Al suo posto ci sarà la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen. Lo ha riferito all’Ansa una fonte dell’amministrazione americana.

Ore 01:47 – Zelensky: «Grazie alla Germania per i nuovi aiuti militari»

«Abbiamo un nuovo potente pacchetto di sostegno da parte della Germania – sostegno alla difesa, un miliardo e trecento milioni di euro, e, tra le altre cose, questo pacchetto include il rafforzamento della nostra difesa aerea, vale a dire la produzione di nuovi sistemi Iris-T e missili per la difesa aerea. Grazie a questo, le nostre città, migliaia di vite dei nostri cittadini saranno salvate dal terrore russo». Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, pubblicato anche su Telegram, riferendosi all’incontro avuto oggi in Ucraina con il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius. «Ãê molto importante – ha chiarito Zelensky – che questo pacchetto includa anche l’artiglieria di cui abbiamo bisogno, un pacchetto davvero solido. La Germania è tra i leader nell’aiutare la nostra difesa, il nostro Stato e nel preservare la pace in tutta Europa».

Sorgente: Putin: dobbiamo pensare a come mettere fine «alla tragedia in Ucraina» | Ucraina Russia, le notizie sulla guerra di oggi

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