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Il governo britannico ha raggiunto un accordo con il Ruanda, il 14 aprile, per inviare alcuni richiedenti asilo nel Paese Africano, una mossa che i politici dell’opposizione e i gruppi di rifugiati hanno condannato, definendola “disumana”.Il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, nella giornata di giovedì annuncerà i dettagli di quella che il governo del Regno Unito chiama un “partenariato per lo sviluppo economico”. I media affermano che il piano del governo vedrebbe alcuni uomini che giungono in Gran Bretagna attraverso il Canale della Manica a bordo di piccole barche, far ritorno in Ruanda mentre le loro richieste di asilo vengono elaborate. Simon Hart, ministro del governo per il Galles, ha affermato che l’accordo costerebbe alla Gran Bretagna circa 120 milioni di sterline, aggiungendo che l’obiettivo è quello di “porre fine” al modello di business delle bande criminali di trafficanti di esseri umani.“[Se] abbiamo un accordo con il governo ruandese per il trattamento corretto e umano di queste persone, le bande criminali si renderanno conto che la loro potenziale fonte di reddito si esaurirà”, ha detto Hart. Steve Valdez-Symonds, direttore dei rifugiati di Amnesty International U.K., ha affermato che “l’idea mal concepita dal governo infliggerà maggiore sofferenza, mentre spreca enormi quantità di denaro pubblico”. L’amministratore delegato dell’organizzazione Refugee Council con sede nel Regno Unito, Enver Solomon, l’ha definita una “decisione crudele e cattiva” e ha stimato che la mossa non avrebbe fermato le attività criminose delle bande di trafficanti di esseri umani.È previsto per la giornata di giovedì 14 aprile un discorso del primo ministro britannico, Boris Johnson, sulla questione. Secondo l’ufficio del premier, Johnson annuncerà che è necessaria un’azione per fermare “i vili trafficanti di persone [che] stanno abusando dei vulnerabili e che stanno trasformando la Manica in un cimitero marittimo, dove uomini, donne e bambini affogano in barche non idonee alla navigazione”.I migranti hanno a lungo utilizzato il Nord della Francia come punto di partenza per raggiungere la Gran Bretagna, sia nascondendosi nei camion sia nei traghetti, spesso in celle frigorifere dove muoiono per congelamento, sia via mare, a bordo di gommoni e piccole imbarcazioni. Più di 28.000 persone sono entrate nel Regno Unito via mare lo scorso anno, rispetto alle 8.500 nel 2020 e solo a 300 nel 2018.I governi britannico e francese hanno cooperano da anni per fermare i viaggi attraverso la Manica, senza però ottenere successo, scambiandosi spesso anche accuse sulla responsabilità del fallimento delle misure adottate. Nel 2021, il Regno Unito ha accettato di consegnare alla Francia 54 milioni di sterline per aiutare Parigi a raddoppiare il numero di poliziotti che pattugliano le aree costiere francesi.L’ala conservatrice dell’esecutivo britannico ha lanciato altre proposte, inclusa la costruzione di una macchina a onde nella Manica per riportare indietro le barche, nonché l’invio di migranti in Paesi terzi. Diverse località sono quelle suggerite, tra cui l’Isola dell’Ascensione, l’Albania e Gibilterra. Tuttavia, queste hanno sempre respinto con un certo risentimento la proposta. La legislatrice del partito laburista, Lucy Powell, ha affermato che il piano per il Ruanda potrebbe piacere ad alcuni sostenitori conservatori “e sicuramente attirerebbe i titoli dei giornali perché è molto controverso e contestabile. Ma in realtà è impraticabile, costoso e non etico”.Leggi Sicurezza Internazionale, il quotidiano italiano interamente dedicato alla politica internazionaleAnna Peverieri, interprete di russo e inglese

Sorgente: UK-Ruanda: il controverso piano per rispedire in Africa gli immigrati | Sicurezza internazionale | LUISS

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