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Sondaggio nelle scuole fra gli under 11: qual è davvero il loro rapporto con la Rete e quanto sono in grado di difendersi dai pericoli? Non molto, almeno non senza l’aiuto di genitori e insegnanti

 

I bambini sono al sicuro online? Non intendiamo i ragazzini, ma proprio i bambini, persone che hanno meno di 11 anni di età. A sentire i telegiornali e leggere le notizie di cronaca, si direbbe di no. E però, a vedere i tanti impegni presi da più o meno tutti i social network, verrebbe da dire di sì. Ma come stanno davvero le cose?

A provare a rispondere è stata Kaspersky, che si occupa di sicurezza informatica e privacy sin dal 1997 e ha commissionato a Educazione Digitale, la piattaforma didattica riservata agli insegnanti, un sondaggio che ha coinvolto un campione di 1833 bambini italiani di età compresa fra i 5 e i 10 anni. L’indagine, condotta tra maggio e ottobre 2021, aveva lo scopo di indagare le abitudini della cosiddetta Generazione Alpha sull’uso dei dispositivi tecnologici e anche la loro consapevolezza dei possibili rischi in cui potrebbero incorrere navigando in Rete.

 

Internet

Come si è svolta l’indagine di Kaspersky
All’indagine hanno collaborato 88 scuole italiane, coinvolte nel progetto Digital Security di Kaspersky: i ricercatori hanno selezionato le domande, le hanno inviate agli insegnanti e alle insegnanti che poi le hanno sottoposte ai loro piccoli studenti. I risultati non sono stati confortanti: il 40% dei bambini ha ammesso che condividerebbe serenamente dati e informazioni personali come indirizzo di casa, scuola e lavoro dei familiari con persone conosciute online e mai incontrate nel mondo reale; di più: il 36% ha dichiarato di avere ricevuto online proposte di giochi o sfide pericolose da parte di sconosciuti.

Per i componenti della Generazione Alpha, il rischio è in qualche modo più grande di quello cui sono sottoposte le persone che li hanno preceduti, proprio perché nati in un mondo in cui Internet è onnipresente: anche quando sono in compagnia degli amici, i bambini italiani non si separano praticamente mai dai dispositivi, visto che il 43% ha dichiarato di utilizzarli per fare video e foto insieme, il 31% li usa per sfidarsi a giochi online o chattare e solo il 25% ha detto di preferire trascorre il tempo insieme con i coetanei senza tablet o smartphone.

Quanto all’accesso ai dispositivi digitali e una connessione alla Rete, secondo l’indagine di Kaspersky il 55% di bambine e bambini italiani di 5-10 anni possiede già un dispositivo personale e il 20% lo usa più di 2 ore al giorno, ogni volta che ne ha voglia. Quando è stato chiesto ai piccoli intervistati cosa piaccia loro di più degli strumenti digitali, il 34% ha dichiarato che grazie alla Rete riesce a “entrare in un mondo in cui mi sento bene”; la possibilità di conoscere nuovi amici e condividere le proprie giornate è il motivo segnalato dal 41%, mentre il 19% riconosce in questi device la possibilità di imparare cose nuove e solo al 6% non piace utilizzarli.

Dove avviene il contatto con gli sconosciuti
Come si vede, c’è un problema: nonostante che i bambini siano spesso più bravi dei genitori nell’uso di smartphone e tablet, dall’indagine è emerso come non conoscano realmente le potenzialità e rischi di questi strumenti. Quando è stato chiesto ai bambini se sarebbero disposti a condividere con amici virtuali le informazioni personali sul luogo in cui vivono o vanno a scuola, il 40% ha appunto affermato che risponderebbe tranquillamente, “perché un amico virtuale è pur sempre un amico”; il 18% risponderebbe ma “senza dare troppi dettagli” e solo il 42% ha detto di essere consapevole che queste informazioni non andrebbero mai date agli sconosciuti. Questo nonostante che il 93% degli intervistati abbia affermato di avere ricevuto da familiari e insegnanti “tutte le informazioni necessarie” circa i pericoli che potrebbero incontrare online.

Va bene, ma incontrare dove? Non sui social network come TikTok, Facebook o Instagram, perché (almeno in teoria) gli under 11 su queste piattaforme non potrebbero proprio starci. Più probabilmente durante sessioni di gioco online o magari anche su YouTube, dove è probabile che i più piccoli accedano con il profilo dei genitori, scrivano commenti e leggano quelli di sconosciuti. Che in qualche modo cercano di entrare in contatto con loro. Ecco, i genitori: dall’indagine di Kaspersky questa informazione non è emerge (e non potrebbe essere altrimenti), ma il timore è che i bimbi facciano queste cose, e vengano sottoposti a questi rischi, attraverso lo smartphone o il tablet di mamma e papà, che magari glieli lasciano utilizzare senza alcun controllo. Che è una pessima cosa da fare e contro cui nulla possono le sempre più stringenti regole sull’età pensate dai già citati TikTok, Facebook o Instagram: senza una supervisione dei genitori, è difficile che i più piccoli siano davvero al sicuro online.

 

 

Che è poi quello che dicono anche da Kaspersky, come ha ricordato Alessandra Venneri, responsabile Comunicazione per l’Italia: “I risultati della ricerca confermano quanto le attività di formazione siano fondamentali e quanto sia necessario insistere perché a scuola e in famiglia si dedichi tempo per parlare dei rischi della Rete”. Il punto è che “intrattenersi con i dispositivi digitali non è un male e non va criminalizzato, anche tenendo conto del fatto che oggi è impossibile impedire ai bambini l’accesso alla Rete”, ma che “tutto dipende dall’uso che si fa di questi strumenti: bisogna offrire ai più piccoli la possibilità di utilizzare questi strumenti, ma educarli a un uso consapevole”.

Sorgente: Allarme di Kaspersky: il 40% dei bimbi italiani condivide informazioni private con sconosciuti online – la Repubblica

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