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Il presidente del Friuli Venezia Giulia convoca una riunione d’urgenza della Conferenza delle Regioni:«Non ci hanno ascoltato, richiesta del coprifuoco alle 23 era all’unanimità. Presto ci saranno cambiamenti». Salvini: «Non è un capriccio della Lega»

di Carlotta De Leo

Si alza lo scontro tra Regioni e governo sul decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri. Le polemiche riguardano due temi principali: il coprifuoco (al centro delle tensioni tra Draghi e Salvini ) che «l’unanimità delle Regioni» voleva spostare alle 23, e il rientro a scuola degli studenti delle superiori. Proprio sulla presenza in classe degli adolescenti il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga accusa il governo di «aver cambiato un accordo raggiunto»: «Sulla scuola c’è un problema politico e istituzionale importante. Aver cambiato un accordo siglato con la Conferenza delle Regioni, Anci e Upi in Consiglio dei Ministri è un precedente molto grave che non credo ci sia mai stato. si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e regioni». Fedriga ha convocato una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni alle 15.30 proprio per valutare il nuovo decreto legge.

«Presto cambiamenti sul decreto»

«Sono convinto che alle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto – ha aggiunto Fedriga nel primo pomeriggio —. Ci auguriamo che i contagi siano in miglioramento. Già oggi (giovedì, ndr) i numeri vanno in questa direzione. Servono regole ferree per riaprire e vanno rispettate perché dopo più di un anno di restrizioni e divieti la gente è stanca».

«Non ci hanno ascoltato»

Martedì sera i ministri Gelmini, Bianchi e Giovannini avevano raggiunto un accordo con le Regioni e gli enti locali: per le superiori, la soglia minima delle presenze in classe era il 60%. Ma ieri il consiglio dei ministri ha modificato il compromesso raggiunto: il premier Mario Draghi ha fissato una didattica in presenza al 70 nelle zone gialle e arancioni, mentre nelle zone rosse la percentuale oscilla tra il 50 e il 75 per cento. «Dispiace che il contributo costruttivo di tutte le regioni d’Italia non sia stato accolto. Come conferenza abbiamo dimostrato che in un momento d’emergenza si può trovare unità indipendentemente dalle appartenenze politiche presentando proposte fattibili e di equilibrio» dice il governatore del Friuli Venezia Giulia che giudica «un precedente molto grave» l’aver cambiato «in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi». Gli accordi si possono cambiare ma «riconvocando chi quegli accordi li ha presi» aggiunge Fedriga che ha immediatamente convocato una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.

La ministra Gelmini: «Coprifuoco presto un brutto ricordo»

Sulla questione della presenza a scuola e durata del coprifuoco è intervenuta anche la ministra deli Affari regionali Mariastella Gelmini: «Il fatto che nel testo del decreto appena varato non sia stato riprogrammato il coprifuoco — ha detto durante la registrazione della puntata tv “Iceberg” — , non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento. Sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco».

Il coprifuoco chiesto all’unanimità delle Regioni

Altro fonte caldo nei rapporti tra governo e Regioni è il coprifuoco che l’esecutivo non ha voluto modificare. Il governatore lombardo Attilio Fontana spiega: «Non possono essere d’accordo sulle 22 perché in Conferenza Regioni all’unanimità avevamo chiesto l’allungamento di un’ora e maggiore disponibilità sulle aperture di ristoranti e bar. Anche noi siamo delusi che le nostre richieste non siano state soddisfatte». Quella delle Regioni era «una proposta assolutamente responsabile», qualcuno «mi spieghi perché un’ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto».«Come tutte le altre – aggiunge Fedriga parlando a Radio KissKiss – è stata presa all’unanimità in Conferenza delle Regioni. È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra. Nella concretezza del quotidiano, abbiamo superato le divisioni partitiche».

«Faremo sentire la nostra voce in Parlamento»

«Condivido l’impostazione di Draghi su alcune tematiche, non condivido il fatto che sull’apertura delle scuole l’accordo fatto in Conferenza delle Regioni pochi giorni prima, sia stato di fatto modificato dal Consiglio dei Ministri» afferma il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «La conferma del coprifuoco alle 22, l’apertura di cinema e teatri e al contempo il divieto di mangiare all’interno di un ristorante: sono decisioni incoerenti – attacca il governatore della Liguria Giovanni Toti – Su questi temi le Regioni si riuniranno e faremo sentire la nostra voce che è la stessa di chi in queste ore protesta per i provvedimenti presi. Speriamo che il Decreto arrivi immediatamente in Parlamento, dove anche i nostri parlamentari faranno di tutto per rimediare a queste incongruenze. Così non va. È il buonsenso che lo dice».

Salvini: «Fiducia a Draghi non al governo Speranza o Franceschini»

«Se tutte le Regioni e tutti i comuni di ogni colore chiedono la stessa cosa allora non è un capriccio della Lega»: torna ad attaccare il leader della Lega, Matteo Salvini. «Credo che il premier apprezzi la lealtà, la schiettezza e la coerenza. Noi abbiamo dato la fiducia a Draghi non al governo Speranza o Franceschini» aggiunge.

Sorgente: Su coprifuoco e scuola è scontro fra Regioni e governo. Fedriga: «Grave cambiare in Cdm accordi già presi»