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Usato lo stesso agente nervino che quasi uccise l’ex spia Skripal e la figlia nel marzo 2018 in Inghilterra. In programma consultazioni Ue e Nato per concordare una risposta congiunta. La preoccupazione della Farnesina. Mosca: “Non informati sui risultati del test”

di ROSALBA CASTELLETTI

I test condotti in Germania hanno condotto a una “prova inequivocabile”: l’oppositore russo Aleksej Navalnyj, ricoverato in coma a Berlino, “è stato avvelenato con un agente nervino del tipo Novichok”. Lo stesso che nel marzo 2018 quasi uccise l’ex spia Serghej Skripal e la figlia Jiulija a Salisbury, in Inghilterra.

“Il governo russo è chiamato a fare chiarezza con urgenza”, ha scritto in una nota Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel. “Il governo federale informerà i suoi partner Ue e Nato dei risultati dell’inchiesta. Discuteremo una risposta congiunta appropriata alla luce della risposta russa”. E il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg chiede a Mosca un’indagine “piena e trasparente”. Di “inquietudine e indignazione” parla invece la Farnesina, ma il Cremlino fa sapere, per bocca del portavoce Dmitrij Peskov, di non “essere stato messo a conoscenza” delle conclusioni delle autorità tedesche.

Navalnyj avvelenato, Angela Merkel: ”Vittima di un crimine, Russia deve dare spiegazioni”

L’Occidente ha già imposto sanzioni contro la Russia dopo l’annessione della penisola ucraina di Crimea sei anni fa. E, dopo il caso Skripal, Stati Uniti e Paesi Ue espulsero vari diplomatici russi e boicottarono i Mondiali di calcio di Mosca 2012. Un altro confronto potrebbe affossare ulteriormente le relazioni nonché l’economia della Federazione.

Navalnyj, 44 anni, blogger anti-corruzione e uno dei volti più noti della cosiddetta “opposizione non sistemica”, non rappresentata in Parlamento, si era sentito male lo scorso mese su un volo dalla città siberiana di Tomsk a Mosca. L’aereo aveva fatto un atterraggio di emergenza dove l’uomo aveva ricevuto le prime cure prima di essere trasferito in Germania.

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Il Novichok è un gruppo di argenti nervini letali sviluppato in un laboratorio sovietico negli anni Settanta e Ottanta. La conclusione dei medici tedeschi, commenta l’esperto di sicurezza e intelligence russa Mark Galeotti, “non è necessariamente una prova che il Cremlino sia dietro l’attacco. Sfortunatamente, per le persone la cui ricchezza e il cui potere è inversalmente proporzionato ai loro scrupoli, quasi tutto è accessibile. Ma di certo esclude chiunque altro se non i più ricchi e potenti: né un agente locale dell’Fsb (ex Kgb, ndr) o un sindaco avrebbero avuto a tale agente nervino”.

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Galeotti ricorda infine che è già successo che qualcuno “abbastanza vicino a Putin”, qualcuno nel suo cerchio magico o considerato “necessario per il sistema” da non poter essere ritenuto responsabile, abbia commesso un crimine di cui la Russia non ha trovato il responsabile.

Sorgente: Navalnyi avvelenato, la Germania accusa: ‘Usata la neurotossina Novichok’ – la Repubblica

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