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Grazie a Rete di Solidarietà rivoluzione bolivariana

Siamo invasi da articoli sul #Venezuela che ci raccontano che Maduro e Chávez avrebbero portato un paese ricco alla rovina. Ma è così? Nel Venezuela prima di Chávez come si viveva?
Oggi è l’anniversario della più grande ribellione popolare mai avvenuta in Venezuela, quella che contribuì a formare politicamente il Comandante Chávez.

A quell’epoca non c’era un governo socialista in Venezuela, c’erano i governi che offrivano il petrolio agli Stati Uniti al prezzo del bitume, meno di 5 dollari al barile e la oligarchia bianca dirigeva il paese lasciando milioni di poveri nella miseria più assoluta con la gerarchia cattolica totalmente complice.

Erano gli anni in cui gli immigrati europei arrivavano in Venezuela a migliaia ed in poco tempo facevano fortuna approfittando di un paese che permetteva loro di non pagare stipendi regolari, di licenziare, di evadere il fisco, di trattare i locali (specialmente le donne) come merce.
Era la perfetta “democrazia” che piace all’occidente, quella che ancora oggi vediamo in parecchi paesi del mondo, quella “democrazia” che si vorrebbe reintrodurre in Venezuela.

Cosa accadde in quel 27 febbraio del 1989 lo copiamo da Wikipedia, onde evitare di essere tacciati come “di parte” e riportiamo le foto delle pagine originali dei giornali dell’epoca.

Ricordiamo che quei giorni di proteste popolari contribuirono a formare il Comandante Chávez, allora già tenente dell’esercito, che tuttavia si rifiutò, di agire contro i dimostranti.
Tre anni dopo, il 4 febbraio 1992, insieme ad altri, diede luogo ad un tentativo di ribellione che tuttavia non ebbe successo.

Venne incarcerato, ma si trasformò in un eroe popolare simbolo del riscatto sociale, Quando uscì di prigione, si candidò alle elezioni e le vinse, iniziando un processo di riforme e nazionalizzazioni che portarono finalmente a livelli impensabili il tenore di vita di milioni di cittadini da sempre abbandonati.
Conquiste sociali che oggi, un criminale embargo voluto dagli Stati Uniti, cerca di azzerare inducendo crisi e sofferenza per la popolazione.

È importante ricordare i fatti storici per non cadere nel tranello di chi, attraverso fake news e notizie manipolate, capovolge la realtà facendo passare Maduro da dittatore e i golpisti da liberatori.

I fatti.

“Il Caracazo, o Sacudón, è il nome di una serie di forti proteste e disordini in Venezuela (dovute alla crisi economica) durante il governo di Carlos Andrés Pérez. Ebbero inizio il 27 febbraio 1989 e terminarono il giorno successivo, il 28 febbraio. La rivolta ebbe origine nella città di Guarenas, sita a pochi chilometri da Caracas. Il nome deriva proprio da Caracas, la città dove si svolse la maggior parte dei fatti salienti, secondo un procedimento che ricorda un altro evento di violenze, occorso in Colombia il 9 aprile del 1948, conosciuto come Bogotazo.

Il massacro avvenne il 28 febbraio, quando le forze di pubblica sicurezza della Polizia Metropolitana (PM), l’Esercito Nazionale del Venezuela e la Guardia Nacional (GN) uscirono in strada per tenere sotto controllo la situazione. Nonostante le cifre ufficiali parlino di 300 morti e poco più di un migliaio di feriti, qualche fonte non ufficiale riporta una stima di 3500 vittime.”

Caracas 27-02-2019

(Foto e testo riproducibili citando gentilmente la fonte)

guarda il video cliccando il link sotto riportato
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