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Due iniziative legali contro il governo italiano “per complicità in crimini contro l’umanità e nel genocidio” a Gaza. Sono state presentate da un gruppo di avvocati torinese e romani, con l’appoggio di Amnesty International. “Abbiamo presentato un ricorso civile d’urgenza in base all’articolo 700 del codice di procedura civile perché venga sospeso l’invio di armi e altri materiali dall’Italia a Israele e un esposto penale alla Procura di Roma per complicità nel genocidio”, spiega l’avvocato Gianluca Vitale, che ha predisposto gli atti insieme ad altri legali e all’avvocato palestinese Salahaldin Abdalaty. “Tra i materiali ci sono anche quelli spediti da Leonardo che servono per le ruspe usate da Israele a Gaza per abbattere edifici”. “A nostro avviso non c’è dubbio che ci sia il genocidio, ai sensi delle convenzioni internazionali”, dice Vitale. La magistratura non ha mostrato di muoversi con l’urgenza richiesta dalla procedura. “L’udienza per discutere il ricorso dell’articolo 700 è stata fissata per il 13 giugno, tempi anomali e insolitamente lunghi rispetto a quelli per decisioni d’urgenza”, osserva Vitale. “Per l’esposto penale ovviamente i tempi saranno più lunghi”. L’esposto per il coinvolgimento in genocidio è diretto al governo, anche non sono citati nomi né della premier Giorgia Meloni né di ministri. “Il reato di genocidio qualora venisse riconosciuto nel diritto italiano è punibile con una pena da 24 anni a 30 anni di reclusione”, dice Vitale.

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