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L’ultimatum di Bruxelles sui 400 milioni di euro salva-Alitalia sta mettendo il governo spalle al muro. Una soluzione per sbloccare il prestito ponte, il terzo, va trovata entro lunedì. Così, tra un incontro blindato con i vertici Lufthansa  e un’apertura all’ipotesi di nazionalizzazione, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, filtra anche un’indiscrezione che avrebbe dell’inverosimile se non venisse da fonti autorevoli. I 3 commissari straordinari di Alitalia, durante l’incontro nella tarda serata di ieri, avrebbero concordato col Mise di poter fare un nuovo tentativo con FS e Delta, riprovando anche a tenere in gioco Atlantia , la prima a sfilarsi dalla cordata una decina di giorni fa. La capogruppo di Aeroporti di Roma, però, è sotto pressione per la minaccia di imminente revoca delle concessioni autostradali. Sembra difficile perciò che una soluzione possa arrivare in extremis riproponendo un consorzio che per stessa ammissione del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli “non c’è più”. Intanto i 400 milioni di euro per la sopravvivenza della compagnia sono nel mirino della commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, che ha ribadito che il nuovo prestito ponte non potrà essere garantito dallo Stato italiano e approvato da Bruxelles, se non a due condizioni: in estrema sintesi, che ci sia la continuità aziendale, e che si faccia avanti ufficialmente un compratore. Altrimenti a Bruxelles non resterà che aprire una procedura per aiuti di Stato, che si andrebbe ad affiancare a quella già in corso sui 2 precedenti finanziamenti per 900 milioni di euro. Secondo i legali del Mise, perciò, non resta che aprire una nuova procedura, dando anche un segnale di discontinuità con l’attuale gestione commissariale. Strada che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe gradita anche a Bruxelles. Intanto, in totale riserbo, si è svolto un incontro con l’amministratore delegato di Lufthansa , Carster Spohr, accompagnato dal presidente e ceo di Air Dolomiti, Jeorg Eberarth. Per il Mise era presente l’avvocato Francesco Fortuna. Non c’è stata l’attesa fumata bianca, ma confidenzialmente trapela che l’incontro non sarebbe stato del tutto negativo.

I tedeschi avrebbero ribadito il loro interesse per un’Alitalia ristrutturata, e riproposto anche l’offerta della partnership commerciale, oltre al possibile ruolo complementare di Air Dolomiti, che sul mercato italiano cresce ma a un tasso interiore al previsto. Questa posizione andrebbe a sostegno della nazionalizzazione temporanea alla studio di Patuanelli, da affidare al commissario unico, meglio se affiancato da un manager esperto di settore. Ieri il ministro ha escluso la terza strada, quella della liquidazione. “Non faremo fallire Alitalia” ha detto, “La nazionalizzazione può non essere per forza un evento negativo. Il problema è: la politica sarà in grado di individuare manager in grado di guidare l’azienda o solo manager trombati dalla politica stessa?”. Alla gestione commissariale verrebbe affidato un incarico a tempo, con la priorità di ridurre i costi e poi provare a mettere nuovamente Alitalia sul mercato. Il tempo stringe, e quella della ristrutturazione preventiva per poi cedere la compagnia magari proprio a Lufthansa  è perciò un’ipotesi che non viene scartata. Ai tedeschi, però, interesserebbero solo le attività di volo. Il governo dovrebbe quindi trovare il modo di garantire un futuro anche a manutenzione e servizi di terra, ammorbidendo l’impatto sull’occupazione, ed è questo il vero scoglio all’accordo con Lufthansa  e il motivo del riserbo che ha circondato l’incontro. Anche con perimetro di flotta ridotto, invece, il colosso dei cieli sarebbe disposto a ricollocare i piloti nelle altre controllate del gruppo, a partite proprio da Air Dolomiti.

Sorgente: Ultimatum Ue su Alitalia. E il governo ripensa al consorzio – MilanoFinanza.it

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