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Investimenti pubblici, soprattutto in infrastrutture, fuori dai vincoli Ue e “protezione” del made in Italy. Sono queste le due “bandiere” comuni nei programmi dei principali partiti italiani per le Europee del 26 maggio. Diverse le sfumature, unico l’obiettivo: ottenere più risorse da poter investire per produrre crescita e rilanciare i prodotti italiani sul mercato internazionale. Ecco i programmi dei principali partiti, a confronto sui temi economici

1/5 Conti pubblici / Tetto del 3% al deficit e bilancio area euro

Lega/Fuori dai vincoli del 3%
Proprio in questi giorni Salvini ha anticipato di non sentirsi vincolato al parametro del 3 per cento. Il segretario della Lega lascia intendere di essere pronto a dare battaglia con la Commmissione Ue anche se i suoi alleati in Europa sul fronte immigrati sono assai meno disponibili a concessioni sui conti pubblici.

M5s/Riformare il mandato
Trasferimenti fiscali dai Paesi con surplus eccessivi alle economie più vulnerabili, come quelle del Sud Europa. Riformare il mandato Bce, i cui obiettivi principali devono essere crescita e piena occupazione. La Bce deve anche poter agire come prestatore di ultima istanza agendo nel mercato primario dei titoli di Stato.

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Pd/Bilancio comune e golden rule
Per evitare il circolo vizioso tra recessione e austerità è necessario avere un bilancio dell’Eurozona. Bisogna poi trasformare il Patto di stabilità in Patto di sostenibilità e crescita con lo scomputo degli investimenti dal calcolo del deficit a partire da quelli collegati al piano europeo (golden rule).

Forza Italia/Regole fiscali più flessibili
Il programma di Fi non parla esplicitamente di revisione dei trattati ma sottolinea la necessità di «regole fiscali europee più flessibili su crescita e lavoro» e «la fine della politica dell’austerità». Riforma della Bce su modello della Fed Usa, con una politica monetaria «che guardi non solo all’inflazione ma anche a crescita e disoccupazione».

DOSSIER / ELEZIONI EUROPEE

Fratelli d’Italia/Stop alle politiche di austerity
Il programma non offre indicazioni puntuali con riferimento ai parametri europei e al debito italiano. Una dimenticanza voluta. Per Fdi la politica di austerity ha penalizzato fortemente l’Italia avvantaggiando solo la Germania e in seconda battuta la Francia che ne è il principale alleato.

+Europa-Italia in comune/L’Italia deve ridurre il debito
Il debito pubblico più alto della Ue dopo quello della Grecia è per Più Europa il principale fattore della scarsa credibilità economico-finanziaria del nostro Paese. Tagliare la burocrazia, tagliare le spese improduttive, estendere il contrasto all’evasione fiscale e abbassare le tasse su lavoro e imprese: questa la ricetta.

2/5 Investimenti / Piano europeo, golden rule, Eurobond

Lega /Più risorse per le opere pubbliche
Sul fronte infrastrutture la Lega è schierata per aumentare le risorse a favore degli investimenti per opere pubbliche anche con l’adozione della golden rule. Il principale ostacolo però è soprattutto nel confronto con l’alleato di Governo, il M5s, sulle singole opere, come dimostra il caso Tav che tornerà all’ordine del giorno dopo le elezioni.

M5s/Golden rule nel Patto di stabilità
M5S chiede una golden rule nel Patto di stabilità che escluda dal calcolo del deficit gli investimenti in istruzione, ricerca, sanità, sicurezza e infrastrutture. I Trattati vanno ridiscussi per garantire una programmazione che assicuri il finanziamento di politiche espansive.Priorità a investimenti in ricerca e tecnologie emergenti.

Pd/Eurobond per gli investimenti
Il piano straordinario di investimenti che è al centro del programma del Pd è da finanziare con il bilancio europeo (da portare all’1,3% del Pil dall’attuale 1%), con Eurobond emessi dalla Bei e acquistati dalla Bce e direttamente dagli Stati membri attraverso lo scorporo degli investimenti dal calcolo del deficit (golden rule).

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Forza Italia/Infrastrutture fuori dai vincoli Ue
Il sostegno agli investimenti è tra le priorità del programma. Un impegno che deve essere anche del prossimo governo dell’Unione. Fi non cita la golden rule ma più volte gli azzurri sono stati sostenitori della sottrazione dai vincoli del bilancio degli investimenti infrastrutturali. Semplificare le procedure per accedere ai fondi Ue.

Fratelli d’Italia/Piano nazionale ed europeo
Fdi ritiene imprescindibile un «imponente piano nazionale ed europeo di investimenti pubblici in infrastrutture, trasporti, rete digitale, edilizia scolastica, messa in sicurezza del territorio». Obiettivo da raggiungere attraverso golden rule ossia «togliendo le spese per investimenti dal computo dei parametri europei».

+Europa-Italia in comune/Raddoppiare il bilancio Ue
Più Europa rilancia, come il Pd, la vecchia proposta della golden rule (scomputare dal calcolo del deficit la spesa per investimenti) e propone inoltre di raddoppiare il bilancio Ue per raddoppiare gli investimenti: «Oggi l’Unione europea ha un bilancio pari appena all’1% del Pil europeo: l’entità va raddoppiata».

3/5 Fisco / Flat tax, digital tax, lotta ai paradisi fiscali

Lega/La bandiera della Flat tax al 15%
La flat tax è la nuova bandiera di Salvini in questa campagna elettorale: tassa al 15% per redditi familiari fino a 50 mila euro e soglia quasi dimezzata per i single.Per la copertura (circa 13 mld) si punta a una revisione delle tax expenditures ma anche – stando alle parole di Salvini – a sforare il rapporto del 3%. Escluso al momento l’aumento Iva.

M5s/Lotta ai paradisi fiscali
Per il M5S l’emergenza sono i paradisi fiscali, dentro e fuori l’Ue. Sei le azioni per combatterli: alt a pratiche fiscali nazionali dannose; obbligo per le multinazionali di pagare le tasse in Italia e rendicontare quanto versato nei singoli Stati; tassazione unitaria delle multinazionali; webtax; tassa europea sulle transazioni finanziarie.

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Pd/Sì alla digital tax
Fermo restando il taglio del cuneo fiscale su lavoro e imprese, al primo posto per il Pd c’è il contrasto al dumping fiscale, che danneggia particolarmente le imprese italiane: i profitti delle grandi multinazionali vanno tassati dove sono realizzati. Si inoltre alla digital tax e a un’aliquota minima effettiva europea del 18% sulle imprese.

Forza Italia/Agevolare il credito
Agevolare il credito alle imprese perfezionando l’Unione Bancaria, con regole che smettano di penalizzare il nostro sistema creditizio. Per una maggiore armonizzazione fiscale a livello Ue è necessario poi più severità sia nei confronti dei «paradisi fiscali» che dei giganti del web che godono di tassazioni bassissime o nulle.

Fratelli d’Italia/Tassa piatta unica per tutti
Per incentivare investimenti e domanda interna Fdi propone una flat tax unica per tutti – imprese, lavoratori, pensionati – al 15% anche se per Giorgia Meloni andrebbe applicata solo sui «redditi incrementali» rispetto all’anno precedente. Inoltre abolizione e-fattura e nessun limite all’uso del contante.

+Europa-Italia in comune/Giù il cuneo su lavoro e imprese
La ricetta fiscale di Più Europa resta quella di tagliare il cuneo fiscale che grava sulle imprese e sul lavoro. Si propone inoltre la tassazione a livello europeo delle società che operano su più Paesi e sfruttano regimi di tassazione favorevoli, soprattutto delle multinazionali e dei giganti del web

4/5 Imprese / Incentivi e difesa del made in Italy

Lega/Taglio alle imposte
Il Carroccio punta alla riduzione delle imposte sulle imprese attraverso l’estensione della flat tax già introdotta dall’ultima legge di bilancio per le partite Iva con ricavi non superiori a 65mila euro e dal 2020 fino a 100mila. Tutela del made in Italy anche impedendo l’uso di marchi storici in caso di delocalizzazione.

M5s/Incentivi all’industria sostenibile
Nuova strategia Ue per l’industria sostenibile , con premi e incentivi alle imprese non inquinanti e fondi per la conversione green. Lotta ai tentativi di indebolire lo status giuridico delle Pmi e ridurre il sostegno finanziario. Più investimenti, invece su Pmi, startup, ricerca, innovazione, economia digitale ed efficienza energetica.

Pd/Misure pro manifattura
Sì a misure per proteggere la manifattura italiana ed europea dalle invasioni di prodotti contraffatti e non conformi da parte di Paesi terzi, in particolare dalla Cina. Previste inoltre misure per «sostenere il nostro modello agricolo familiare» e per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

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Forza Italia/Misure antidumping europee
Difesa del made in Italy e lotta alla concorrenza sleale di alcuni “nuovi” paesi Ue e delle produzioni asiatiche e cinesi, valorizzando i marchi di qualità e varando un sistema di dazi. No ai tagli all’agricoltura, rafforzare le misure antidumping Ue e strumentipiù incisivi per controllare gli investimenti stranieri, «a tutela» dei nostri «brevetti e tecnologie».

Fratelli d’Italia/Lotta alla concorrenza sleale
Difesa del made in Italy modificando le attuali leggi europee. No ad accordi commerciali che non tutelano pienamente il prodotto italiano. Lotta alla concorrenza sleale con l’introduzione dei «dazi di civiltà» nei confronti dei prodotti di Stati terzi che non rispettano «i nostri standard» per evitare «un pericoloso dumping sociale».

+Europa-Italia in comune/Sì a Tax free zone
sSul fronte delle imprese si punta su Tax free zones e su incentivi per il Mezzogiorno. Si propone inoltre di raddoppiare i fondi per le giovani imprese attraverso l’istituzione di un “Assegno europeo”, «con un meccanismo semplice: investire un importo pari a quanto concesso alle imprese da fondi di venture capital e private equity».

5/5 Lavoro / Taglio del cuneo fiscale, salario minimo Ue

Lega/No a sussidi, favorire le imprese
La Lega è contraria a nuovi sussidi. Per aumentare l’occupazione secondo il Carroccio bisogna favorire le partite Iva e le imprese attraverso misure fiscali. Ma per combattere la disoccupazione occorre anche puntare sulla leva previdenziale: con l’anticipo pensionistico siconsente il turnover.

M5s/Direttiva Ue sui minimi salariali
Per il M5S serve una direttiva quadro Ue che fissi minimi salariali a livello nazionale. Azioni più incisive per colmare il divario retributivo di genere e combattere la povertà che affligge sempre più le donne. Aumento del congedo di maternità da 14 a 20 settimane, al 100% della retribuzione.

Pd/Si al salario minimo europeo
Al centro delle proposte del Pd per il lavoro c’è il salario minimo europeo, parametratato alle condizioni dei diversi Paesi e definito sulla base del dialogo tra le parti sociali e della contrattazione collettiva nazionale e di settore. Previsto inoltre un piano europeo per favorire l’occupazione femminile e imporre l’equità nelle retribuzioni.

SALARIO MINIMO / Dove è in vigore in Europa

Forza Italia/Taglio alle tasse sulle imprese
La flessibilità delle regole europee deve essere utilizzata anzitutto per favorire la creazione di posti di lavoro anche attraverso la riduzione del carico fiscale sulle imprese. Vanno anche aumentati gli investimenti per sostenere la nascita di nuove imprese e per la formazione dei giovani in particolar modo sulle nuove tecnologie.

Fratelli d’Italia/Fisco più leggero per chi assume
Il principio per favorire la crescita dei posti di lavoro è «più assumi meno tasse paghi». Misura che dovrebbe essere strutturale e non temporanea soprattutto al Sud. Proposte anche forme di incentivazione per promuovere la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa «miglior antidoto alla delocalizzazione».

+Europa-Italia in comune/Contributi validi in tutta la Ue
Sul fronte del lavoro e del welfare Più Europa punta sulla creazione di un vero mercato unico del lavoro: regole comuni e comuni strumenti di protezione sociale a partire da un sussidio europeo contro la disoccupazione e contributi pensionistici riconosciuti in tutta Europa. Sì alla partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa.

Sorgente: ilsole24ore.it

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