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Corteo e comizio con rosario in mano del leader leghista con 11 capi-partito dell’ultradestra europea. Contestazioni in piazza e fischi al Papa. In piazza del Cannone il Gran Galà del futuro delle associazioni antirazziste e antifasciste. Di Maio: “Non abbiamo bisogno di ultradestre in Italia”

In decine di migliaia in corteo da corso Venezia a piazza Duomo, che però non si riempie per la manifestazione sovranista. Con una scena vista diverse volte nelle città italiane toccate dai comizi di Matteo Salvini: i contestatori del vicepremier ai bordi di piazza Duomo – blindata e con controlli con i metal detector agli ingressi – che hanno fischiato durante tutto il suo intervento. Che ha avuto toni altissimi, con la richiesta di fare della Lega il primo partito d’Europa, il rosario in mano mentre diceva “Mi affido al Cuore immacolato di Maria che ci porterà alla vittoria” e un messaggio diretto al Papa, che ha suscitato i fischi della piazza diretti al Pontefice e le successive proteste indignate del Pd: “Con l’azione di governo ho dato risposte con fatti non con parole. Lo dico anche a Papa Francesco, che oggi ha detto “bisogna ridurre i morti nel Mediterraneo”: il governo sta azzerando i morti nel Mediterraneo, con orgoglio e spirito cristiano”, ha detto dopo aver citato i papi Ratzinger e Wojytila come esempi positivi.

E ancora: “E’ un momento storico talmente importante per liberare il continente dall’occupazione abusiva organizzata a Bruxelles da molti anni. Chi ha tradito l’Europa, il sogno dei padri fondatori, di De Gaulle e De Gasperi? I Merkel, i Macron, i Soros, gli Juncker hanno costruito l’Europa della finanza e dell’immigrazione incontrollata”.

E sulla Sea Watch ha detto: “Sta disubbidendo a indicazioni di Capitaneria e Finanza, abbiamo fatto scendere neonati e malati, mai dirò voltatevi dall’altra parte, la vita è sacra. Ma quella nave finchè sono ministro dell’Interno in un porto italiano non entra”.

Mentre su un tema a lui caro – quello delle tasse  in particolare la flat tax – afferma: “È un momento che richiede coraggio, visione. L’unico modo per rilanciare il lavoro e combattere l’evasione fiscale è diminuire le tasse. E questo faremo. Al 15 per cento, perchè volere è potere”.

Un doppio appuntamento, nelle stesse ore ma per motivi opposti. Oggi è il giorno della prova di forza sovranista del vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini con il comizio in una piazza Duomo blindata, ma anche quello della protesta di quella Milano che ha deciso, con un corteo, striscioni e inizative ironiche, di lanciare un messaggio opposto a quello del leader leghista: “No ai muri, sì ai porti aperti”. E da Milano l’altro vicepremier, il 5 Stelle Luigi Di Maio, attacca: “Quando si parla di ultradestra a livello europeo, bisogna essere giustamente preoccupati, per una deriva ideologica di cui non sentivamo proprio la mancanza in Italia, sono quelle che hanno chiesto all’Italia l’austerity, obbligando l’Italia a diventare il campo profughi, quindi è una questione molto pratica quella delle ultradestre, non vogliono bene all’Italia e se è così non ne abbiamo bisogno”.

In seguito Salvini, a chi gli ha chiesto di commentare le affermazioni del collega di goveno, ha risposto: “Ma l’avete vista la piazza? C’erano mamme, papà, disabili. Non ho visto ultrà. Siamo estremisti del buon senso quasto sì”.

Il comizio di Salvini in piazza Duomo

L’obiettivo di Salvini è di portare in piazza Duomo a Milano – dove per le elezioni politiche del 2018 aveva inscenato un giuramento sul Vangelo con rosario in mano – 100mila persone. I leghisti – ci sono anche centinaia di sindaci e amministratori della Lega da tutta Italia – sono partiti alle 15 da Porta Venezia e poi, lungo San Babila e piazza Scala, sono arrivati sotto il mega palco dove si sono alternati con il vicepremier (che non ha partecipato al corteo) altri 11 capi dei partiti dell’ultradestra europea. Anticipo in mattinata in piazza Repubblica, con una conferenza stampa di Marine Le Pen. In piazza Duomo anche chi contesta il raduno sovranista: un uomo vestito da Zorro ha srotolato dal balcone di un albergo un lungo striscione con la scritta “Restiamo umani”. Lenzuolo che poi è stato rimosso. In tanti sono ai bordi – tenuti a distanza dalla polizia – a fischiare e gridare “Via”. E uno striscione con la scritta “Salvini Milano città aperta” è stato ritirato dagli agenti della Digos a due donne che, poco prima dell’intervento del leader della Lega, l’hanno srotolato fuori da un’uscita (chiuse, come tutte quelle della piazza) della fermata della metropolitana.

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Sorgente: Milano, Salvini e i sovranisti non riempiono piazza Duomo. Fischi al Papa. Protesta degli striscioni sui balconi – Repubblica.it

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